PNRR: cos’è e a cosa serve
Quali sono i progetti e gli obiettivi del PNRR? Analisi missioni e obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2022.
PNRR è l’acronimo di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un programma di investimento e riforme articolato in 6 missioni, che mira al rilancio economico del nostro Paese attraverso un articolato programma di interventi, investimenti e riforme.
L’agenda delle riforme riguarderà in particolare:
- la Pubblica amministrazione;
- la giustizia;
- la semplificazione;
- la competitività.
Citando le parole di Mario Draghi L’Italia deve combinare immaginazione, capacità progettuale e concretezza, per consegnare alle prossime generazioni un Paese più moderno, all’interno di un’Europa più forte e solidale.
- PNRR: fondi
- Quali sono i progetti del PNRR?
- 1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
- 2. Rivoluzione verde e transizione ecologica
- 3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile
- 4. Istruzione e ricerca
- 5. Inclusione e coesione
- 6. Salute
- PNRR e Piano Complementare
- Riforme PNRR
- Scarica il PNRR 2022 in formato pdf
PNRR: fondi
Il PNRR è stato approvato nel rispetto dei 6 pilastri del Next Generation EU per quel che riguarda le quote d’investimento relative ai progetti green (37%) e a quelli digitali.
I fondi totali stanziati ammontano a 191,5 miliardi di euro, suddivisi nelle 6 missioni indicate di seguito.
Missione | Investimento |
1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura | 40,32 miliardi |
2. Rivoluzione verde e transizione ecologica | 59,47 miliardi |
3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile | 25,40 miliardi |
4. Istruzione e ricerca | 30,88 miliardi |
5. Inclusione e coesione | 19,81 miliardi |
6. Salute | 15,63 miliardi |
Al fine di finanziare ulteriori interventi, è stato anche approvato un Fondo complementare, pari al valore di 30,6 miliardi di euro. Nel complesso, i fondi previsti dal PNRR corrispondono a 222,1 miliardi di euro.
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Quali sono i progetti del PNRR?
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede 10 progetti di investimento da parte del Ministero dello sviluppo economico e un progetto di riforma riguardante la revisione del codice della proprietà industriale.
Ogni progetto si pone l’obiettivo di realizzare delle Raccomandazione specifiche della Commissione europea e, al contempo, di rafforzare il potenziale di crescita del nostro Paese.
Nel concreto, si porranno le basi per lo sviluppo duraturo e sostenibile dell’economia italiana, favorendo la velocità di esecuzione dei progetti tramite la semplificazione degli strumenti, in modo da generare un incremento della produttività.
1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
I progetti della missione Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura mirano a portare innovazione dal punto di vista digitale, spingendo il Paese verso il miglioramento delle infrastrutture e la trasformazione dei processi produttivi.
Sono stati stanziati:
- 13,38 miliardi di euro per la Transizione 4.0;
- 750 milioni di euro per investire in Competitività e resilienza delle filiere produttive.
Tra gli investimenti strategici rientrano anche i progetti innovativi per le filiere del Made in Italy e la riforma sulla proprietà industriale, attraverso l’elaborazione di una strategia pluriennale che promuova la cultura dell’innovazione e gli strumenti di protezione e valorizzazione della proprietà industriale.
2. Rivoluzione verde e transizione ecologica
I progetti della missione Rivoluzione verde e transizione ecologica mirano a favorire la transizione verde, focalizzando gli sforzi su:
- l’energia prodotta da fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico e l’eolico;
- la lotta contro i cambiamenti climatici;
- gli investimenti in ricerca e innovazione;
- il trasporto pubblico sostenibile.
Sarà inoltre supportato lo sviluppo di startup innovative nel settore della transizione ecologica tramite la creazione del Green Transition Fund (GTF), gestito da CDP Venture Capital, rivolto ai settori delle rinnovabili, dell’economia circolare, della mobilità, dell’efficienza energetica, dello smaltimento dei rifiuti, dello stoccaggio di energia e affini.
