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Servizio militare femminile: dove è obbligatorio?

Da quando sarà esteso il servizio militare obbligatorio per le donne in Danimarca e come stanno le cose in Italia e in altri Stati europei.

leva militare obbligatoria femminile

Sono passati ben 79 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e due bombe atomiche non sono bastate a porre fine al bisogno degli esseri umani di essere sempre in lotta l’uno contro l’altro, per la conquista di chissà quale territorio. 

Gli investimenti nel settore della difesa nel corso degli anni non si sono mai fermati e non serve allontanarsi troppo dal nostro Paese per rendersi conto che la guerra continua a essere pane quotidiano in molti Stati. 

Una delle novità delle quali si è parlato negli ultimi mesi riguarda la Danimarca, la quale ha intenzione di incrementare il numero di persone che devono svolgere obbligatoriamente il servizio militare, estendendolo anche alle donne

A questo proposito, vogliamo analizzare quali sono i cambiamenti in arrivo in questo Paese e concentrarci anche brevemente su quello che è stato il ruolo delle donne in ambito militare negli anni. 

Servizio militare obbligatorio per le donne in Danimarca

La novità prevista dalla Danimarca prevede l’estensione del servizio militare obbligatorio anche per le donne a partire dal 2027. Il periodo di leva sarà esteso dagli attuali 4 mesi a 11 mesi, sia per gli uomini, sia per le donne, in modo che la piena parità dei sessi sia effettiva anche da questo punto di vista. 

Il premier danese Mette Friederiksen ha dichiarato a proposito:

Non ci riarmiamo perché vogliamo la guerra. Ci riarmiamo perché vogliamo evitarla. 

La Danimarca, in quanto membro della Nato, è a sostegno dell’Ucraina nella sua guerra contro la Russia, che non considera una minaccia. Tuttavia, secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa Lund Poulsen, la situazione della sicurezza in Europa «è diventata sempre più grave e dobbiamo tenerne conto quando guardiamo al futuro della difesa».

Di conseguenza, l’obiettivo è quello di ampliare la base di reclutamento, includendo tutti i sessi, al fine di avere una difesa più versatile e completa. La Danimarca ha così annunciato un aumento delle spese per la difesa, che sarà pari a 5,43 miliardi per i prossimi 5 anni. 

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Militari donne nel tempo

Nel corso della seconda guerra mondiale, le donne furono impiegate da alcuni Stati in servizi ausiliari – è per esempio il caso del Women’s Royal Naval Service del Regno Unito – o in combattimento, come accadde da parte dell’URSS, dove si formarono diversi battaglioni femminili alla fine della prima guerra mondiale. 

Ci sono stati poi diversi casi di donne che hanno prestato servizio negli eserciti o nella marina, a volte come mercenarie, in alcuni casi facendo finta di essere uomini, quindi nascondendo il loro genere. In Italia, nella Repubblica sociale italiana era stato creato il Servizio Ausiliario Femminile (SAF), istituito il 18 aprile 1944 come supporto bellico. 

Dagli anni ‘70, invece, in diversi Paesi è stata data alle donne la possibilità di ricoprire ruoli di combattimento attivo, come per esempio in:

  • Italia;
  • Francia;
  • Finlandia;
  • Danimarca;
  • Germania;
  • Norvegia;
  • Svezia;
  • Svizzera;
  • Serbia;
  • Israele;
  • Stati Uniti;
  • Canada;
  • Australia;
  • Nuova Zelanda. 

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donne militari dove in quali stati

Donne militari in Italia

In Italia, le donne in guerra erano previste unicamente:

  • nel Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana (fondato nel 1908);
  • nel Corpo delle infermiere volontarie dell’ACISMOM (Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano militare Ordine di Malta), nato nel 1940. 

Come dicevamo nel precedente paragrafo, durante la seconda guerra mondiale, con il decreto ministeriale n. 447, venne istituito il Corpo Femminile Volontario per i Servizi Ausiliari delle Forze Armate Repubblicane, meglio noto come Servizio Ausiliario Femminile (SAF), il cui comando fu affidato al generale di brigata Piera Gatteschi Fondelli. 

Si trattò di un’istituzione la cui esistenza era limitata unicamente al tempo di guerra e della quale esisteva un equivalente al sud, il CAF, Corpo di Assistenza Femminile. L’arruolamento al SAF era volontario: furono 6.000 le donne che decisero di prendervi parte. 

Il servizio militare femminile su base volontaria è stato invece introdotto con la legge delega 20 ottobre 1999, n. 380, attuata con:

  • il d.lgs. 31 gennaio 2000, n. 24;
  • il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 marzo 2000, n. 112. 

In pratica, l’Italia è stato uno degli ultimi Paesi della Nato a permettere alle donne di arruolarsi volontariamente nelle forze armate. Nel 2019, le donne attive nelle forze armate italiane erano 16.000. 

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servizio militare donne obbligatorio

Donne militari in altri Stati

StatoRegole servizio militare femminile
Paesi bassiCome in Italia, il servizio di leva è sospeso, ma non abolito

Dal 2018, quando compiono 18 anni, le ragazze vengono iscritte nelle liste di leva e fino a 45 anni, in caso di necessità, possono essere chiamate alle armi
Norvegia1° Paese dell’Europa e della NATO ad applicare il servizio militare obbligatorio alle donne (nel 2013)
Svezia Le donne possono far parte dell’esercito dal 1980, mentre il servizio militare femminile è obbligatorio dal 2018
IsraeleIl servizio militare è obbligatorio per le donne e dura 24 mesi, mentre quello degli uomini ne dura 36

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Servizio militare femminile obbligatorio – Domande frequenti

Come funziona la leva militare in Danimarca?

Gli uomini in salute, all’età di 18 anni, vengono chiamati a prestare il servizio militare obbligatorio, ma ci sono talmente tanti volontari che in molti casi si riesce a evitare di farlo grazie a una selezione che avviene in modo casuale.

Quali Paesi europei hanno la leva obbligatoria?

La leva militare in Europa è ancora obbligatoria in Danimarca, Estonia, Finlandia, Lituania, Svezia, Austria, Cipro e Grecia.

Da quando non c’è più la leva obbligatoria in Italia?

La leva obbligatoria in Italia è stata abolita il 1° luglio 2005, con il D.lgs. 115/2005.

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Maria Vittoria Simoni
Esperta di diritto penale
Neo laureata in legge, sogna di diventare un giorno magistrato. Nel frattempo, scrive per la redazione di deQuo, condividendo le sue conoscenze giuridiche online.
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