Ritardo nella consegna dei vaccini: possibili azioni legali
Le conseguenze pratiche e legali dei ritardi nella consegna dei vaccini nel nostro Paese.
- La campagna vaccinale, in Italia, ha subito un rallentamento a causa di problemi nella consegna dei vaccini Pfizer.
- Tale ritardo ha provocato uno slittamento dell’inizio delle vaccinazioni previste per gli over 80 di circa 4 settimane, con un effetto a cascata sul resto della popolazione.
- In questo articolo saranno presi in considerazioni gli aspetti legali del ritardo dei vaccini, al fine di comprendere cosa può fare lo Stato per tutelare il diritto alla salute dei cittadini.
Il ritardo dei vaccini: un po’ di numeri
Il ritardo nelle vaccinazioni non è un problema tutto italiano: i contratti di fornitura sottoscritti non solo a livello europeo, ma su scala globale hanno subito tagli e portato rallentamenti in tutti i Paesi.
I cambiamenti relativi ai tempi delle vaccinazioni dipendono da un lato dai ritardi nelle consegne da parte di Pfizer, dall’altro dagli inconvenienti legati al vaccino Astrazeneca.
Nel primo semestre del 2021 in Italia saranno consegnate soltanto 3,4 milioni di dosi di questo vaccino, contro le 16 milioni previste nel piano iniziale.
Da parte di Pfizer, l’Italia ha finora ricevuto diverse percentuali di vaccini in meno rispetto a quanto era stato concordato, con numeri che vanno dal 20% al 29% di riduzioni delle dosi previste da contratto.
Sommando i 3,4 milioni di vaccini di Astrazeneca, con gli 8,7 milioni di Pfizer e le 1,3 milioni di dosi del vaccino Moderna, entro fine marzo l’Italia dovrebbe aver ricevuto un totale di circa 15 milioni di dosi.
Nel piano iniziale, nel quale erano stati comunque messi in conto ritardi nella produzione e nella successiva autorizzazione dei vaccini, le previsioni erano pari a 28 milioni di dosi entro marzo.
Leggi anche: “Le faq del Governo sulle misure anti-covid“.
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Le conseguenze dei ritardi
I ritardi nella consegna delle dosi hanno provocato degli slittamenti nell’avvio della campagna vaccinale rivolta agli ultra ottantenni. Ogni Regione organizzerà in autonomia le vaccinazioni della fase 2, che non tutte le Regioni sono riuscite a pianificare per tempo.
Nella tabella che segue sono stati indicati i dati relativi alle previsioni iniziali relative ai vaccini sugli over 80 e le proroghe che si sono rese necessarie a causa dei ritardi.
Regione | Data iniziali vaccino over 80 | Previsioni attuali |
Lazio | Dalla mezzanotte del 1° febbraio: da questo giorno si sono aperte in realtà soltanto le prenotazioni, che sono slittate di 12 ore a causa di problemi tecnici | I vaccini saranno somministrati a partire dall’8 febbraio 2021 |
Valle D’Aosta | 8 febbraio 2021 | |
Piemonte | 30 gennaio 2021 | Primo slittamento al 6 febbraio 2021 Data attuale prevista: 21 febbraio 2021 |
Lombardia | 24 febbraio 2021 | |
Veneto | 1° febbraio 2021 | 15 febbraio 2021 per gli over 80 22 febbraio 2021 per gli over 75 |
Trentino-Alto Adige | Non è stata ufficializzata una data di inizio | |
Friuli-Venezia Giulia | Seconda metà di febbraio | |
Liguria | 12 febbraio 2021 | |
Emilia-Romagna | Non è stata ufficializzata una data di inizio | |
Toscana | Non è stata ufficializzata una data di inizio | |
Marche | Non è stata ufficializzata una data di inizio | |
Umbria | Dopo l’8 febbraio | |
Abruzzo | Sono state aperte le prenotazioni, ma non è stata ufficializzata una data di inizio | |
Molise | Non è stata ufficializzata una data di inizio | |
Campania | Sono attive le prenotazioni: si dovrebbe partire tra il 10 e il 15 febbraio 2021 | |
Basilicata | 1° febbraio 2021 | Non è stata ancora indicata la data effettiva di inizio |
Puglia | Da metà febbraio | |
Sicilia | Fine febbraio 2021 | |
Calabria | Non è stata ufficializzata una data di inizio | |
Sardegna | Metà febbraio | Metà marzo |
Ritardi e azioni del Governo
In un primo momento, il Governo aveva annunciato la possibilità di fare causa a Pfizer per inadempimento del contratto relativo alla fornitura dei Vaccini.
Considerato che l’origine del ritardo è stato il potenziamento degli impianti produttivi dell’azienda, le ultime dichiarazioni sono state invece relative a una possibile diffida.
Nella pratica, i contratti firmati prevedono delle penali qualora si verifichino dei ritardi nelle consegne dei vaccini, ma anche che tali ritardi si possano calcolare soltanto su base trimestrale.
Di conseguenza, se entro la fine di marzo Pfizer avrà consegnato quanto previsto da contratto, non ci sarebbe alcuna violazione dei termini contrattuali, nonostante i ritardi.
In aggiunta, anche nell’ipotesi di ritardo, prima che si arrivi al pagamento di una penale, esiste la possibilità di trovare una soluzione alternativa, che potrebbe consistere nell’annullamento del contratto o nella richiesta di rimborso.
Azioni legali contro i ritardi
Alla luce di quanto appena esposto, dunque, ipotetiche azioni legali da parte di singoli Stati o, addirittura, delle Regioni sarebbero in questo momento premature.
A maggior ragione se si considera che le clausole dei contratti (APA) sui vaccini – che sono coperte da clausole di confidenzialità – sembrano essere a favore della case farmaceutiche.
Nel frattempo, nel nostro Paese, sono emersi alcuni dati scottanti a proposito della prima fase della campagna vaccinale, ovvero quella destinata al personale sanitario e socio-sanitario e ai residenti delle RSA.
Il 27% di tali dosi sono state destinate a soggetti non meglio identificati, o al personale amministrativo delle strutture sanitarie (che non rientrava tra le priorità), creando in questo modo un ulteriore rallentamento della campagna vaccinale.
Varrebbe la pena che il Governo indagasse sulle responsabilità di quanto accaduto in quanto non si tratta di sviste o errori dovute a negligenze, ma di mancato rispetto delle regole e dei protocolli in vigore dal quale potrebbero derivare effetti molto gravi, come ritrovarsi nella situazione di non poter somministrare la seconda dose a chi ha già ricevuto la prima.
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