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A quali rischi vanno incontro i parrucchieri e gli estetisti a domicilio nella Fase 2?

Le sanzioni previste per i parrucchieri e gli estetisti che lavorano a domicilio violando la legge.

sanzioni parrucchieri estetisti

Il 4 maggio 2020 ha avuto ufficialmente inizio la fase 2, con la quale sono state introdotte alcune importanti novità relative alle riaperture e agli spostamenti. È il caso della tanto discussa questione dei congiunti, che si possono andare a trovare, ma solo nel caso in cui risiedessero nella stessa regione.

In base a quanto contenuto nel Dpcm del 26 aprile ci sono alcune attività per le quali si dovrà pazientare ancora qualche settimana prima di poter ricominciare ufficialmente: vi rientrano quelle di parrucchieri, barbieri ed estetisti, che potranno tornare all’opera soltanto dal 1° giugno.

Esistono tuttavia, alcune eccezioni rispetto alla regola generale: vediamo quali sono e quali sono invece i rischi ai quali vanno incontro i professionisti che operano nel settore dell’hairstyle che non rispettano le limitazioni in vigore.

Il divieto di prestare servizio a domicilio

Parrucchieri ed estetisti saranno gli ultimi a riaprire sulla base delle disposizioni governative: si tratta di una decisione legata alla delicatezza di una professione che prevede il contatto ravvicinato con i clienti e che, nonostante tutte le precauzioni che saranno effettivamente messe in pratica, si scontra con una malattia della quale non si conosce ancora abbastanza.

Per questo motivo sono state prese misure anticontagio particolarmente rigide che hanno fatto slittare le riaperture, sopratutto nelle Regioni che sono state più colpite dal COVID-19. Oltre alle proteste da parte dei professionisti e delle associazioni di settore, ci sono state anche le prime ribellioni, che hanno portato alcuni parrucchieri ed estetisti a continuare a lavorare a domicilio, nonostante i divieti vigenti.

A prescindere dalle difficoltà economiche che si stanno affrontando, recarsi nelle abitazioni di altre persone o riceverle nella propria in un periodo storico durante il quale i contatti dovrebbero essere limitati al massimo, comporta rischi per la salute e le probabilità diffondere maggiormente i contagi, oltre che la violazione della norma in vigore. Cosa rischiano dunque i parrucchieri e gli estetisti che hanno continuato a lavorare a domicilio durante il lockdown e che lo stanno facendo anche in questo momento?

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Cosa rischiano i parrucchieri e gli estetisti a domicilio

Come ribadito nelle righe precedenti, il lavoro di parrucchieri ed estetisti svolto a domicilio nelle case delle persone comporta una serie di rischi che dovrebbero essere ridotti al massimo quando, dal 1° giugno, sarà possibile tornare ad aprire i saloni e dovranno essere rispettate le distanze di sicurezza e gli standard igienico-sanitari relativi alla pulizia giornaliera e alla sanificazione costante degli ambienti.

Praticare abusivamente la propria professione comporta l’applicazione delle seguenti sanzioni:

  • una multa che va da un minimo di 400 fino a un massimo di 3.000 euro se si esce di casa senza una valida ragione, a prescindere che si utilizzino dei mezzi pubblici o privati o che si esca a piedi;
  • la multa potrà subire maggiorazioni fino a 4.000 euro nel caso in cui si uscisse con un veicolo.
parrucchieri estetisti a domicilio

Inoltre, chi si sposta perché sta andando a casa del proprio parrucchiere o estetista e dichiari il falso, dicendo per esempio che sta andando a trovare un congiunto, può essere denunciato per falsa attestazione e dichiarazioni mendaci, ai sensi dell’ex articolo 495 del Codice Penale: in quest’ultimo caso sarebbe addirittura prevista la reclusione da 1 a 6 anni.

Oltre a quanto detto, il rischio peggiore per il mancato rispetto delle disposizioni normative da parte di questa specifica categoria di lavoratori è la sospensione della licenza e la possibilità reale di non poter più esercitare la propria professione.

Quali sono le Regioni che anticiperanno le riaperture

Nonostante il Governo abbia imposto il 1° giugno come data ufficiale per ricominciare con le attività di parrucchieri ed estetisti, è stata concessa anche la possibilità di poter riaprire in anticipo in quelle Regioni nelle quali il numero di casi di COVID-19 e le possibilità di essere contagiati sono più bassi rispetto ad altre.

La Sardegna dovrebbe essere la prima Regione a dare il permesso a parrucchieri, estetisti, barbieri e tatuatori di poter riaprire, così come ai negozi di abbigliamento e di scarpe, già a partire dall’11 maggio. Le ordinanze dovranno però essere emanate dai sindaci dei singoli comuni, i quali potranno prendere decisioni locali a seconda dell’effettivo indice di contagio.

