Agenzia delle entrate-Riscossione (ex Equitalia): sportello e servizi online, cassetto fiscale, appuntamento
L’Agenzia delle entrate-Riscossione è un ente strumentale dell’Agenzia delle Entrate. A partire dal 2017, ha sostituito Equitalia nell’attività di riscossione dei crediti.
- L’Agenzia delle entrate-Riscossione è un ente strumentale dell’Agenzia delle Entrate, che procede all’attività di riscossione dei crediti.
- A tal fine può procedere alla notifica della cartelle esattoriali o di avviso di accertamento esecutivo.
- Puoi contattare l’amministrazione finanziaria sia mediante appositi numeri di call center sia accedendo al suo sito internet.
L’Agenzia delle entrate-Riscossione ha sostituito la società Equitalia a partire dal 2017, con l’adozione ed entrata in vigore del Decreto n. 193 del 2016.
L’ente svolge la funzione di riscossione dei crediti per conto dell’Amministrazione finanziaria. Costituisce un soggetto sottoposto al controllo e alla vigilanza delle stessa e della Corte dei conti, oltre che del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Opera per il tramite di accertamenti e procedimenti cattivi, con il quale può rivalersi nei confronti del debitore mediante azione esecutiva. Può infatti pignorare conti correnti, beni mobili o immobili del cittadino.
Nel presente articolo cercheremo di darti alcune informazioni fondamentali su come opera l’Agenzia delle entrate-Riscossione e su come metterti in contatto con l’ente e usufruire dei servizi online, come quello che permette di controllare la tua situazione debitoria.
Cos’è l’Agenzia delle entrate-Riscossione?
L’Agenzia delle entrate-Riscossione è un ente strumentale dell’Agenzia delle entrate. È sottoposta alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ne stabilisce anche l’indirizzo politico.
Con decreto 193 del 2016, è stata in pratica soppressa Equitalia e costituito questo nuovo ente economico, che assume la funzione di esattore pubblico
A partire dal 2017, dunque l’Agenzia delle entrate-Riscossione ha sostituito la società Equitalia nell’attività di riscossione delle imposte nazionali e delle entrate tributarie degli enti locali. A tal fine, è subentrata a titolo universale in ogni rapporto giuridico attivo della società.
Per quanto riguarda anche il personale di Equitalia è stato trasferito al nuovo ente, conservando le posizioni previdenziali maturate al momento del trasferimento.
L’Agenzia è dotata di autonomia organizzativa, patrimoniale e contabile. Si compone da una serie di organi:
- Presidente;
- Comitato di gestione;
- Collegio di revisori dei conti, il cui presidente è scelto tra i magistrati della Corte dei conti.
Il Presidente assume anche il ruolo di Direttore dell’Agenzia delle entrate e partecipa anche al Comitato per la gestione. I membri di questo altro organo sono nominati dall’Agenzia stessa: non sono cariche che comportano una remunerazione o un rimborso spese.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere
Cosa fa l’Agenzia delle entrate-Riscossione
La principale funzione svolta dall’Agenzia delle entrate-Riscossione è quella di riscuotere i debiti assunti. Si ricorda a tal proposito che i crediti tributari e non gestiti dall’ente si prescrivono in 10 anni, mentre in determinati casi si prescrivono in 5 anni.
Tale operazione presuppone una fase di accertamento e una fase esecutiva. L’amministrazione finanziaria può, infatti, procedere al pignoramento sia su conto corrente del destinatario, sia tramite esecuzione su beni mobili e immobili. Ovviamente, prima di procedere a qualsiasi azione esecutiva, provvede a notificare al cittadino la cartella esattoriale, invitandolo ad adempiere. Laddove persista l’inadempimento, procede in via coattiva.
Puoi conoscere la tua posizione debitore anche andando a verificare direttamente sul sito dell’Agenzia, tramite la sezione Controlla la tua situazione.
Il pagamento può avvenire secondo varie modalità; una delle possibilità, ad esempio, è accedere alla rateizzazione. Con i provvedimenti messi in atto negli ultimi due o tre anni, molte cartelle esattoriali sono state anche oggetto di stralcio.
