Reato di omissione: cos’è e la differenza tra proprio e improprio
In cosa consiste il reato di omissione, tra definizione ed esempi, come viene disciplinato nel Codice Penale e qual è la differenza presente tra reati omissivi propri e impropri.
Il reato omissivo si manifesta nel momento in cui un soggetto che ha l’obbligo di compiere una certa azione, non interviene. Nello specifico, questa tipologia di reato può essere di tipo proprio o improprio.
Un esempio di reato omissivo proprio è l’omissione di soccorso, nella quale, affinché si possa parlare di reato, è sufficiente che si sia penalmente responsabili di una violazione della legge. Nel reato omissivo improprio, invece, oltre all’omissione da parte del responsabile, deve verificarsi un evento che la legge cerca di contrastare, come per esempio la morte di una persona.
Vediamo nel dettaglio qual è la differenza esistente tra il reato omissivo proprio e improprio, con alcuni esempi concreti.
Reato omissivo proprio: cos’è
L’ordinamento giuridico italiano prevede la distinzione tra i reati di mera condotta e i reati di evento: nel primo caso l’illecito sussiste qualora il comportamento del colpevole sia contrario alla legge.
Il reato omissivo proprio è un reato di condotta nel quale il colpevole si macchia di un illecito per non essere intervenuto in una data circostanza. Dalla semplice omissione, dunque, scatta la responsabilità penale. In questo caso specifico, non è richiesto che dall’omissione derivi la morte della persona per la quale non si è intervenuti.
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Esempio di reato omissivo proprio
Tra gli esempi più noti di reato omissivo proprio troviamo:
- il reato di abbandono di persone minori o incapaci, disciplinato dall’articolo 591 c.p.;
- il reato di omissione di soccorso, disciplinato dall’articolo 593 c.p.
In particolare, nell’articolo 593 c.p. si legge che:
Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un’altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a duemilacinquecento euro.
La stessa pena è prevista per chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, una persona ferita o in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità. Se da tale condotta deriva:
- una lesione personale, la pena è aumentata;
- la morte, la pena è raddoppiata.
L’articolo 592 c.p. sull’abbandono di un neonato per causa di onore è stato, invece, abrogato in seguito all’abrogazione del delitto d’onore.
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Reato omissivo improprio: cos’è
Quando si parla del reato omissivo improprio, invece, si sta facendo riferimento ai reati di evento. I presupposti affinché questa tipologia di reato si verifichi sono:
- la condotta da parte del colpevole;
- il verificarsi di un evento;
- la presenza di un nesso di causalità tra la condotta e l’evento.
Al comma 2 dell’articolo 40 del Codice Penale si legge proprio che “non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. Un esempio di reato omissivo improprio è l’omicidio colposo derivante dall’omissione da parte di un medico.
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Il reato omissivo improprio può essere commesso da chiunque, sia da un cittadino comune, sia da una persona che occupa una determinata posizione sociale. L’obbligo di compiere una certa azione, dalla cui omissione potrebbe derivare un evento penalmente rilevante, può essere quello di un datore di lavoro che deve mettere in pratica le misure di sicurezza atte a garantire l’incolumità dei suoi dipendenti, così come quello di un conducente che non fa allacciare la cintura di sicurezza a tutte le persone che stanno viaggiando sulla sua auto.
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Reato omissivo improprio: esempio
Sulla base di quanto esposto finora, si può sintetizzare che il reato omissivo improprio derivi da un’omissione da parte di un soggetto – che ha invece l’obbligo di intervenire con un’azione – alla quale segue un evento penalmente rilevante.
Un automobilista ha dunque il diritto di far scendere i passeggeri che si rifiutino di allacciare la cintura di sicurezza a bordo del suo veicolo: il suo ruolo è quello di impedire il verificarsi di un possibile evento dannoso che le cinture potrebbero benissimo limitare. Si può quindi dire che egli abbia una posizione di garanzia rispetto agli altri soggetti.
Rientrano tra gli esempi più comuni di reato omissivo improprio la truffa per silentium (art. 640 c.p.), nella quale chi ha l’obbligo di fornire informazioni veritiere omette di farlo, e il delitto di epidemia colposa, disciplinato dall’articolo 452 c.p. e punito con la reclusione da 3 a 12 anni.
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