3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile
Questa missione mira alla costruzione, entro 5 anni, di nuove strade, ferrovie, porti e aeroporti, più sicuri e sostenibili, in tutto il Paese.
Per esempio, si punterà:
- sulla realizzazione di una rete ferroviaria più accessibile, migliorando l’alta velocità sulle tratte Salerno-Reggio Calabria, Napoli-Bari, Palermo-Catania:
- sulla riduzione dei tempi di percorrenza ferroviaria tra Napoli-Bari, Palermo-Catania, Salerno-Reggio-Calabria;
- sul miglioramento dell’accessibilità marittima, con interventi di potenziamento di porti, dighe, banchine e moli;
- sulla riparazione, messa in sicurezza e sostituzione di 12.000 ponti e 1.600 gallerie.
4. Istruzione e ricerca
La missione Istruzione, formazione e ricerca cercherà di migliorare le competenze presenti in Italia, incrementando gli investimenti in ricerca e sviluppo, e di cogliere le nuove sfide ambientali e tecnologiche.
Si punterà su:
- la connessione tra il mondo della ricerca e quello della produzione;
- il miglioramento della propensione all’innovazione da parte delle PMI e la loro partecipazione alle filiere strategiche per la competitività nazionale ed europea.
5. Inclusione e coesione
Tra gli obiettivi di questa missione si annovera il rafforzamento e l’avvio di nuova imprenditorialità femminile, attraverso il Fondo Impresa Donna, previsto nella legge di Bilancio 2021.
Tra gli interventi previsti, ci sono:
- la valorizzazione del mercato del lavoro;
- la formazione professionale, con l’obiettivo di migliorare il tasso di occupazione tramite politiche attive del lavoro e il potenziamento dei centri per l’impiego;
- un programma nazionale per la presa in carico dei disoccupati e delle persone in transizione occupazionale;
- un Piano Nazionale Nuove Competenze, per la definizione di uno standard di formazione dei disoccupati;
- la rigenerazione urbana e dei servizi sociali e per la disabilità, per ridurre le situazioni di degrado e di emarginazione sociale, attraverso la riqualificazione delle aree pubbliche e la promozione di attività culturali e sportive.
Si punterà poi di sul rafforzamento delle ZES – Zone Economiche Speciali – e dei servizi nelle aree interne, con infrastrutture dedicate ai soggetti fragili, una maggiore autonomia per le persone con disabilità, un Piano Area Terremoti, la rigenerazione urbana dei Comuni con più di 15.000 abitanti, la ristrutturazione di 200 beni confiscati alle mafie, la realizzazione di oltre 6.400 km di strade rese più sicure, grazie al Programma Strategia Nazionale Aree Interne.
6. Salute
La missione dedicata all’ambito della salute mira al miglioramento del Sistema Sanitario Nazionale, al fine di rendere le infrastrutture più moderne, digitali e inclusive, garantire equo accesso alle cure, rafforzare le campagne di prevenzione e promuovere la ricerca.
In tal senso, è stato previsto:
- il miglioramento delle strutture ospedaliere, che dovranno essere adeguate contro gli eventi sismici;
- la realizzazione di 5 centri operativi, dei quali 4 centri di ricerca e sviluppo di tecnologie e 1 infrastruttura strategica dedicata alla risposta a future pandemie;
- istituzione del Sistema Nazionale Salute, Ambiente e Clima;
- attivazione di 1.350 case di comunità, che rafforzeranno l’assistenza domiciliare;
- la presa in carico del 10% della popolazione over 65 con malattie croniche o non autosufficienti;
- investimenti in domotica e nuove tecnologie;
- attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali.
PNRR e Piano Complementare
I contenuti del PNRR sono stati inoltre integrati dal PNC, Piano Nazionale Complementare, per il quale sono stati stanziati altri 30,6 miliardi di risorse nazionali.
