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Legato in sostituzione di quota legittima: cos’è e come funziona

Il legato in sostituzione della quota legittima è uno strumento che consente al testatore di attribuire agli eredi legittimari beni specifici al posto della loro quota di eredità. Tuttavia, si tratta di una disposizione che non può ledere i diritti a loro spettanti in base a quanto stabilito dalla legge.

legato in sostituzione di legittima
  • Il legittimario ha la facoltà di scegliere se mantenere il legato attribuitogli oppure rinunciarvi.
  • In caso di rinuncia e qualora il legato sia inferiore, potrà esercitare l’azione di riduzione per essere reintegrato nella quota legittima.
  • Il legato può essere attribuito non solo in sostituzione di legittima, ma anche in conto di legittima.

Il legato in sostituzione di legittima è un istituto giuridico previsto dal codice civile italiano che riguarda l’eredità e, in particolare, coinvolge i diritti dei legittimari. Si tratta di una disposizione testamentaria tramite la quale il testatore attribuisce a un erede legittimario un bene determinato (il “legato”, appunto) in sostituzione della quota di legittima, ovvero la quota di patrimonio a lui spettante per legge.

Il legittimario ha il diritto di accettare il legato, oppure rinunciarvi e chiedere la propria quota di legittima qualora esso fosse di valore inferiore. Questo istituto è regolato dall’art. 551 del codice civile, che stabilisce diritti, limiti e conseguenze. 

Capire il legato in sostituzione di legittima significa, di fatto, entrare nell’ottica della “strategia” testamentaria: il testatore non elude la legge, ma prova a modellare la successione su esigenze familiari o patrimoniali specifiche. È questo il punto più affascinante dell’istituto: un equilibrio continuo tra volontà privata e limiti legali, tra ciò che si vorrebbe lasciare e ciò che si deve comunque garantire. Vediamo nel dettaglio come funziona per evitare di trovarsi impreparati di fronte a queste situazioni.

Chi sono i legittimari e cosa è la quota di legittima

Per comprendere il legato in sostituzione della legittima è necessario chiarire chi sono i legittimari e che cosa sia la quota di legittima.

I legittimari sono quei soggetti ai quali la legge riserva una quota dell’eredità, indipendentemente dalla volontà del testatore (colui che redige il testamento in previsione della propria morte). Sono il coniuge, i figli o gli ascendenti, solo se non vi sono i figli.

Che cosa è la quota di legittima? La legittima è una parte del patrimonio del quale il testatore non può arbitrariamente disporre, perché viene riservata dalla legge ai legittimari. In caso di successione testamentaria, dunque, il testatore potrà liberamente disporre soltanto della quota detta appunto disponibile, che potrà essere assegnata a chi desidera.

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differenza tra legato in sostituzione di legittima e in conto di legittima
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Come funziona il legato in sostituzione della quota legittima

Secondo l’art. 551 del codice civile, il legato in sostituzione di legittima è una disposizione testamentaria con la quale il testatore attribuisce a un legittimario un bene determinato, un diritto o una somma di denaro, al posto della quota di eredità che gli spetterebbe per legge.

È una sorta di “scambio”: il testatore offre qualcosa di specifico e il legittimario, accettandolo, perde il diritto alla quota di legittima. Il valore dei beni attribuiti non deve necessariamente corrispondere al valore della quota riservata.

Per fare un esempio, si pensi al caso in cui il testatore lasci al figlio la proprietà di un appartamento o una somma di denaro senza tuttavia assegnargli alcuna quota ereditaria. Quando ci sono due eredi, in questo modo si evita l’insorgenza della comunione ereditaria soggetta successivamente a divisione.

Ricordiamo che, a differenza dell’erede, successore a titolo universale, il legatario (successore a titolo particolare) risponde dei debiti del defunto solo entro i limiti del valore del legato. Il legato si acquista infatti automaticamente senza bisogno che venga accettato, al momento del decesso del testatore.

