Ho ricevuto una raccomandata dall’Ispettorato del lavoro: cosa devo fare?
Ti è arrivata una raccomandata dall'Ispettorato del lavoro e non sai cosa fare? Come si svolge un'ispezione? Quando sei invitato a risolvere un tentativo di conciliazione? Cercheremo di risolvere in breve ogni tuo dubbio.
- L’Ispettorato del lavoro svolge controlli presso le aziende circa il rispetto delle norme di sicurezza e sulla gestione del lavoro.
- Il procedimento di controllo deve durare un tempo ragionevole, in considerazione della complessità dell’ispezione.
- Il datore di lavoro può incorrere in una serie di sanzioni amministrative.
Ti è arrivata una raccomandata dall’Ispettorato del lavoro e hai idea di cosa possa contenere? In genere, è un verbale in cui sono contestate una serie di infrazioni e indicate le relative sanzioni. Tuttavia, può anche accadere che sia un invito per risolvere in via conciliativa una controversia con un dipendente.
Cosa dovresti fare in questi casi? In primo luogo, ti conviene rivolgerti ad un professionista esperto che ti possa consigliare in base a quello che hai ricevuto. Per aiutarti, nel presente articolo ti forniremo un quadro esaustivo di ciò che ti può accadere se ricevi una raccomandata dall’Ispettorato del lavoro.
- Cosa può controllare l’Ispettorato del Lavoro?
- Chi manda l’Ispettorato del Lavoro?
- Convocazione dipendente ispettorato del lavoro: come funziona
- Cosa succede dopo una richiesta di ispezione Ispettorato del Lavoro?
- Notifica ispettorato del lavoro
- Interrogatorio Ispettorato del lavoro
- Ispettorato del lavoro: multe
- Quali sono i comportamenti consigliati durante un’ispezione
Cosa può controllare l’Ispettorato del Lavoro?
L’ispettorato del lavoro esercita e coordina sul territorio nazionale le funzioni di controllo dell’attività lavorativa. Tuttavia, le sue funzioni non possono essere circoscritte solo all’attività di contrasto e sanzione delle irregolarità. Grazie alle ispezioni, è possibile anche che l’ispettorato del lavoro, tramite i propri ispettori, svolga una funzione di consulenza sulle modalità di attuazione delle misure di sicurezza e la migliore gestione del lavoro.
Tramite attività di interventi ordinari e straordinari, è poi possibile contrastare eventuali condotte illecite. In tal modo, si assicura tutela ai lavoratori. L’azione dell’Ispettorato ha anche ulteriori obiettivi, tra questi quello di sostenere i lavoratori genitori, quindi incentivare la genitorialità.
In che modo? Favorendo l’uguaglianza sui luoghi di lavoro, al fine di prevenire eventuali condotte discriminatorie. Predetto obiettivo è perseguito in collaborazione con il Ministero delle politiche sociali, che adotta misure volte a sostenere le lavoratrici.
L’Ispettorato del lavoro ha svolto importanti funzioni anche durante la fase emergenziale dovuta alla pandemia da COVID-19: in tale periodo ha anche verificato il rispetto delle misure di sicurezza.
D’altra parte, la principale funzione è quella ispettiva, ovvero di accertamento delle violazioni ed erogazione delle sanzioni, volte a reprimere le violazioni sostanziali alle norme in tema di sicurezza sul lavoro. In particolare, l’attività dell’ispettore del lavoro è anche diretta a contrastare il fenomeno del lavoro in nero, oltre che del caporalato.
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Chi manda l’Ispettorato del Lavoro?
L’Ispettorato del lavoro riceve la segnalazione dai lavoratori stessi. Le segnalazioni all’Ispettorato del lavoro sono raccolte sia dagli ispettori sia dal personale amministrativo. Il lavoratore può procedere alla segnalazione tramite posta elettronica o raccomandata, in cui descrive chiaramente il fatto denunciato e indica le generalità del datore di lavoro, sede dell’attività lavorativa.
La segnalazione può provenire anche dalle organizzazioni sindacali o dall’autorità giudiziaria anche per il tramite del lavoratore stesso.
L’ispettorato non è automaticamente tenuto ad inviare l’ispezione, ma può valutare se sussistono le circostanze per predetto intervento. Verifica infatti:
- l’attendibilità dei fatti esposti;
- la possibilità di dare prova dei predetti fatti.
Laddove predetto giudizio abbia riscontro positivo, provvede ad inviare l’ispettore.
