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Come faccio a sapere se ho un debito scaduto?

In questa guida ti spiegheremo come fare a sapere se hai debiti scaduti, a chi dovresti rivolgerti, quali siti puoi consultare e cosa fare in questa evenienza.

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  • Esistono diverse modalità per scoprire un debito scaduto. Se si tratta di debiti fiscali, puoi accedere all’estratto conto dell’Agenzia delle entrate.
  • Un debito scaduto è però foriero di molteplici conseguenze, come il pagamento di interessi moratori.
  • In caso di finanziamenti, puoi anche chiedere una rinegoziazione del programma di pagamento e rateizzazione, pattuendo nuovi termini.

Come fare a scoprire se si ha un debito scaduto? Un debito scaduto comporta che la somma o prestazione oggetto dell’obbligazione sia esigibile. Se si tratta di un’obbligazione pecuniaria è possibile che siano pagati anche interessi moratori.

Le conseguenze di un debito scaduto ed inadempiuto sono molteplici e, talvolta, anche molto gravi: potrebbe per esempio esserci un’azione esecutiva.

Nel presente articolo ti daremo diversi consigli per scoprire se hai un debito scaduto, ma anche per evitare sviste e non incorrere in eventuali azioni. Ti indicheremo anche le varie conseguenze dell’inadempimento, allo scopo di offrirti un quadro completo su tutto ciò che devi sapere. Ti diremo inoltre come procedere al pagamento e quali sono le alternative disponibili.

Quando scade un debito?

Normalmente, le parti di un contratto pattuiscono quando deve essere adempiuta l’obbligazione. Quindi, sono le parti stesse che stabiliscono quando un debito scade. Potrebbe però accadere che le parti non abbiamo pattuito nulla: in questo caso il creditore può esigere l’adempimento immediatamente.

Tuttavia, potrebbe anche accadere che, per la natura dell’obbligazione, sia necessario un termine. Talvolta, esso è determinato in base agli usi, oppure è implicito nella prestazione stessa. Per esempio, laddove nell’obbligazione sia dedotta la consegna del vestito da sposa, certamente l’abito deve essere consegnato entro il matrimonio.

In altre occasioni, invece, potrebbe essere il giudice a dover determinare il termine dell’adempimento della prestazione. Tale onere sorge anche quando il termine è posto in favore del creditore. 

Se il termine è a favore del solo creditore, il credito è esigibile ma non eseguibile: l’offerta di adempimento prima della scadenza non è valida, mentre il creditore può sempre chiedere l’esecuzione. È il caso, per esempio, del contratto di deposito (v. 1771 c.c.).

Tale previsione, cioè della possibilità del giudice di determinare in via giudiziale il termine per adempiere, ha la funzione di tutelare il debitore. Questo, infatti, deve avere la certezza del termine entro il quale è tenuto ad adempiere all’obbligazione.

Per approfondire, ti invitiamo Atto di precetto: cos’è e cosa succede dopo la notifica

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Cosa succede se il debitore non adempie al debito scaduto?

Uno dei primi interrogativi che dobbiamo porci è cosa succede in caso di debito scaduto. Facciamo una breve panoramica su quelle che sono le conseguenze.

In primo luogo, in caso di ritardo nel pagamento, devi sostenere un danno da ritardo. Di solito, questi sono quantificati in via forfettaria con gli interessi moratori. Dunque, gli interessi moratori hanno la funzione di risarcire il danno da ritardo in caso di ritardo nell’adempimento. 

In alcuni casi, però, gli interessi moratori non sono sufficienti a compensare il danno, quindi si ammette la possibilità per il creditore di provare il maggior danno.

Oltre a dover pagare gli interessi sulla somma da versare al creditore, si incorre in una serie di conseguenze. Il creditore potrebbe agire in via giudiziale o stragiudiziale per ottenere l’adempimento.

Potresti anche essere interessato a: Atto di pignoramento immobiliare: iscrizione a ruolo e istanza di vendita

Debito scaduto: quali rimedi ha a disposizione il creditore

In un primo momento, con ogni probabilità, il creditore procederà ad una richiesta bonaria di adempimento. In seguito, se il debitore persevera nell’inadempimento, può anche notificare una diffida ad adempiere.

