Utenze errate: come faccio ricorso?
Cosa fare se la bolletta è sbagliata? Ecco qual è la procedura per richiedere la rettifica al proprio fornitore e quando può essere necessaria la presenza di un avvocato.
- Le bollette con importi errati possono essere contestate.
- Per prima cosa, devi inviare una lettera di reclamo al proprio fornitore, indicando la presenza di irregolarità.
- In caso di esito negativo, puoi procedere con la mediazione da parte di un ente del settore, come ARERA e, come ultima spiaggia, con una causa in tribunale.
Potrebbe capitare che, per motivi differenti, a un certo punto si riceva una bolletta della luce o del gas troppo cara. Potrebbe trattarsi di una situazione canonica, ovvero del caso in cui il proprio fornitore abbia inviato una bolletta di conguaglio – che di solito è più alta.
Ma potrebbe anche accadere di ricevere una bolletta errata, ovvero con cifre particolarmente elevate perché ci sono stati degli errori nella fatturazione. Cosa puoi fare in un caso simile?
In questa guida analizzeremo i casi più comuni di utenze errate o ingiuste che possono essere addebitate ai consumatori e ci concentreremo su come funziona la contestazione delle bollette, ovvero su come si presenta un reclamo per indebita fatturazione.
Bolletta errata: perché succede
Una bolletta, per esempio quella della luce, del gas o dell’acqua, potrebbe risultare sbagliata per diversi motivi: in ognuno di essi è possibile procedere con la contestazione di quanto riportato in fattura, seguendo una procedura ben precisa.
Tra le ipotesi più frequenti di bolletta errata ci sono:
- l’addebito di una fattura che è già stata pagata, perché magari non è stato registrato correttamente il pagamento effettuato;
- un conguaglio che fa riferimento a un periodo passato: gli importi richiesti potrebbero non essere più dovuti se sono trascorsi più di due anni dal periodo al quale si riferiscono, nel caso di bollette di luce, gas, acqua e utenze telefoniche, dato che il loro termine di prescrizione è pari a 2 anni;
- la presenza di difformità tra i consumi reali e quelli che vengono indicati in bolletta;
- l’IVA e altri oneri non addebitati correttamente;
- il pagamento di tariffe che hanno subito una modifica unilaterale, senza che il cliente sia stato preventivamente informato;
- costi non dovuti nel passaggio tra un operatore e un altro;
- la tariffa sottoscritta non viene applicata.
Potrebbero comunque esserci delle anomalie nel calcolo dei consumi anche a causa del malfunzionamento del contatore: in questo caso, il cliente dovrebbe risolvere i problemi riscontrati e inviare l’autolettura al fornitore.
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Contestazione bollette: lettera di reclamo
La contestazione di una bolletta errata prevede diversi momenti: il primo consiste nell’invio di una lettera di reclamo al proprio fornitore. La lettera potrà essere inviata in autonomia, oppure con il supporto di un avvocato.
La lettera di reclamo deve essere inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure a mezzo PEC, e deve contenere:
- il codice cliente;
- i dati dell’intestatario della bolletta;
- l’indirizzo dove è attiva la fornitura;
- il codice PDR per le bollette del gas e il codice POD per quelle della luce (che vengono sempre indicati in bolletta);
- i riferimenti della fattura che si sta contestando, quindi importo, numero, data di emissione.
La lettera, che deve riportare una richiesta di rettifica di fatturazione, deve inoltre descrivere in modo dettagliato il motivo del reclamo. Ti consigliamo di allegare al momento dell’invio una copia della bolletta che vuoi contestare o eventuali ricevute di pagamento nel caso di fattura già pagata.
La normativa in vigore prevede che il fornitore abbia l’obbligo di rispondere in tempi relativamente brevi, che corrispondono a 20 giorni nel caso di doppia fatturazione e a 40 giorni per altre tipologie di errori.
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Irregolarità nelle bollette: come funziona la mediazione
In molti casi, il problema delle bollette errate si risolve con l’invio della lettera di reclamo al fornitore, ma in altri questo primo passaggio potrebbe rivelarsi insufficiente. Lo step successivo è la richiesta di mediazione.
Ci sono diversi enti ai quali puoi rivolgerti se stai affrontando una situazione come quella descritta:
- ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, per le bollette di luce, gas e acqua, che offre un servizio di mediazione gratuito;
- un’associazione dei consumatori, come Altroconsumo;
- la Camera di Commercio.
L’incontro tra il fornitore, il cliente e la società di mediazione deve essere organizzato nei 30 giorni successivi alla richiesta. Nel caso di ARERA, si potrà procedere una volta trascorsi:
- 40 giorni dall’invio del reclamo per le bollette di luce e gas;
- 50 giorni per l’acqua.
Anche in questo caso, la presenza di un avvocato non è obbligatoria, ma fortemente consigliata perché il legale potrà fare da intermediario e interagire al tuo posto con la società di mediazione: se ti interessa, dai un’occhiata ai profili degli avvocati civilisti presenti su deQuo.
Avvocato per contestare una bolletta sbagliata: quando è necessario
La fase della mediazione rappresenta un requisito per poter avviare una successiva causa in tribunale contro il tuo fornitore, che rappresenta dunque la soluzione alla quale si ricorre in caso di esito negativo della precedente.
A seconda dell’importo della contestazione, la procedura cambia leggermente:
- per importi inferiori a 500 euro, devi presentare un atto di citazione presso la cancelleria del Giudice di pace, anche senza avvocato;
- per importi inferiori a 2.500 euro, puoi citare il fornitore davanti al Giudice di pace;
- se la somma da contestare supera i 2.500 euro, invece, devi rivolgerti al Tribunale competente con il supporto di un avvocato.
Un avvocato che ha maturato esperienza in questo settore è il professionista ideale da contattare per riuscire a negoziare efficacemente con il tuo fornitore e riuscire così a ottenere il risarcimento dovuto. Se sei alla ricerca di un avvocato per fare causa al tuo fornitore di luce, gas o internet, consulta i profili degli avvocati civilisti iscritti alla nostra piattaforma di consulenze legali, ai quali puoi scrivere direttamente da casa per una prima consulenza legale via chat.
Bollette errate – Domande utili
Una bolletta che presenta delle irregolarità può per prima cosa essere contestata con l’invio di una lettera di reclamo al proprio fornitore.
Se il proprio fornitore non dovesse rispondere positivamente alla lettera di reclamo, è possibile rivolgersi al servizio di conciliazione di ARERA.
Se la bolletta è troppo alta ti consigliamo di verificare la corrispondenza tra i consumi reali e quelli che sono stati indicati in fattura, perché potrebbero esserci delle anomalie.
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