Da lunedì 11 maggio, in seguito all’approvazione di una legge regionale e nel rispetto delle precauzioni sanitarie e del distanziamento sociale, è stata prevista in Alto Adige la riapertura dei servizi alla persona, ovvero di parrucchieri, estetisti, barbieri, centri estetici, ma anche dei servizi di ristorazione e somministrazione di bevande e alimenti, di musei, biblioteche e associazioni culturali

Le riaperture avverranno, dunque, con delle differenziazioni territoriali, nel rispetto degli standard di sicurezza e delle linee guida INAIL. L’11 maggio ci sarà un incontro a Roma di un comitato tecnico scientifico, che avrà il compito di valutare le situazioni delle singole Regioni, in modo tale da verificare l’attuale diffusione del virus e procedere con le differenziazioni su base regionale.

Tra le Regioni nelle quali è stata ipotizzata la riapertura di parrucchieri ed estetisti a partire dal 18 maggio, ci sono, per esempio:

  • la Puglia;
  • la Sicilia;
  • l’Abruzzo.

L’elenco è in fase di aggiornamento continuo e da lunedì 11 maggio ci saranno maggiori certezze. Ciò che conta è ribadire il fatto che tutto questo sarà possibile solo se tutte le attività saranno svolte con maggiori accorgimenti e precauzioni. Nello specifico, vediamo quali sono le disposizioni che dovranno essere attuate nei saloni di acconciature, centri estetici, studi di tatuaggi e per tutte quelle attività per le quali è previsto un contatto diretto con i propri clienti.

Le norme igienico-sanitarie da rispettare

La riapertura sarà possibile solo nel caso in cui vengano rispettate le seguenti condizioni:

  • sarà possibile accedere ai locali solo su appuntamento e solo per essere serviti;
  • non sarà possibile fermarsi né all’interno né all’esterno in attesa del proprio turno, al fine di evitare inutili e pericolosi assembramenti;
  • le postazioni dovranno essere distribuite in modo tale da assicurare la distanza interpersonale di almeno due metri;
  • al termine di ogni singolo servizio, postazioni, superfici, attrezzature e strumenti di lavoro dovranno essere igienizzati con l’utilizzo di prodotti specifici;
  • si potranno utilizzare esclusivamente asciugamani e camici monouso;
  • gli operatori avranno l’obbligo di indossare guanti e mascherine;
  • i locali dovranno essere costantemente sanificati, dopo la chiusura di ogni singolo esercizio e prima di ogni nuova riapertura.
riapertura parrucchieri estetisti

Inoltre, saranno vietati i trattamenti che prevedono il contratto diretto con la bocca, le narici o gli occhi, come per esempio:

  • il taglio e la regolazione di barba e baffi;
  • la sistemazione di ciglia e sopracciglia;
  • la depilazione del contorno labbra.

Cosa sono le linee guida INAIL

Posto che dall’11 al 14 maggio 2020 saranno rilasciate nuove linee guida da seguire per i settori più fragili e a rischio a causa dell’emergenza epidemiologica, sono già state pubblicate, in seguito all’approvazione da parte del Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Protezione Civile, le linee guida dell’INAIL.

Nella pratica, si tratta di un documento all’interno del quale sono contenute le indicazioni da seguire per fare in modo che la ripresa delle singole attività produttive possa avvenire in sicurezza e nel rispetto di elevati standard di tutela della salute di tutti i cittadini.

Il documento è formato da due parti:

  1. nella prima viene illustrata una metodologia innovativa attraverso la quale sarà possibile effettuare una valutazione integrata del rischio, nella quale vengono prese in considerazioni diverse variabili, quali: il contatto con fonti di contagio durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, il contagio di prossimità, il rischio derivante dall’aggregazione sociale;
  2. nella seconda parte, invece, il focus verte sulle misure organizzative, di prevenzione, protezione e di lotta all’insorgenza di nuovi focolai epidemici, come già ribadito nel Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro, del 14 marzo 2020, nel quale erano già stati elencati gli obblighi da parte delle aziende per il riavvio delle singole attività.

Parrucchieri ed estetisti nella fase 2 – Domande frequenti

Parrucchieri ed estetisti possono lavorare a domicilio in attesa della riapertura?

Il lavoro a domicilio non è consentito prima del 1° giugno 2020, ma in alcune regioni potrebbero essere possibili le riaperture già a maggio. Scopri quali sono.

Cosa rischiano i parrucchieri e gli estetisti che lavorano a domicilio?

Oltre che un rischio per la propria salute e per quella dei propri clienti, parrucchieri e barbieri che lavorano a domicilio rischiano di essere multati, ma nei casi più gravi le pene possono anche essere più pesanti: ecco quali sono tutte le conseguenze possibili.

Parrucchieri ed estetisti dovranno indossare sempre guanti e mascherine?

Sì, ma ci sono anche altre norme igienico-sanitarie che dovranno essere rispettate al fine di garantire la sicurezza dei propri clienti, come per esempio una disposizione delle postazioni che possa garantire la distanza interpersonale di almeno 2 metri.

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Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
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