La diffida ad adempiere è comunque un atto stragiudiziale, quindi non comporta un intervento del giudice. La diffida ha una duplice funzione:

  • è finalizzata ad ottenere l’adempimento: il creditore stabilisce un termine, non inferiore a 15 giorni, entro il quale il debitore deve pagare;
  • ha una funzione risolutaria, perché se il debitore non adempie entro il termine fissato, il contratto da cui sorge l’obbligazione si intende risolto di diritto, senza che sia necessario l’intervento del giudice.

Cosa accade quindi ove il debitore comunque non proceda ad adempiere al debito scaduto? La prima conseguenza, come detto, è che il contratto sia risolto. Ci sono poi altre conseguenze. Il creditore, infatti, per ottenere l’adempimento provvede ad agire in esecuzione forzata

Si avvi, quindi, la procedura di pignoramento, avente ad oggetto beni mobili o immobili, all’esito della quale il creditore potrà soddisfarsi, in via coattiva, mediante la vendita o l’assegnazione del bene. 

Ti consigliamo anche di approfondire l’argomento leggendo: Pignoramento: che cos’è e quali sono le diverse tipologie

Come si controlla se hai un debito scaduto?

In base a quanto detto, ti consigliamo di prestare molta attenzione ai tuoi debiti e verificare se siano scaduti o meno per non incorrere in conseguenze importanti. Proprio per questo motivo, puoi adottare una serie di accorgimenti. Per esempio, potresti recarti periodicamente in banca o presso la società finanziaria con la quale hai aperto un finanziamento, per controllare lo stato dei tuoi pagamenti.

Sia la banca sia la società finanziaria sono tenute a comunicare un rapporto dettagliato in cui si elencano i debiti maturati, quelli pendenti, le scadenze prossime o oltrepassate. A scadenze concordate, trimestrali o mensili, la banca deve fornire l’estratto conto, sul quale vengono registrate tutte le spese.

Tramite l’estratto conto potrai prendere visione di tutti i movimenti e gli addebiti. Questa procedura oggi è molto semplificata grazie all’home banking o anche all’app con cui gestire il proprio conto corrente, che puoi comodamente scaricare sul tuo smartphone.

Altro accorgimento che puoi adottare è quello di controllare periodicamente la carta di credito, in modo da verificare il tuo saldo e le operazioni compiute, così da avere conoscenza di tutti i debiti addebitati sulla carta. Le carte di credito, talvolta, inducono anche inconsapevolmente il titolare a spese e quindi sono spesso causa di una posizione debitoria.

Per esempio, in America, ma oggi anche in Italia, sono molto diffuse le carte revolving. Queste carte hanno causato non pochi problemi ai cittadini americani, in quanto offrono un fido e consentono di fare spese per un ammontare superiore alla giacenza sul conto corrente, con un pagamento rateizzato che include degli interessi.

Una delle problematiche più diffuse in America è proprio dovuta al fatto che i titolari di queste carte effettuano spese molto elevate, andando a pagare interessi salati sullo scoperto.

LEGGI ANCHE: Come difendersi da un pignoramento immobiliare

debito scaduto come verificare

Debito scaduto su mutui e finanziamenti

Le principali fonti di debito sono mutui, i finanziamenti e prestiti personali. In questo caso, quando è concluso il contratto, viene elaborato il cosiddetto piano di ammortamento.

Quest’ultimo è un programma di restituzione del capitale prestato in rate. Ogni rata ha una certa scadenza e si connota per due componenti:

  1. una parte della rata è imputata a capitale, cioè si intende quale restituzione del capitale;
  2. un’altra parte, invece, serve a pagare gli interessi sul capitale residuo.

Esistono diversi tipi di ammortamento: flessibile, a tasso fisso, alla francese. Il piano di ammortamento indica in dettaglio i futuri pagamenti che il debitore effettuerà al creditore per onorare il debito corrente.