Da ultimo, la legge di Bilancio 2023 ha previsto sia la rottamazione delle cartelle sia lo stralcio per quelle di valore non superiore a 1.000 euro.
Accertamento esecutivo
A partire dal 2011, il legislatore ha previsto che gli accertamenti dell’Agenzia delle entrate-Riscossione siano immediatamente esecutivi. Ciò significa che contengono l’intimazione ad adempiere entro un certo termine, che è di 30 giorni.
Trascorso questo termine, l’Agenzia può procedere direttamente ad esecuzione. In tal modo si è inteso accelerare la procedura di riscossione dei crediti. Non è necessario dunque notificare la cartella e le relative procedure consequenziali.
Predetto accertamento può essere utilizzato per:
- imposte sui redditi;
- imposta sul valore aggiunto (IVA);
- imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).
A partire dal 2012, anche gli atti emessi dall’Agenzia delle Dogane sono immediatamente esecutivi, trascorsi 10 giorni dalla notifica al contribuente.
L’Agenzia delle entrate-Riscossione deve comunicare la presa in carico della riscossione tramite raccomandata semplice o PEC. L’esecuzione è sospesa per 180 giorni dalla presa in carico, salvo che si tratti di accertamenti definitivi. L’avviso contiene l’intimazione e il termine. In questo caso, si ritiene sia completo ed esclude la necessità di comunicare la cartella esattoriale.
Come può tutelarsi il cittadino dall’accertamento esecutivo?
Quando il cittadino riceve l’avviso, può procedere a:
- pagamento della somma dovuta nel termine;
- ricorso tributario;
- accertamento con adesione.
Il ricorso deve essere presentato alla commissione tributaria competente per territorio, quindi alla commissione provinciale. Nel tempo intercorrente tra la data di presentazione del ricorso e la decisione della Commissione, il pagamento della somma, così come interessi e sanzioni, è sospeso. Tuttavia, questo sarà dovuto nel caso di esito negativo del giudizio.
Cartella di pagamento
La Cartella di pagamento è un avviso che l’Agenzia delle entrate-Riscossione comunica al cittadino. In questa comunicazione deve essere indicata la somma da pagare, le modalità e i termini, oltre che le regole per proporre ricorso.
Normalmente la procedura per riscuotere i crediti prevede varie fasi. In primo luogo, è necessario un accertamento dell’ente creditore. Questo, una volta verificato che debbano essere versate delle somme, procede all’iscrizione a ruolo del debitore. Il ruolo è un elenco che contiene i nominativi dei debitori e le tipologie di credito.
L’Agenzia delle entrate-Riscossione provvede così a notificare la cartella e può concedere la rateizzazione o la sospensione. Se il debitore non paga o non chiede tempestivamente la rateizzazione o la sospensione, l’ente procede ad esecuzione forzata.
Definizione agevolata
A partire dal 30 aprile 2023, è possibile accedere alla c.d. definizione agevolata, prevista dalla Legge di Bilancio 2023. La normativa ha previsto la possibilità di pagare in modo agevolato le cartelle emesse tra il 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se sono già state ricomprese dalle precedenti rottamazioni.
Tramite definizione agevolata:
- sarà possibile pagare il debito residuo solo limitatamente al capitale, esclusi sanzioni ed interessi di mora;
- alcuni crediti saranno stralciati, in automatico;
- per le multe per violazione al codice della strada e altre sanzioni amministrative, non sono dovuti interessi a qualunque titolo;
- si potrà chiedere la rateizzazione delle somme da pagare, fino a 18 rate in cinque anni. Le prime due rate devono corrispondere al 10% del totale e devono essere versate entro il 31 luglio e il 30 novembre 2023.
È possibile accedere alla definizione agevolata mediante procedura online, sul sito dell’Agenzia delle entrate.
Rateizzazione e sospensione
La rateizzazione può essere chiesta direttamente online, sul sito dell’Agenzia, compilando apposito modulo informatizzato. Può essere richiesta per importi fino a 120 mila euro.
