Doppio cognome ai figli: come funziona in Italia?
Il doppio cognome (del padre e della madre) è in vigore in Italia dal 2022: vediamo cosa è possibile fare oggi e chiariamo i principali dubbi sull'argomento, in particolare quelli riguardanti la seconda generazione.
- Fino al 2022, in Italia era considerato “normale” dare il cognome del padre ai figli.
- La svolta è arrivata con una decisione della Corte Costituzionale, che ha introdotto, per la prima volta, la possibilità di di dare ai figli il doppio cognome.
- È, quindi, possibile oggi avere, sin dalla nascita, sia il cognome della madre, sia quello del padre.
Sono passati 3 anni da quando il doppio cognome è stato ufficializzato in Italia, creando uno scenario solo ipotizzato (e sperato) prima di allora: poter dare ai propri figli il cognome della madre assieme a quello del padre. Cosa è successo, di preciso?
Salvo circostanze familiari particolari, la maggior parte dei cittadini italiani ha il cognome del padre. La Corte costituzionale, in una nota del 27 aprile 2022 titolata “Illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre”, ha reso noto di aver analizzato la legittimità costituzionale delle norme relative all’attribuzione del cognome ai figli.
La regola per la quale i figli ereditano il cognome del padre un automatico è stata ritenuta discriminatoria. Nello specifico, tale regola è stata considerata lesiva dell’identità del figlio: in relazione al principio di eguaglianza, entrambi i genitori devono poter decidere quale sarà il cognome da dare al figlio.
Tiriamo quindi le somme su come funziona la legge sul doppio cognome, esaminando alcuni dubbi sull’argomento, quali quelli riguardanti:
- il codice fiscale e la firma;
- la seconda generazione;
- se ci sia un ordine predefinito tra padre e madre
Perché si dà il cognome del padre?
Intanto, è interessante conoscere che il cognome si è diffuso in Europa intorno al XII secolo, quando sorse la necessità di identificare meglio le persone. Il cognome moderno poteva essere:
- il nome dei genitori: esempio il cognome Di Pietro, inteso come figlio di Pietro;
- il luogo di origine;
- lo stato sociale o il mestiere;
- una caratteristica fisica.
La società patriarcale ha considerato automatico che, nell’ipotesi in cui nascesse un figlio, quest’ultimo dovesse prendere il cognome del padre: per questo motivo, la decisione della Corte costituzionale non è solo storica, ma ha un valore altissimo sotto il profilo delle conquiste sociali e della lotta alle differenze tra uomo o donna.
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Articolo 262 del Codice civile
La regola che prevedeva l’automatica attribuzione del cognome paterno in Italia fa riferimento all’articolo 262 del Codice civile, nel quale si legge che:
Il figlio assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio assume il cognome del padre.
Se la filiazione nei confronti del padre è stata accertata o riconosciuta successivamente al riconoscimento da parte della madre, il figlio può assumere il cognome del padre aggiungendolo, anteponendolo o sostituendolo a quello della madre.
Se la filiazione nei confronti del genitore è stata accertata o riconosciuta successivamente all’attribuzione del cognome da parte dell’ufficiale dello stato civile, si applica il primo e il secondo comma del presente articolo; il figlio può mantenere il cognome precedentemente attribuitogli, ove tale cognome sia divenuto autonomo segno della sua identità personale, aggiungendolo, anteponendolo o sostituendolo al cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto o al cognome dei genitori in caso di riconoscimento da parte di entrambi.
Nel caso di minore età del figlio, il giudice decide circa l’assunzione del cognome del genitore, previo ascolto del figlio minore, che abbia compiuto gli anni dodici e anche di età inferiore ove capace di discernimento.
Tutto questo è cambiato negli ultimi anni, segno che la legge non è una pietra immutabile che rimane ferma e immobile, impassibile al trascorrere del tempo, ma argilla che deve essere plasmata periodicamente per andare incontro alle esigenze di una società in continuo mutamento.
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Come funziona con il doppio cognome?
La decisione presa dalla Corte costituzionale permetterà dunque ai genitori di scegliere, di comune accordo, di:
- dare ai figli i cognomi di entrambi i genitori, in base all’ordine concordato;
- scegliere un solo cognome, che potrà essere anche solo quello della madre.
