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In primo luogo, si potrebbe accedere all’esame per diventare avvocato soltanto al termine di un tirocinio della durata di 18 mesi. Quest’ultimo:
Qualora il tirocinio si interrompesse per più di 6 mesi, senza un giustificato motivo, si verrebbe cancellati dal registro dei praticanti.
Una delle ipotesi di riforma dell’esame avvocato porterebbe all’introduzione:
Ci sarebbero due sessioni d’esame nel corso dello stesso anno.
La prova scritta valuterebbe le conoscenze del candidato a proposito di:
Sarebbero inoltre verificate le sue capacità di applicazione delle conoscenze teoriche e di risoluzione delle questioni legate alla deontologia professionale.
La prova sarebbe costituita da un test con domande a risposta multipla, ognuna delle quali sarebbe composta da cinque opzioni e una sola risposta esatta. Si dovrebbero risolvere 90 quesiti nell’arco di 180 minuti. Le domande sarebbero estratte da un archivio di 5.000 quesiti.
La prova sarebbe valutata con l’attribuzione di un punteggio:
La prova sarebbe considerata superata al raggiungimento di un punteggio di almeno 70 punti.
La proposta di legge firmata Di Sarno prevede l’introduzione di un compenso per i tirocinanti che dovrebbe variare in relazione alla quantità e alla qualità del lavoro che è stato svolto presso lo studio scelto per il praticantato.
Tale compenso dovrà essere almeno uguale al minimo degli importi che saranno stabiliti ogni anno da un apposito decreto del Ministro della Giustizia.
Il tirocinio non potrà essere svolto presso lo studio di un avvocato che:
Il tirocinio sarebbe vietato anche presso i professionisti che siano membri o candidati al Consiglio dell’Ordine Circondariale forense, al CNF o al Consiglio Distrettuale di Disciplina forense.
L’esame di Stato sarebbe costituito da un prova scritta nella quale il candidato dovrebbe produrre:
L’esame orale avrebbe una durata di 60 minuti e si baserebbe sulle materie seguenti:
Tale proposta dovrebbe prevedere due sessioni dell’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione forense nel corso dello stesso anno, a distanza di 180 giorni l’una dall’altra.
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Il deputato Miceli ha proposto modifiche differenti per l’accesso alla professione Forense, con variazioni che inciderebbero sia sull’esame di Stato sia sul praticantato professionale.
Tale proposta consisterebbe in una sola prova scritta, la quale si baserebbe in un atto giudiziario da redigere con il supporto dei codici commentati:
L’esame orale, invece, consisterebbe nella spiegazione della prova scritta, al fine di dimostrare la propria conoscenza in:
Anche in questo caso sarebbero previste due sessioni semestrali nel corso dello stesso anno solare, a distanza di 180 giorni l’una dall’altra. La prova scritta potrà essere svolta tramite programmi informatici di videoscrittura.
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