Garanzia per vizi occulti: cos’è e quando si prescrive
Cosa si intende per garanzia per vizi occulti, come funziona? Quali sono i diritti e gli obblighi del compratore? Ci sono differenze tra la normativa del Codice civile e il Codice del Consumo? Scopriamolo insieme
- I vizi occulti sono difetti non evidenti al momento dell’acquisto, non riconoscibili con un controllo ordinario.
- Si prevede l’esclusione della garanzia se il compratore conosceva o poteva facilmente conoscere il vizio, salvo dolo del venditore.
- La sua durata è pari a 8 giorni dalla scoperta, ai sensi dell’art. 1495 del Codice civile.
La garanzia per vizi occulti tutela il compratore in caso di difetti nascosti del bene acquistato che ne compromettono l’uso o ne riducono il valore. Tale garanzia si fonda su regole precise stabilite dal Codice civile e, nelle vendite tra professionista e consumatore, dal Codice del Consumo, prevedendo diversi rimedi e scadenze per far valere i propri diritti. Conoscere la disciplina applicabile e i relativi termini è fondamentale per ottenere tutela effettiva contro i difetti dei beni comprati.
Cos’è la garanzia per vizi occulti?
Precisiamo che il termine “vizi occulti” si riferisce a difetti non apparenti, ovvero che non possono essere scoperti con una verifica ordinaria da parte del compratore. Non vi rientra la semplice insoddisfazione o danni visibili e noti al momento della consegna.
La legge pone a carico del venditore l’obbligo di garantire che la cosa venduta sia immune da vizi che la rendano inidonea all’uso a cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore, ai sensi di quanto previsto dall’art. 1490 del Codice civile sulla Garanzia per i vizi della cosa venduta.
La garanzia copre i c.d. vizi occulti. Se, infatti, i vizi erano già conosciuti dal compratore al momento della conclusione del contratto oppure erano facilmente riconoscibili la garanzia è esclusa, a meno che, in quest’ultimo caso, il venditore non avesse dichiarato che la cosa era esente da vizi (art. 1491 cc).
Il succitato articolo recita infatti anche che:
Il patto con cui si esclude o si limita la garanzia non ha effetto, se il venditore ha in mala fede taciuto al compratore i vizi della cosa.
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Garanzia per vizi occulti: rimedi
L’efficacia della garanzia per vizi occulti implica per l’acquirente la facoltà di ricorrere all’azione redibitoria o all’azione estimatoria previste dall’art. 1492 cc.
Mediante l’azione redibitoria, l’acquirente richiede la risoluzione del contratto, è tenuto a restituire il bene e ha diritto al rimborso di quanto pagato Diversamente, mediante l’azione estimatoria l’acquirente agisce per il regolare adempimento del contratto e richiede una rettifica al ribasso di quanto versato.
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Quanto dura la garanzia per vizi
Entrambe le azioni devono essere esercitate entro scadenze temporali ben definite, dovendo rispettare un duplice termine:
- un termine perentorio di 8 giorni dalla scoperta, entro il quale l’acquirente deve segnalare i vizi al venditore, a meno che quest’ultimo non abbia ammesso l’esistenza del vizio o l’abbia occultato;
- un termine prescrizionale di 1 anno dalla consegna.
Un recente orientamento della Corte di cassazione, (Cass. 9 settembre 2021 n. 24382), in tema di garanzia per vizi della cosa venduta, sostiene che l’occultamento degli stessi, per assumere rilevanza, non può consistere nel semplice silenzio serbato dal venditore, dovendo manifestarsi in una particolare attività illecita, funzionale a nascondere il vizio della cosa
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Garanzia legale di conformità: differenza con la garanzia per vizi occulti
Il Codice del Consumo si applica alle transazioni tra professionisti e consumatori, cioè quando il compratore opera per fini estranei alla propria attività imprenditoriale o professionale. In tale ipotesi, la garanzia legale di conformità fornisce una tutela più estesa rispetto a quella contemplata dal Codice civile, prevedendo per il venditore l’obbligo di consegnare un bene conforme al contratto di vendita.
La conformità è stabilita dal Codice del Consumo (Decreto Legislativo n. 206/2005) e impone al venditore di fornire un bene che soddisfi le caratteristiche e le qualità definite nel contratto di vendita.
I termini per segnalare i vizi e far rispettare i propri diritti sono più favorevoli per il consumatore. Difatti, la garanzia legale ha una durata di 2 anni dall’acquisto, e il consumatore ha 2 mesi di tempo per segnalare il difetto dalla scoperta. È previsto che, nei primi 6 mesi dall’acquisto, si presume che il vizio fosse già presente al momento della vendita, con l’onere di provare il contrario a carico del venditore. Dopo i primi 6 mesi, invece, sarà il consumatore a dover provare che il vizio esisteva al momento della vendita.
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Garanzia per vizi occulti: esempi pratici
Facciamo qualche esempio per comprendere meglio come funziona la garanzia per vizi occulti e cosa può fare il consumatore per tutelarsi. Anna acquista un’auto usata da un privato tramite annuncio online. Dopo una settimana, nota che l’auto consuma olio in modo anomalo. Fa verificare il problema e scopre che il motore ha un grave difetto interno. In questo caso, si applicano le norme del Codice civile.
Anna ha 8 giorni dalla scoperta del vizio per denunciarlo al venditore, e 1 anno dalla consegna per agire in giudizio. Se riesce a dimostrare che il vizio era preesistente e non visibile al momento dell’acquisto, potrà chiedere la risoluzione del contratto o una riduzione del prezzo. Se il venditore era a conoscenza del difetto e non l’ha comunicato, Anna potrà far valere la garanzia anche se era stata esclusa nel contratto.
Marco acquista un’auto usata da un concessionario; dopo tre mesi, l’auto inizia a presentare gravi problemi al cambio automatico. Marco si rivolge al meccanico, il quale certifica che il problema era preesistente alla vendita. In questo caso, trattandosi di un acquisto da un venditore professionale, si applica la garanzia legale di conformità del Codice del Consumo.
Marco ha 2 anni di tempo dalla consegna per far valere il difetto e deve denunciare il problema entro 2 mesi dalla scoperta. Il concessionario deve riparare l’auto o sostituirla, o eventualmente proporre una riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto.
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