La Corte ha precisato che la norma precedentemente in vigore era in contrasto con gli articoli 2, 3 e 117, primo comma, della Costituzione della Repubblica italiana. L’illegittimità costituzionale della norma messa in discussione si applica ai figli:
- nati all’interno del matrimonio;
- nati all’esterno del matrimonio;
- che sono stati adottati.
Doppio cognome Italia: quale prima?
Nel paragrafo precedente, abbiamo già risposto a questa domanda. Di base, si può mettere prima il cognome del padre, senza avere il suo consenso e il padre non può comunque opporsi al doppio cognome.
Si può poi, con il consenso di entrambi, scegliere di mettere:
- prima il cognome della madre, poi quello del padre;
- solo il cognome della madre;
- solo il cognome del padre.
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Doppio cognome: motivazioni
Già nel novembre del 2016, la Corte si era espressa in questa direzione, dichiarando illegittima la regola che prevede l’automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori.
Con la sentenza n. 286 del 2016, era stata data la possibilità di poter dare al proprio figlio il doppio cognome, posponendo quello della madre al cognome del padre. Il doppio cognome è entrato dunque a far parte dell’ordinamento italiano con la sentenza della Corte costituzionale appena citata, pubblicata il 21 dicembre del 2016.
In merito alle motivazioni, il doppio cognome si inserisce a pieno titolo di una società che cerca, un pezzo alla volta, di smontare alcuni dei cavalli di battaglia del patriarcato e di rendere la famiglia un ambiente neutro, in cui il padre e la madre hanno pari diritti, già a partire dal cognome da dare ai figli.
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Come funziona il doppio cognome per le generazioni future?
Il tema del doppio cognome può far nascere alcuni interrogativi legati a:
- la presenza di più figli;
- le generazioni successive.
Di fatto, se alcuni figli sono nati prima del 2022, quelli nati dopo potrebbero avere un cognome diverso. Non ci sono reali pro e contro in merito a questo punto, ma si tratta di una situazione particolare, nella quale solo i genitori devono decidere se avere cognomi diversi possa essere in qualche modo percepito come un trattamento differente da parte dei figli – quindi, se possa avere delle ripercussioni reali.
In merito al secondo punto, chi ha due cognomi può trasmetterne al figlio soltanto uno a sua scelta? La risposta è affermativa. In più, se ci incontrano due persone che hanno entrambe il doppio cognome, possono decidere quali o quale dare ai figli.
Per la firma, invece, non ci dovrebbero essere particolari problemi, in quanto si devono mettere tutti e due i cognomi, nell’ordine registrato all’Anagrafe.
Come posso aggiungere il cognome materno da adulti?
Come riportato sul sito del Ministero dell’Interno, per cambiare cognome o aggiungere quello della madre da adulti, è necessario presentare una specifica domanda al Prefetto della Provincia del luogo in cui si ha la residenza o di quello in cui si trova l’atto di nascita.
Si deve pagare una marca da bollo da 16 euro e inviare:
- il modulo presente di seguito;
- una fotocopia del documento di identità in corso di validità;
- eventuali documenti utili a sostenere la richiesta (che potrebbe anche non essere accolta dal Prefetto, quindi potrebbe essere utile farsi aiutare da un avvocato). Per gli adottati, potrebbe per esempio trattarsi della sentenza di adozione;
- la dichiarazione di assenso di altre persone interessate (in questo caso, si deve presentare anche la copia del loro documento di identità).
Ma quali sono le conseguenze dell’aggiunta del cognome materno da adulti? In pratica, se il cognome viene messo dopo quello del madre, il codice fiscale non dovrebbe subire modifiche.
Doppio cognome – Domande frequenti
Il doppio cognome è stato approvato in Italia dal 2022.
Per aggiungere il secondo cognome, cioè quello della madre, da adulti, si devono pagare 16 euro di marca da bollo.
Il cambio del cognome prevede che debbano essere aggiornati tutti i documenti in cui è presente il cognome precedente.
La Doppio cognome ai figli: come funziona in Italia?nuova legge sul doppio cognome permette di dare ai nuovi nati e alla nuove nate anche solo il cognome della madre, se c’è il consenso di entrambi i genitori.
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