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Cosa prevede la legge

L’articolo 551 del codice civile stabilisce che:

  • il legittimario può rinunciare al legato e chiedere la quota di legittima esercitando l’azione di riduzione. La rinuncia può essere espressa o tacita. Il bene, a questo punto, torna nell’asse ereditario e il legatario diviene erede proprio come gli altri legittimari;
  • se non rinuncia al legato, perde ogni diritto alla quota di legittima e acquisisce unicamente il bene oggetto del legato.

L’aspetto più importante che qui si vuole evidenziare è che il legato non è obbligatorio per il legittimario: egli può decidere se accettarlo o meno. La rinuncia, come abbiamo visto, può essere espressa o tacita ed è tacita quando il legittimario agisce giudizialmente per ottenere la quota legittima.

rinuncia al legato in sostituzione di legittima

Differenza tra legato in sostituzione e legato in conto di legittima

Oltre al legato in sostituzione della legittima, il Codice Civile conosce il legato in conto di legittima, disciplinato dall’articolo 552 del codice civile.

Come abbiamo visto, il legato in sostituzione sostituisce completamente la quota legittima e il legittimario dovrà scegliere se acquisirlo oppure rinunciarvi.

Il legato in conto di legittima è invece un anticipo sulla legittima. Il legittimario diventa comunque erede e il valore del bene attribuito viene computato nella sua quota.2

Sono due istituti molto diversi poiché nel primo caso il legittimario può essere “tagliato fuori” dall’eredità, nel secondo fa comunque parte della successione.

Perché rinunciare al legato?

Partiamo dal presupposto che il testatore può attribuire al legatario un bene di valore superiore, inferiore o uguale alla quota legittima. Un valore insufficiente non è l’unica ragione per cui il legatario potrebbe rinunciare al legato. Altre motivazioni sono, per esempio, un bene non gradito perché non utile o che comporti addirittura delle situazioni gravose come un immobile situato in un luogo lontano.

Il bene attribuito a titolo di legato potrebbe essere stato gravato dal testatore da diritti reali minori che ne ridurrebbero le possibilità di godimento. Da menzionare, infine, delle difficoltà nel gestire il lascito e il pagamento di imposte onerose.

Non è raro che un figlio rinunci a un lascito apparentemente generoso perché la casa ereditata necessita di lavori, si trova in un luogo isolato o presenta vincoli urbanistici sconosciuti. La rinuncia, in questi casi, non è un rifiuto della memoria o dell’affetto, ma una scelta di prudenza.

Quel che è certo è che, se il valore del bene è inferiore alla quota di legittima, il legittimario può rinunciare al legato e chiedere tutta la legittima, agendo nei confronti di altri eredi, donatari o legatari. Se il legittimario rinuncia al legato in sostituzione, si apre la strada all’azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive, come previsto dall’articolo 553 e seguenti.

Il testatore non può imporre un legato svantaggioso come unica alternativa all’eredità e rinunciare al legato non significa rinunciare completamente all’eredità. A quel punto, il legittimario torna titolare del diritto alla sua quota riservata e il bene oggetto del legato entra nella massa ereditaria.

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legato in sostituzione di legittima cos'è e come funziona

In quali casi il legato in sostituzione è nullo o inefficace

Può accadere che la disposizione testamentaria con la quale viene conferito il legato sia considerata nulla o inefficace dalla legge. Il legato può risultare nullo se:

  • viola norme imperative;
  • riguarda beni futuri;
  • il testatore non aveva capacità di testare;

Sarà invece inefficace nel caso in cui:

  • il bene non è più nel patrimonio del testatore al momento della morte;
  • il legittimario rinuncia.

Se stai redigendo un testamento o devi far valere i tuoi diritti di legittimario, ti consigliamo di rivolgerti a un notaio o a un avvocato esperto in successioni per essere assistito correttamente.

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Avv. Manuela Margilio
Esperta di diritto immobiliare, successioni, fiscalità.
Laureata in giurisprudenza a Torino. Dopo aver lavorato presso diversi studi legali, attualmente mi occupo di assicurazioni e scrivo sul web approfondendo tematiche sulle quali nel tempo mi sono specializzata.
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