Per ciascun pagamento devono essere previsti:

  • la corretta imputazione di ciascuna rata a quota capitale e quota interessi;
  • il capitale residuo dopo ciascun pagamento;
  • le eventuali variazioni nel tempo (se previste) dei saggi e delle modalità di capitalizzazione.

Ciascuna tipologia di finanziamento prevede conseguenze molto gravi in caso di ritardo nell’adempimento. In alcuni casi, il legislatore stabilisce anche quando l’inadempimento è grave, quindi quando sorge il diritto alla risoluzione del contratto.

Per esempio, in alcuni casi è necessario che siano inadempiute 7 rate, mentre in altre ipotesi è sufficiente che non siano aversate solo due rate.

Ti consigliamo anche di leggere: Chi è segnalato al CRIF può aprire un conto corrente? 

Debiti scaduti: come tenere una corretta contabilità

Uno dei modi per sapere se hai un debito scaduto, ove tu svolga attività commerciali o professionali, è tenere una corretta contabilità, in modo ordinato, per individuare celermente le scadenze. Ti consigliamo quindi di acquistare programmi di fatturazione elettronica che ti aiutino in tal senso. 

I documenti che devono essere tenuti sono:

  • il piano dei conti, che è una sorta di dizionario di riferimento per tutte le voci trattate in contabilità generale;
  • primanota, è un documento per la trascrizione dei movimenti (oggi normalmente virtuale), che serve a identificare e raggruppare le registrazioni;
  • giornale, che è un prospetto per tenere sotto controllo, in ordine cronologico, tutti i movimenti. Contiene la data, la voce del piano dei conti, la descrizione del movimento, l’importo da dare e avere, la scadenza;
  • libri IVA, i quali riportano in ordine cronologico tutte le registrazioni che si riferiscono a un conto/sottoconto IVA;
  • mastro: è la cosiddetta scheda contabile, che riporta tutte le registrazioni, di dare e avere, in due colonne e c’è anche un saldo;
  • mastrino: è un mastro relativo a un sottoconto;
  • bilancio, il quale riassume il resoconto economico e patrimoniale dell’azienda. È organizzato in 5 sezioni: Stato Patrimoniale – Attivo, Stato Patrimoniale – Passivo, Conti d’Ordine, Conto economico, Dati Integrativi.

Potrebbe interessarti anche Come non farsi pignorare il conto corrente

debito scaduto e contabilità

Come scoprire se hai un debito fiscale scaduto

Per quanto riguarda i debiti fiscali, nella prassi comune, l’Agenzia delle Entrate notifica le cartelle esattoriali al contribuente, in modo da metterlo al corrente dei possibili debiti scaduti. Potrebbe però anche accadere che le cartelle non siano notificate, o perché non recapitate alla persona giusta per errore o perché vi sono stati errori nel sistema di inoltro.  

Anche ove non sia stata effettuata proprio alcuna notifica, vi potrebbero comunque essere dei debiti a carico del contribuente. Puoi scoprire se hai debiti bancari accedendo al tuo estratto conto debitorio direttamente online oppure recandoti allo sportello.

Puoi visionare l’estratto conto debitorio collegandoti al sito Internet dell’Agenzia delle Entrate e accedendo all’Area riservata a Cittadini e imprese, dove sono elencati tutti i servizi a disposizione, tra cui:

  • Situazione debitoria – consulta e paga;
  • Rateizzazione del debito;
  • Sospensione della Riscossione;
  • Definizione Agevolata.

Puoi accedere mediante login, per il quale è necessario il possesso di un’identità digitale SPID o le credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate, oppure puoi accedere mediante PIN INPS o Carta nazionale dei servizi. 

LEGGI ANCHE: Prescrizione di un debito

Come consultare e pagare il debito scaduto

Per procedere a consultare l’estratto conto debitorio devi accedere alla sezione Situazione debitoria – consulta e paga. In questa sezione, puoi verificare la tua situazione debitoria a partire dall’anno 2000. Per conoscere la situazione debitoria antecedente al 2000, è necessario rivolgersi a uno sportello dell’Agenzia delle entrate. 