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Convocazione dipendente ispettorato del lavoro: come funziona
Laddove sorga una controversia con un dipendente, è possibile che lo stesso sia convocato dall’Ispettorato del lavoro per un tentativo di conciliazione. La richiesta del tentativo di conciliazione deve essere sottoscritta dall’istante. Questa poi deve essere comunicata mediante raccomandata con avviso di ricevimento, oltre che all’Ispettorato, anche alla controparte.
Se quest’ultima intende accettare la conciliazione, deposita una memoria entro 20 giorni presso la Commissione provinciale dell’Ispettorato presso il quale è stata avviata la procedura. In questa memoria deve indicare gli elementi sia di diritto sia di fatto necessari.
La Commissione convoca poi il dipendente entro 10 giorni, per procedere ad esperire il tentativo di conciliazione. Entro i successivi 30 giorni, deve essere svolta la relativa procedura di conciliazione. Se la conciliazione ha esito positivo, viene redatto un verbale di conciliazione – e il giudice lo dichiara esecutivo con decreto.
È prevista anche una procedura obbligatoria di conciliazione, se il datore di lavoro intenda licenziare il proprio dipendente. Il datore di lavoro, però, deve effettuare una comunicazione preventiva in cui dichiara di voler procedere al licenziamento e le relative ragioni.
La comunicazione è effettuata alla Direzione territoriale del lavoro. Questo provvederà a convocare il dipendente e il datore di lavoro entro 7 giorni, individuando la data per esperire il tentativo di conciliazione.
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Cosa succede dopo una richiesta di ispezione Ispettorato del Lavoro?
L’attività di ispezione non deve essere preliminarmente notificata, anzi è preferibile che il datore di lavoro non sia informato in modo da verificare come sia effettivamente gestita l’attività. Se il datore di lavoro non è presente, però, è possibile attenderlo, se per un tempo ragionevole, o rinviare l’ispezione.
Il datore è informato poi della possibilità di farsi assistere da un professionista, sia un commercialista sia un avvocato.
L’ispettore del lavoro procede poi a:
- identificare i presenti: tale momento presuppone la verifica dei soggetti presenti e del relativo rapporto di lavoro, soprattutto se è stato stipulato un contratto valido, la retribuzione percepita e gli adempimenti INAIL e INPS;
- prendere visione di documenti: possono essere richiesti dall’ispettore tutti i documenti necessari, anche attribuendo un termine per presentarli se non immediatamente disponibili, indicato nel verbale di ispezione;
- redigere il verbale di ispezione.
Il predetto verbale deve contenere le contestazioni di eventuali violazioni e le relative sanzioni irrogate. Inoltre deve contenere:
- requisiti formali, come sottoscrizioni, specificità delle diffide;
- requisiti sostanziali, ossia descrizione di fatti e fonti di prova;
- i tempi della notifica.
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Notifica ispettorato del lavoro
L’ispettore del lavoro deve procedere a notificare il verbale di ispezione. Anche il procedimento di ispezione dell’ispettorato del lavoro è sottoposto al principio di ragionevole durata.
Questo ha una duplice funzione:
- tutelare il datore di lavoro e il suo diritto di difesa: il procedimento comporta che siano applicate anche delle sanzioni, dunque in questo modo si consente di avere conoscenza in tempi brevi dei fatti contestati e delle sanzioni;
- tutela del lavoratore stesso.
Il verbale deve essere notificato entro 90 giorni a partire dal momento in cui sono terminati gli accertamenti, comprensivo anche dei tempi necessari per l’elaborazione dei dati e delle informazioni raccolte.
Quanto tempo ci vuole per il Controllo dell’Ispettorato del Lavoro
Per quanto riguarda, invece, il termine per il procedimento in quanto tale, è necessario che esso sia ispirato al suddetto principio della ragionevole durata. In caso contrario, il contribuente sarebbe esposto a tempo indeterminato alla procedura.
La durata complessiva è determinata in base alla complessità dell’accertamento, in considerazione di una serie di indici, come il numero di dipendenti e le dimensioni dell’azienda.
Inoltre, la Corte di Cassazione ha sostenuto che:
in tema di sanzioni amministrative, qualora non sia avvenuta la contestazione immediata dell’infrazione, il termine dei novanta giorni, entro i quali può utilmente avvenire la contestazione mediante notifica, può iniziare a decorrere anche in tempo successivo al primo verbale di accertamento, qualora i fatti da accertare, non semplici ed evidenti, richiedano ulteriori indagini. (Cass. Civ., sez. lav., 13.01.2006, n. 539).
Interrogatorio Ispettorato del lavoro
L’Ispettorato del lavoro può anche procedere ad una serie di interrogatori dei lavoratori e del datore di lavoro.
In genere, vengono prima raccolte le dichiarazioni dei dipendenti: in tal modo è garantita la genuinità delle dichiarazioni rese. Dopo aver identificato il lavoratore, l’ispettore può informarsi circa la tipologia di contratto concluso, le attività e le mansioni svolte, la retribuzione percepita.
Può anche richiedere informazioni più puntuali, soprattutto per quel che riguarda il rispetto delle misure di sicurezza sul lavoro. Solo successivamente sarà ascoltato il datore di lavoro.
A tal proposito, sono sorti molteplici dubbi circa la possibilità di ascoltare il datore di lavoro, perché potrebbe essere leso il suo diritto di difesa. Proprio per tale ragione si ritiene che il datore di lavoro possa essere assistito dal proprio legale, per recuperare parte delle garanzie e della tutela.
Ispettorato del lavoro: multe
A partire dal 2019 è stato modificato il regime delle sanzioni e delle multe che vengono erogate in caso di illecito del datore di lavoro. Possono essere irrogate multe per:
- sanzione relativa all’impiego di lavoratori irregolari, da un minimo di 1.800 euro a un massimo di 43.200 euro;
- sanzioni per appalti e somministrazioni irregolari;
- sanzioni in materia di distacchi transnazionali;
- sanzioni per violazione delle norme sull’orario di lavoro.
Per le seconde, è prevista una sanzione di 60 euro giornalieri, purché si resti entro i limiti edittali da 5 mila a 50 mila euro complessivi.
Per le terze:
- chi non ottempera alla comunicazione preventiva di distacco, è punito di € 600 per lavoratore, con un massimo di € 180.000;
- chi non si mostra in possesso della documentazione relativa ai distacchi nei trasporti su strada, è punito da € 1.200 a € 12.000, con un massimo di € 180.000;
- se il distaccante non conserva la documentazione relativa al distacco, è punito da € 600 a € 3.600;
- la mancata designazione di un referente in Italia incaricato di inviare e ricevere documenti, è punita da € 2.400 a € 7200.
Infine, per le quarte:
- per la violazione dell’obbligo di riposo giornaliero , la multa è da € 105 a € 630;
- per le ferie e riposo annuo, va da € 130 a € 780;
- superate le 40 ore settimanali, la sanzione va da € 25,00 a € 154,00, pari a € 50,00 calcolato in misura ridotta e che, in caso di aggravante, è aumentata da € 154,00 a € 1.032,00 – non è ammesso il pagamento in misura ridotta.
Quali sono i comportamenti consigliati durante un’ispezione
Durante il controllo dell’Ispettorato del lavoro, è sempre preferibile essere collaborativi con l’ispettore. Quindi si suggerisce di:
- accompagnare sempre l’ispettore e aiutarlo nell’individuazione delle attività da compiere, nella divisione in gruppi dei dipendenti e di assicurarsi che ciascun gruppo sia accompagnato da un dipendente dell’azienda addestrato allo scopo;
- fornire all’ispettore i dispositivi di protezione individuali, se necessario;
- prendere nota di tutti i luoghi visitati e di tutto il materiale esaminato;
- fornire fotocopia dei documenti richiesti almeno in duplice copia, di cui una per uso interno;
- fornire tutte le informazioni richieste, oppure individuare i soggetti che possono fornirle;
- prendere nota di tutte le informazioni richieste e delle risposte fornite;
- chiedere chiarimenti e che siano fornite le relative contestazioni.
Mentire all’ispettorato del lavoro: cosa si rischia
Nel caso in cui si menta, o si omettano informazioni, o le stesse siano erronee, si può incorrere in responsabilità penale. Infatti, il comma 7 dell’articolo 4 della legge 628/61 dispone l’arresto fino a due mesi o l’ammenda fino a € 516,00 per chi non fornisce le notizie legalmente richieste dall’Ispettorato del Lavoro o le dia scientemente errate o incomplete.
Come avrai notato, se hai ricevuto una raccomandata dall’Ispettorato del lavoro, potrebbero esserci molte conseguenze negative. Per questo ti consigliamo di contattare uno degli avvocati presenti su deQuo, esperti in diritto del lavoro che potrà fornirti il supporto di cui hai bisogno.
Ispettorato del lavoro – Domande frequenti
Si deve presentare istanza all’ispettorato del lavoro: se hai ricevuto una raccomandata dall’Ispettorato del lavoro e vuoi saperne di più leggi la nostra guida.
L’Ispettorato del lavoro può essere avvertito tramite comunicazione, in genere alla Direzione territoriale.
Possono essere oggetto di visita da parte dell’Ispettorato del lavoro i locali delle aziende o anche i cantieri e laboratori.
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