Prestazione universale per gli anziani non autosufficienti: importo, ISEE, regole
In cosa consiste la misura nota come Prestazione universale rivolta agli anziani autosufficienti e contenuta nel primo decreto attuativo della legge 33/2023.
L’11 marzo 2024 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri una misura a sostegno degli anziani, una sorta di bonus anziani che si aggiungerà all’attuale assegno di accompagnamento.
Tale misura, che prende il nome di prestazione universale, rientra nel primo decreto attuativo della legge quadro 33/2023 (cosiddetto Patto per la terza età) sull’assistenza agli anziani in Italia, prevista dal PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
Chi sono i soggetti beneficiari della misura, che secondo le stime corrispondono a un totale di 25.000, ovvero le persone che ricevono già l’assegno di accompagnamento? Vediamolo insieme.
Prestazione universale per gli anziani: cos’è
La prestazione universale per gli anziani è una misura assistenziale del valore di 850 euro. Tale importo dovrà sommarsi a quello dell’indennità di accompagnamento, pari a 531,76 euro, raggiungendo un importo totale di 1.380 euro.
Quali sono i requisiti per ricevere l’assegno? La misura si rivolge agli anziani non autosufficienti, che abbiano un bisogno assistenziale gravissimo e un reddito ISEE non superiore a 6.000 euro.
Le risorse messe a disposizione dal Governo mirano a garantire agli anziani che si trovano nelle condizioni appena descritte il diritto di continuare a vivere e a curarsi nella propria abitazione, anche tramite la semplificazione e la facilitazione dell’accesso ai servizi di valutazione delle persone non autosufficienti.
La prestazione universale:
- sarà erogata in base al bisogno;
- in un primo momento sarà rivolta agli anziani che si trovano in condizioni di salute più gravi e in una situazione di maggiore disagio economico.
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Prestazione universale anziani: quando sarà erogata?
Il nuovo bonus anziani partirà in via sperimentale il 1° gennaio 2025 e si concluderà il 31 dicembre 2026. Il sostegno sarà inoltre accompagnato da progetti di coabitazione per gli anziani che vivono da soli.
In questo modo si darà ai soggetti più bisognosi non solo un sostegno economico, ma anche la possibilità di socializzare con altre persone che si trovano nelle stesse condizioni. Il contributo avrà anche la funzione di favorire il potenziamento delle prestazioni assistenziali di sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale degli anziani non autosufficienti.
La misura:
- sarà erogata dall’INPS ai già beneficiari dell’assegno di accompagnamento che, come già specificato, abbiano un ISEE non superiore a 6.000 euro;
- non sarà soggetta a imposizione fiscale.
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Bonus anziani: fondi
Il Governo ha stanziato un fondo pari a 500 milioni di euro:
- 300 milioni sono previsti per il 2025;
- i restanti 200 milioni per il 2026.
L’assegno di assistenza dovrà essere richiesto online, sul sito dell’INPS, in autonomia o con il supporto di un patronato. Il beneficio potrà essere utilizzato:
- per acquistare servizi di cura e assistenza forniti da imprese qualificate nell’assistenza sociale;
- per pagare, per esempio, il lavoro di cura e assistenza svolto da badanti e lavoratori domestici in regola.
Qualora l’assegno mensile non dovesse essere utilizzato per le finalità elencate, potrà essere revocato.
La nuova misura avrà in sintesi un duplice obiettivo. Da un lato permetterà alla persona anziana non autosufficiente di avere un supporto economico per continuare a curarsi nel contesto domestico. Dall’altro, rappresenterà un sostegno psicologico per favorire la sua serenità, in un Paese in cui, attualmente, ci sono più di 14 milioni di anziani, dei quali 3,8 non sono autosufficienti.
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Prestazione universale anziani – Domande frequenti
La prestazione universale rivolta agli anziani non autosufficienti ammonta a 850 euro.
L’assegno universale anziani prevede che il proprio ISEE debba essere inferiore a 6.000 euro.
La prestazione universale per gli anziani sarà erogata in via sperimentale a partire dal 1° gennaio 2025.
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