Abuso familiare: quando la violenza domestica è reato
Non sempre le vittime di abusi familiari si rendono effettivamente conto di essere maltrattate: in questa guida cercheremo di offrirti dei suggerimenti utili per vivere una vita più serena e denunciare le violenze subite.
- L’abuso familiare può integrare il reato di maltrattamenti in famiglia.
- Si tratta di un reato procedibile d’ufficio, che può essere denunciato da chiunque.
- Il supporto di un avvocato esperto in diritto di famiglia può risultare determinante per aiutarti a raccogliere le prove e denunciare.
Ognuno di noi plasma la sua idea iniziale di amore e cura nel contesto familiare in cui viene cresciuto. E se la violenza fisica è facile da riconoscere, anche se più difficile da denunciare, ci sono altre forme di pressioni psicologiche che possono essere vissute in famiglia, delle quali non si riesce neanche ad avere la percezione.
Chi subisce o ha subito un abuso familiare, quindi è stato ferito da una persona cara (un genitore, il partner, un fratello o una sorella) non ha, spesso, gli strumenti per riuscire a interpretare la situazione malsana nella quale si ritrova.
In questa guida puoi trovare una bussola per:
- riuscire a riconoscere un abuso intrafamiliare;
- ricondurre la violenza ai reati del codice penale;
- trovare il sostegno legale per provare a dare una svolta alla tua esistenza, partendo da una denuncia.
Cosa sono gli abusi familiari
Un abuso familiare consiste in un maltrattamento ricevuto da un membro della propria famiglia. Il caso più comune è quello commesso da un genitore nei confronti del figlio, ma potrebbe anche verificarsi il caso inverso.
Gli abusi possono avvenire nella forma della violenza fisica, quella più evidente, e/o della violenza psicologica e morale, molto più subdola e, per questo, di non facile identificazione. Il problema dei maltrattamenti in famiglia, però, è molto più profondo.
La violenza domestica, infatti, viene in molti casi accettata e considerata normale perché si riceve da una persona che si ama, la stessa dalla quale ci aspettiamo di ricevere cure e affetto. Questo scenario crea un impasse, in cui denunciare gli abusi familiari può diventare estremamente complicato.
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Cosa prevede il codice civile in caso di violenza in famiglia?
Gli abusi che si consumano all’interno dell’ambiente domestico possono integrare il reato di maltrattamenti in famiglia, regolato dall’art. 572 del Codice penale. Tale reato prevede, di base, la reclusione da 3 a 7 anni.
Sono poi previste dalla maggiorazioni della pena, che viene aumentata fino alla metà se il fatto viene commesso in presenza di o su:
- una persona minore;
- una donna in stato di gravidanza;
- un soggetto disabile;
- oppure con l’utilizzo di armi.
In aggiunta, se dalla violenza deriva:
- una lesione personale grave, la pena va dai 4 ai 9 anni;
- una lesione personale gravissima, la reclusione è dai 7 ai 15 anni;
- la morte, si applica la pena dai 12 fino ai 24 anni.
Per approfondire, ti suggeriamo di leggere la nostra guida su Maltrattamenti in famiglia: procedibilità a querela e codice rosso
Esempi di abusi familiari
Sono diversi i comportamenti che si possono etichettare sotto l’espressione “abuso familiare”. Tra i più comuni, che possono essere più o meno gravi, possiamo citare:
- il controllo, l’ingiuria, le umiliazioni verbali, le vessazioni e l’intimidazione, che sono delle forme di violenza psicologica;
- la privazione economica, che rappresenta una delle massime rappresentazioni di violenza economica;
- la minaccia di aggressione;
- l’aggressione fisica, dalla quale possono derivare lesioni di diverso tipo;
- le percosse, che integrano un vero e proprio reato;
- l’abuso sessuale.
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Abuso domestico: come denunciare
La denuncia per abusi familiari è lo strumento legale attraverso il quale provare a uscire da un’esistenza sul filo del rasoio, da un equilibrio precario in cui ogni passo è in bilico e il malessere che si prova devastante.
Arrivare a questa fase non è sicuramente semplice. Per questo, prima ancora di rivolgerti alle Autorità, è importante parlare con qualcuno di quello che si sta vivendo. Amici, associazioni specializzate in problemi familiari, avvocati esperti in diritto di famiglia.
Avere dalla tua parte una rete sociale di supporto è, infatti, fondamentale per aiutarti a trovare la forza e il coraggio di rivolgerti alle Autorità. Un abuso familiare, comunque, non deve infatti essere denunciato dalla persona offesa.
Si tratta di un reato perseguibile d’ufficio. Di conseguenza, la denuncia può essere presentata da qualsiasi persona sia venuta a conoscenza dei fatti. Ma quali prove si devono fornire?
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Come dimostrare i maltrattamenti in famiglia?
Denunciare un abuso familiare comporta la presentazione di diverse prove. In primo luogo, ci sono le dichiarazioni della vittima, che costituiscono la testimonianza di maggior valore,. Tuttavia, come ci siamo detti, non sempre ciò è possibile dato che, in molti casi, non sono le vittime a chiedere aiuto per i maltrattamenti subiti.
Tra le tipologie di prove che si possono presentare alle Forze dell’Ordine, ci sono poi:
- foto e video, attraverso i quali fornire una dimostrazione tangibile degli abusi domestici;
- messaggi e altre fonti scritte dalle quali si possa evincere la portata dalle violenza psicologica, che possono avere ancora più valore se sono reiterati nel tempo, quindi ricevuti in modo costante;
- le testimonianze di altre persone che hanno assistito alla violenza, come per esempio i vicini di casa;
- precedenti denunce, quali quella per il reato di minaccia o di lesioni personali.
Rientrano tra le prove di maltrattamenti familiari anche gli esami medici, dai quali emergano i danni fisici che sono stati ricevuti, o un esame psichiatrico, che renda esplicita la presenza di una profonda sofferenza emotiva/mentale da parte della vittima. Ti ricordiamo che prima si riescono a raccogliere tutti questi elementi, prima le indagini delle Autorità potrebbero avere esito positivo.
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Abusi familiari: cosa succede dopo la denuncia
La denuncia rappresenta l’apripista delle indagini: se dalle stesse viene confermata la veridicità della violenze familiari, allora ci potrà essere un processo penale. Nel corso della causa, la vittima può costituirsi parte civile al fine di richiedere un risarcimento per il danno subito.
Oltre a ciò, ai sensi della legge n. 154 del 2 aprile 2001, il Giudice ha la possibilità di emettere un ordine di protezione contro gli abusi familiari, che rappresenta una misura cautelare.
In particolare, può trattarsi:
- dell’ordine di allontanamento del reo dalla casa familiare;
- del divieto di avvicinamento;
- dell’intervento dei servizi sociali, che possono offrire un valido sostegno alle vittime, specialmente se sono minori.
Può inoltre essere disposto il versamento periodico di un assegno nei confronti dei familiari che si ritrovano in una situazione di disagio economico dovuto proprio all’allontanamento del colpevole.
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