Laddove, invece, si ritenga che il pagamento non sia dovuto, si potrà richiedere la sospensione entro 60 giorni, sempre online. In particolare, è possibile farlo in caso di:
- pagamento effettuato prima della formazione del ruolo;
- provvedimento di sgravio emesso dall’ente creditore;
- prescrizione o decadenza intervenute prima della data in cui il ruolo è stato reso esecutivo;
- sospensione amministrativa (dell’ente creditore) o giudiziale;
- sentenza che abbia annullato in tutto o in parte la pretesa dell’ente creditore, emessa in un giudizio, al quale l’Agenzia delle entrate-Riscossione non ha preso parte.
Che cosa è pignorabile dall’Agenzia delle entrate-Riscossione?
L’Agenzia delle entrate-Riscossione, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, può rivalersi nei confronti del debitore anche mediante azione esecutiva. Quindi, l’amministrazione può porre in essere un vero e proprio pignoramento.
La legge ha però previsto dei limiti, circoscrivendo le categorie di beni pignorabili e stabilendo alcune regole specifiche. Per esempio:
- non è pignorabile la casa di abitazione, se è l’unico immobile di cui il debitore sia proprietario. Se invece ha ulteriori beni immobili intestati, potrà essere pignorata anche la casa di residenza;
- è possibile il pignoramento del conto corrente, anche cointestato, ma nel limite del 50%;
- se sul conto corrente viene versato anche lo stipendio, è pignorabile entro il limite del triplo dell’assegno sociale;
- lo stesso stipendio può essere pignorato, ma nei limiti delle percentuali stabilite dal legislatore.
Vediamo alcune norme nello specifico.
Pignoramento prima casa
Come dicevamo, anche la prima casa può essere pignorata nei casi in cui:
- non si tratti dell’unica di proprietà;
- non abbia destinazione catastale abitativa;
- rientri tra i beni di lusso, ovvero quegli immobili che sono accatastati nelle categorie A/1, A/8 E A/9.
In questi casi (anche in presenza di una sola condizione), l’Agenzia delle entrate-Riscossione può pignorare il bene se il debito supera i 120 mila euro e l’immobile abbia, perlomeno, pari valore.
LEGGI ANCHE Come difendersi da un pignoramento immobiliari
Stipendio e pensioni
L’Agenzia delle entrate-Riscossione può anche procedere al pignoramento dello stipendio e delle pensioni. Per quanto riguarda i trattamenti previdenziali, può essere pignorata una somma equivalente a 1.5 volte. L’amministrazione deve però garantire sempre al soggetto destinatario il c.d. minimo vitale. Anche per lo stipendio non può essere pignorato oltre il limite di 1/5.
LEGGI ANCHE Cos’è la cessione del quinto dello stipendio
Agenzia delle entrate-Riscossione: numero verde
È possibile reperire ulteriori informazioni sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, oppure contattando uno dei numeri del Call Center, disponibile dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17.
Si tratta di:
- 800.90.96.96 – numero verde da rete fissa;
- 06 96668907 – da cellulare (costo in base al piano tariffario applicato dal proprio gestore);
- 0039 0696668933 – dall’estero – servizio in lingua italiana (costo a carico del chiamante).
Per accedere ai servizi online, è necessario recarsi sul sito dell’ente e accedere all’Area riservata ai cittadini. Dovrai identificarti con identità digitale: SPID, CIE e CNS. In alternativa, è possibile utilizzare le credenziali rilasciate dall’ente.
Avrai inoltre anche la possibilità di inviare una PEC all’indirizzo protocollo@pec.agenziariscossione.gov.it, oppure una mail a riscossione@agenziariscossione.gov.it .
Potrai inoltre prenotare un appuntamento presso lo sportello territoriale di tuo interesse, tramite l’apposita sezione presente sul sito agenziaentrateriscossione.gov.it.
Agenzia delle entrate-Riscossione – Domande frequenti
È possibile accedere all’area riservata a cittadini e imprese tramite il sito web ufficiale dell’Agenzia delle Entrate-riscossione, con l’identità digitale o le credenziali rilasciate dall’ente.
I debiti presso l’Agenzia delle Entrate si prescrivono in 10 anni
L’Agenzia delle entrate-Riscossione può pignorare: conti correnti, stipendi o altri assegni previdenziali, nonché beni mobili o immobili.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere