Coppia separata con figli e Natale: consigli legali per la suddivisione dei turni durante le feste
Quali sono le regole relativa al Natale quando si è una coppia separata o divorziata con figli? A chi spetta l’ultima parola, al giudice, ai genitori o ai figli? Parliamone.
Il periodo delle feste natalizie è solitamente un momento in cui condividere del tempo con i propri cari: approfittare dei giorni in cui non si lavora diventa un modo per stare di più con i propri affetti.
Prendiamo per esempio il caso di genitori separati con figli. Se da un lato il Natale e le festività in generale sono perfetti per trascorrere più tempo con i propri figli, dall’altro lato potrebbero diventare solo una scusa per accendere vecchie ostilità.
I litigi sulla gestione dei figli e sulla loro collocazione durante i giorni di festa potrebbero allora trasformarsi in teatro di scontri accesi, nei quali quelli a stare più male alla fine sarebbero solo i figli.
Ci siamo allora posti questa domanda: il calendario delle visite, frutto del provvedimento del Tribunale, è davvero così vincolante o è possibile modificarlo di volta in volta, in base alle reciproche esigenze? Vediamo come funziona di norma e qualche consiglio utile in vista delle feste in arrivo.
Genitori separati e turni stabiliti dal giudice: come funziona
La separazione e il divorzio in presenza di figli portano il Tribunale a stabilire quale sarà la collocazione del figlio, ovvero la casa nella quale abiterà. Se un tempo si procedeva in genere con l’affidamento esclusivo alla madre, oggi è sempre più diffusa la prassi dall’affidamento congiunto – ovvero a entrambi i genitori.
Il giudice stabilisce anche il calendario delle visite, con il quale si prevede proprio la calendarizzazione degli incontri tra genitori e figli. Vi rientra anche la suddivisione dei giorni compresi tra Natale, Capodanno e l’Epifania, la quale, solitamente, si basa su un criterio di alternanza – quindi si fa in modo che il figlio possa stare con entrambi i genitori.
Tale calendario dei turni non è comunque vincolante: rappresenta, piuttosto, una linea guida per sostenere gli ex coniugi in una ripartizione più equa del tempo e della cura dei figli.
Non trattandosi di qualcosa di immodificabile e da rispettare con zelo, un accordo pattuito con l’altro genitore ha eventualmente una predominanza maggiore rispetto al calendario del giudice tutelare.
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Chi tiene i figli a Natale e Capodanno?
Nonostante la prassi solitamente adottata dai tribunali tutelari, in realtà non esiste una norma per la quale il minore deve stare necessariamente con un determinato genitore a Natale e Capodanno (o per qualsiasi altra festività). Questo significa che i genitori dovrebbero mettere il benessere dei figli al primo posto, dando alle loro opinioni e desideri la priorità assoluta.
Se il Tribunale stabilisce quindi che i figli debbano trascorrere il periodo che va dalla chiusura delle scuole fino al 30 dicembre con un genitore, e i giorni che vanno da Capodanno all’Epifania con l’altro, non si commettono illegalità se si cambiano e si stravolgono i piani.
Purtroppo, quello che succede spesso è che il minore non venga ascoltato nei suoi bisogni e che, in un simile contesto, emergano l’orgoglio e l’ego dei genitori separati o divorziati.
Non è, infatti, un caso se proprio durante le feste, aumentano del 30% le denunce per il mancato rispetto dei provvedimenti emessi dal giudice in merito alla turnazione dei genitori. Una scusa, in pratica, per impedire all’ex non collocatario di trascorrere le feste con la prole.
Cosa succede in mancanza di un accordo?
Se la comunicazione e la capacità di venirsi incontro non rientravano già tra le doti dei genitori prima della separazione, figuriamoci se le stesse potrebbero improvvisamente comparire dopo il divorzio.
Cosa succede, allora, se i genitori non sono in grado di trovare un accordo che faccia stare bene i figli, per esempio nel caso in cui gli stessi abbiano voglia di passare le feste solo con uno dei due? O ancora, se uno dei due ha da fare, per esempio perché vuole passare il Capodanno all’estero, e non vuole prendersi cura dei figli?
In questa ipotesi, quindi se ogni tentativo di conciliazione dovesse risultare fallimentare, allora il giudice tutelare interverrà proponendo i periodi indicati di seguito e facendo in modo che, negli anni, siano alternati:
- dal 23 al 30 dicembre i figli stanno con un genitore;
- dal 31 dicembre al 6 gennaio con l’altro.
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Soluzioni pratiche
Qualora i genitori abitassero vicini, ci potrebbero comunque essere delle eccezioni a questa regola generale. Quindi, i giorni di Natale e Capodanno potrebbero diventare Jolly, ovvero si potrebbero trascorrere alternativamente con l’uno o l’altro genitore, a prescindere dai turni fissati dal giudice.
Un modo per avere la certezza che l’altro non rispetti eventuali accordi verbali, senza la necessità di doversi rivolgere al giudice, potrebbe essere un semplice scambio di mail, quindi la prova di una decisione comune presa in forma scritta.
A questo si dovrebbe poi aggiungere una certa flessibilità, ovvero dare all’altro la possibilità di invertire i turni con i figli per esigenze impreviste e sopravvenute, quale può essere un problema di tipo medico o l’impossibilità di avere dei giorni liberi dal lavoro.
A prescindere da tutte le decisioni messe nero su bianco, ad ogni modo la regola principale sempre valida e da rispettare in ogni occasione dovrebbe essere quella di ascoltare la volontà dei figli, cercando di assecondarla, nonostante tutto.
Questi ultimi potrebbero avere anche il piacere di stare tutti insieme durante le feste e, a questo punto, si dovrebbe essere in grado di mettere da parte ostilità e esigenze personali, per andare incontro alle loro necessità. Perché il benessere dei figli viene prima di ogni altra cosa.
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