Quali sono le regole anticovid per chi vive in un condominio
Cosa succede se in condominio ci sono soggetti positivi? Quali sono le misure anticovid da mettere in pratica? Cosa sapere sulla raccolta dei rifiuti e sui doveri dell'amministratore.
- Il 90% degli italiani abita all’interno di un condominio: si tratta di 40 milioni di persone.
- Quali sono le regole che dovrebbero essere applicate per limitare la diffusione del coronavirus?
- Ecco quali sono le indicazioni che sono state date dall’Istituto Superiore di Sanità, a partire dalla raccolta dei rifiuti in presenza di casi positivi.
I rapporti 3/2020 e 26/2020 dell’ISS
All’interno dei rapporti 3/2020 e 26/2020 realizzati dallo speciale gruppo di lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità sono state inserite le indicazioni relative alla gestione e alla raccolta dei rifiuti urbani al fine di contrastare la trasmissione del coronavirus.
In particolare, sono state indicate le procedure relative:
- al conferimento dei rifiuti urbani extra ospedalieri in cassonetti condominiali o stradale;
- alla raccolta porta a porta.
La necessità di mettere in atto misure specifiche in presenza di casi di positività o di quarantena in merito alla raccolta dei rifiuti sono stati riconosciuti dalla stessa Commissione Ue.
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Rifiuti di soggetti positivi, in isolamento o in quarantena
La regola generale prevede che in presenza di soggetti non positivi, la raccolta differenziata dovrà essere mantenuta in vigore. Tuttavia, si consiglia di smaltire tra i rifiuti indifferenziati le mascherine, i guanti e anche i fazzoletti di carta utilizzati.
Diverso è il caso in cui in siano presenti dei soggetti positivi al tampone, che si trovino in isolamento o in quarantena obbligatoria. Dal punto di vista legislativo, bisognerà fare riferimento al Dpr 254/2003.
Tale Dpr considera rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo quelli che provengono da ambienti di isolamento infettivo e che sono entrati in contatto con qualsiasi tipologia di liquido biologico che è stato secreto e escreto da un paziente covid.
Cosa fare in presenza di un positivo in condominio
I rifiuti dei positivi di covid in condominio dovranno essere paragonati a quelli di una struttura sanitaria: in pratica, quindi, dovranno essere raccolti in imballaggi idonei e gestiti come se fossero rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (si tratta di quelli che vengono sterilizzati e poi inceneriti).
Trattandosi di procedure di non facile gestione, soprattutto in presenza di un gran numero di soggetti positivi e in assenza di ditte specializzate, ci sono alcuni consigli utili che possono essere messi in pratica in qualsiasi momento.
In primo luogo, si raccomanda di interrompere la raccolta differenziata e di gestire i rifiuti come se avessero tutti la stessa natura. Tuttavia, sarebbe meglio mettere mascherine e guanti usati in una busta a parte.
Si dovrà cercare di non contaminare o danneggiare i sacchetti dei rifiuti, tramite l’utilizzo di guanti monouso. Per esempio, si potrebbero utilizzare due sacchetti uno dentro l’altro in modo tale da aumentarne la resistenza. Sarebbe utile utilizzare dei sacchetti di un colore diverso rispetto a quelli solitamente utilizzati per la raccolta indifferenziata.
Si dovrebbero sempre riporre i rifiuti negli appositi contenitori, che sarebbe meglio fossero dotati di apertura a pedale. I soggetti positivi che vivono da soli dovrebbero richiedere l’assistenza di Protezione Civile, esercito o Croce Rossa per essere sostenuti della raccolta dei rifiuti.
Quali sono gli obblighi dell’amministratore di condominio
Il primo compito dell’amministratore di condominio è quello di informare i condomini in relazione alle regole anticovid adottate dal singolo Comune in merito allo smaltimento dei rifiuti.
In particolare, i condomini dovranno essere informati su:
- la modalità di raccolta dei rifiuti;
- i giorni in cui avverrà la raccolta;
- la posizione dei cassonetti, che viene stabilita di solito dall’assemblea condominiale.
In aggiunta, l’amministratore dovrà:
- fare in modo che dipendenti, fornitori e manutentori che si occupano di interventi nel condominio abbiano cura di pulire e igienizzare i materiali e le attrezzature utilizzate;
- assicurarsi che nelle aree comuni tutti indossino la mascherina e rispettino le regole di distanziamento sociale, per esempio posizionando dei cartelli appositi;
- fornire a un eventuale portiere le attrezzature necessarie a poter svolgere il proprio mestiere in sicurezza.
Qualora l’amministratore fosse informato della presenza di un positivo in condominio, non potrà rivelare la sua identità agli altri condomini per motivi legati alla privacy.
La pulizia condominiale
Per quanto riguarda le pulizie condominiali, sarebbe meglio concentrarle nelle fasce orarie nelle quali ci sono meno persone in giro. L’amministratore dovrà essere certo che l’impresa che si occupa delle pulizie doti i suoi dipendenti di dispositivi di protezione individuale e che non faccia lavorare personale positivo o che abbia sintomi riconducibili al coronavirus.
Nel caso in cui fosse necessaria l’igienizzazione del condominio, invece, si dovrà contattare una ditta specializzata e certificata, in accordo con i condomini, i quali dovranno suddividersi le relative spese.
L’ascensore dovrebbe essere utilizzato singolarmente, tranne nel caso di familiari conviventi. Le riunioni condominiali si potranno svolgere in presenza solo nei casi in cui si avrà a disposizione del condominio un locale di grandezza adeguata, con l’obbligo di mantenere sempre la distanza interpersonale e di indossare la mascherina.
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