In questa sezione puoi anche vedere i versamenti che sono stati effettuati, quelli da effettuare, le rateizzazioni, e potrai anche procedere ai pagamenti. Per visualizzare la tua posizione o quella della tua impresa dovrai aprire il menu a tendina e inserire il codice fiscale. Puoi anche selezionare la provincia o le province in cui risultano cartelle o avvisi. 

A questo punto potrai visualizzare due icone Da saldare e Saldati. Se clicchi su Da saldare, puoi trovare i documenti riepilogativi delle tue posizioni debitorie per province. Qui si potranno visualizzare gli importi dovuti e verificare se ci sono provvedimenti di sospensione, rateizzazione o sgravio. 

Puoi anche verificare quale sia l’ente creditore, il debito iniziale e quello residuo da pagare, complessivo di oneri accessori, cioè gli interessi. Se vuoi provvedere al pagamento, devi cliccare sull’icona Procedi, oppure puoi decidere di rateizzare la somma dovuta. 

Potrebbe anche interessarti leggere: Agenzia delle entrate-Riscossione (ex Equitalia): sportello e servizi online, cassetto fiscale, appuntamento

Cosa succede se ci sono cartelle non notificate?

Dalla consultazione dell’estratto conto, può anche risultare che siano presenti una o più cartelle di pagamento non notificate. In questo caso, invece di procedere al pagamento, puoi presentare ricorso. Il ricorso per vizio di notifica si deve presentare entro 60 giorni da quando è stato richiesto l’estratto conto.

Nell’estratto potresti anche trovare la voce cartelle prescritte: in questa ipotesi non è possibile fare ricorso, ma dovrai attendere una nuova notifica dell’Agenzia delle Entrate, che abbia ad oggetto la cartella esattoriale. Puoi eventualmente presentare istanza in autotutela all’Agenzia delle Entrate, per chiedere l’annullamento della cartella.

La Legge di Bilancio 2023 ha anche introdotto molteplici forme di sanatoria, regolarizzazioni e definizioni fiscali. In tal modo, il legislatore ha inteso risolvere i conflitti esistenti e potenziali tra contribuenti e Agenzia delle entrate. 

Ti potrebbe anche interessare leggere: Si può aprire legalmente un conto corrente all’estero?

debito scaduto cosa fare

Cosa fare in caso di debiti scaduti

Nel caso in cui scopri un debito scaduto, ma non sei in grado di pagarlo immediatamente, potresti ricorrere ad alcuni strumenti per migliorare la tua posizione. 

In primo luogo, puoi ricorrere alla negoziazione di un piano di rientro in base alle tue esigenze: potresti così ottenere un’estensione dei termini di pagamento, per esempio a 90 giorni dalla scadenza delle obbligazioni, anziché a 30 giorni. Potresti anche concordare una rateizzazione più conveniente o con rata può leggera.

Per quanto riguarda mutui e finanziamenti puoi stabilire con la banca o altro istituto di credito una rinegoziazione totale del finanziamento. Puoi anche pattuire nuovamente i termini per adempiere. Nel caso di debiti fiscali, per esempio, puoi chiedere una rateizzazione di 120 rate

Ti consigliamo anche di leggere: Legge di Bilancio 2023: le sanatorie di avvisi bonari e accertamenti

​​Debito scaduto – Domande frequenti

Come scoprire un debito scaduto fiscale?

Puoi scoprire se hai un debito scaduto fiscale accedendo all’estratto conto online sul sito dell’Agenzia delle entrate, dove potrai anche procedere al pagamento.

Come puoi verificare se hai un debito scaduto?

Se sei un imprenditore o un professionista puoi scoprire se hai debiti scaduti tramite le scrittura contabili. Mentre, per quanto riguarda i cittadini privati, è possibile chiedere un estratto conto alla banca o ad altro istituto di credito.

Cosa puoi fare in caso di debiti?

Nel caso di debiti scaduti puoi contrattare con il creditore un programma di pagamento, chiedere eventualmente anche la rateizzazione del debito o una modifica del termine di adempimento.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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