Usurpazione di funzioni pubbliche vs rifiuto e omissione di atti d’ufficio

La prima informazione da tenere a mente è che, nel nostro ordinamento giuridico, non esiste alcun obbligo di comunicare la denuncia o la querela alla persona verso la quale è stata indirizzata.
Generalmente, dunque, si viene a sapere che si è stati denunciati al termine delle indagini, ovvero quando si riceve l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e un eventuale rinvio a giudizio.
Solitamente trascorre:
Leggi anche: “Denunciare un crimine inesistente“.
Potrebbe anche capitare di ricevere degli atti da parte della Procura proprio nel corso delle indagini: si riceverà un invito a eleggere un domicilio dove ricevere tali atti e a nominare un difensore. Si verrà in questo modo messi a conoscenza di avere una denuncia a proprio carico.
Potrebbe anche accadere di essere contattati direttamente da Polizia e Carabinieri, con l’invito di presentarsi in Caserma per procedere con l’identificazione e l’elezione di domicilio.
L’avviso di garanzia viene inviato alla persona che è stata denunciata nei casi in cui il PM debba compiere un atto per il quale l’indagato possa avere il diritto o l’obbligo di avere un avvocato.
Per esempio, nelle ipotesi di:
Leggi anche: “Atti giudiziari: quali sono“.
Un altro metodo per conoscere se si è stati denunciati e per sapere se vi è un procedimento penale a proprio carico consiste nel presentare un’apposita istanza alla Procura della Repubblica.
Tale istanza, nella quale si richiede in modo esplicito se vi siano dei procedimenti penali aperti (che potrebbero anche essere coperti dal segreto istruttorio), dovrà essere presentata all’ufficio territorialmente competente, individuato in base al luogo in cui è stato commesso il reato.
La Procura della Repubblica potrà comunicare i seguenti dati:
Questa possibilità è permessa, ma non per tutti i reati, grazie all’esistenza del Registro delle notizie di reato, disciplinato dall’articolo 335 c.p.p.
Leggi anche: “Come funziona la denuncia contro ignoti“.
Per completezza di informazioni, riportiamo di seguito l’articolo 335 c.p.p.
“1. Il pubblico ministero iscrive immediatamente, nell’apposito registro custodito presso l’ufficio, ogni notizia di reato che gli perviene o che ha acquisito di propria iniziativa nonché, contestualmente o dal momento in cui risulta, il nome della persona alla quale il reato stesso è attribuito.
2. Se nel corso delle indagini preliminari muta la qualificazione giuridica del fatto ovvero questo risulta diversamente circostanziato, il pubblico ministero cura l’aggiornamento delle iscrizioni previste dal comma 1 senza procedere a nuove iscrizioni.
3. Ad esclusione dei casi in cui si procede per uno dei delitti di cui all’articolo 407, comma 2, lettera a), le iscrizioni previste dai commi 1 e 2 sono comunicate alla persona alla quale il reato è attribuito, alla persona offesa e ai rispettivi difensori, ove ne facciano richiesta.
3-bis. Se sussistono specifiche esigenze attinenti all’attività di indagine, il pubblico ministero, nel decidere sulla richiesta, può disporre, con decreto motivato, il segreto sulle iscrizioni per un periodo non superiore a tre mesi e non rinnovabile.
3-ter. Senza pregiudizio del segreto investigativo, decorsi sei mesi dalla data di presentazione della denuncia, ovvero della querela, la persona offesa dal reato può chiedere di essere informata dall’autorità che ha in carico il procedimento circa lo stato del medesimo”.
Ci sono diverse possibilità per scoprire se si è stati denunciati: ecco cosa prevede la legge italiana.
Il miglior consiglio è quello di andare fin da subito da un avvocato, esporre i fatti e nominarlo come proprio difensore di fiducia.