Il PNC è complementare dal punto di vista:
- progettuale, in quanto presenta un’integrazione delle risorse per gli interventi già previsti nel PNRR;
- di missione o di componente della missione, grazie agli ulteriori investimenti che contribuiscono al raggiungimento delle finalità del PNRR.
Nello specifico, sono stati individuati 30 interventi, suddivisi in 24 programmi del Piano, finanziati esclusivamente dal PNC, e 6 programmi cofinanziati con il PNRR.
Riforme PNRR
Le riforme previste dal PNRR si prefiggono l’obiettivo rendere più equo, efficiente e competitivo il Paese. Fanno parte integrante del PNRR in quanto sono fondamentali per la realizzazione dei singolo interventi.
Ci saranno 3 tipologie di riforme:
- riforme orizzontali, trasversali a tutte le missioni del Piano;
- riforme abilitanti, tra le quali rientrano la promozione della concorrenza, la semplificazione e razionalizzazione della legislazione, per esempio delle norme in materia ambientale, edilizia e urbanistica, o di investimenti e interventi nel Mezzogiorno;
- riforme settoriali, ovvero innovazioni normative che porteranno all’introduzione di regimi regolatori e procedurali più efficienti nei rispettivi ambienti.
Riforma della Pubblica Amministrazione
La riforma della Pubblica Amministrazione fa parte delle riforme orizzontali: mira a sviluppare la capacità amministrativa a livello centrale e locale con il rafforzamento dei processi di selezione, formazione, promozione, mobilità dei dipendenti pubblici, lo snellimento della burocrazia, la digitalizzazione delle procedure amministrative.
I servizi della PA sono stati infatti ostacolati, negli ultimi anni, da problematiche di vario tipo, quali:
- la mancanza di personale;
- norme e procedure troppo articolate e complesse.
L’obiettivo principale di questa riforma sarà dunque la semplificazione di norme e procedure al fine di adeguarle alle esigenze dei cittadini e a un’amministrazione che possa essere più moderna ed efficiente – anche grazie al ricambio generazionale e alla riforma della carriere.
Riforma della giustizia
Rispetto ad altri Stati membri, il sistema della giustizia italiana funziona molto più lentamente, in particolare per quel che riguarda i tempi processuali. Lo evidenzia l’ultima relazione della Commissione europea per l’efficacia della giustizia (CEPEJ).
Si cercherà dunque di:
- rendere il sistema giudiziario più efficiente, riducendo la durata dei procedimenti;
- digitalizzare il sistema giudiziario, tramite l’obbligatorietà del fascicolo telematico obbligatorio e il completamento del processo civile telematico, ma anche la digitalizzazione del processo penale di primo grado e l’introduzione di una banca dati delle decisioni civili gratuita.
La riforma riguarderà le seguenti aree:
- Giustizia civile: il focus è rappresentato dalla riduzione del tempo del giudizio civile, tramite la semplificazione delle procedure esistenti e l’incremento della produttività;
- Giustizia penale: anche in questo caso, si cercherà di ridurre il tempo del giudizio penale, tramite il ricorso a procedure semplificate, l’uso della tecnologia digitale, scansioni temporali stringenti dell’udienza preliminare, attraverso il sistema delle notificazioni per renderlo più efficace;
- Insolvenza, tramite le digitalizzazione e il potenziamento del processo esecutivo;
- Giustizia tributaria, per rendere più efficace l’applicazione della legislazione tributaria e ridurre l’elevato numero di ricorsi alla Corte di Cassazione.
Scarica il PNRR 2022 in formato pdf
PNRR – Domande frequenti
Il PNRR si basa su 6 missioni relative ai seguenti macrotemi: digitalizzazione, transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e salute.
I bandi PNRR sono aperti ad aziende, liberi professionisti ed enti della pubblica amministrazione, al fine di snellire le procedure burocratiche e favorire la digitalizzazione, lo sviluppo tecnologico, la sostenibilità e la ricerca.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il piano approvato dall’Italia per rilanciare l’economia e rendere il Paese più sostenibile e inclusivo.
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