Silvio Berlusconi: i procedimenti giudiziari
Silvio Berlusconi muore all'età di 86 anni a seguito di una lunga malattia. Il ritratto di un personaggio controverso, che ha cambiato per sempre la storia e il volto dell'Italia.
- Silvio Berlusconi, nato 29 settembre 1936, è morto a Milano, il 12 giugno 2023.
- L’ex presidente del Consiglio è stato esponente sia della vita economica del Paese sia di quella politica.
- Molte sono le inchieste e i procedimenti che lo hanno riguardato negli anni e hanno inciso profondamente sulla sua immagine pubblica.
Lo scorso 12 giugno muore a Milano, all’ospedale San Raffaele, l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La sua figura ha assunto, sotto diversi aspetti, una rilevanza fondamentale per la storia politica del Paese e per la sua economia.
Vogliamo allora ripercorrere in breve non solo la sua carriera politica e da imprenditore, ma anche i molti fatti di cronaca che hanno gettato ombra sul suo operato.
Chi era Silvio Berlusconi
Berlusconi è stato un politico e imprenditore italiano. Nasce da una famiglia medio borghese a Milano, nel 1936, e trascorre parte dell’infanzia a Saronno e nel basso Varesotto. Il padre Luigi era impiegato alla Banca Rasini, mentre la madre, Rosa Bossi, era casalinga.
Consegue la laurea in giurisprudenza nel 1961, con votazione 110/110 e lode. Dopo le prime attività da intrattenitore e cantante, insieme all’amico di una vita Fedele Confalonieri (Attuale presidente di Mediaset), e quella di venditore porta a porta di scope elettriche, si dedica all’imprenditoria.
In particolare, inizia a operare:
- 1. nell’edilizia;
- 2. nell’ambito della comunicazione televisiva;
- 3. nell’editoria.
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1. L’attività edilizia
Nel 1961, Berlusconi fondò la Cantieri Riuniti Milanesi Srl, insieme al costruttore Pietro Canali, a cui seguì la Edilnord Sas, nel 1964. Con predetta azienda, Silvio Berlusconi realizza il quartiere che prenderà il nome di Milano 2.
Nel gennaio 1978, viene liquidata la Edilnord per dare vita alla Milano 2 Spa, costituita a Segrate dalla fusione con l‘Immobiliare San Martino Spa.
Dopo l’esperienza nell’edilizia, Silvio Berlusconi si dedica alla televisione e alla comunicazione, fondando una delle più grandi aziende di Italia.
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2. Comunicazione televisiva
Nel 1976, Berlusconi compra Telemilano dal fondatore Properzj. Era una televisione via cavo che operava nell’area di Milano 2, che poi prenderà il nome di Canale 5, diventando una rete televisiva nazionale, comprendente più emittenti.
Nel 1978 fonda poi Fininvest, ossia una holding con cui provvederà a gestire le varie attività imprenditoriali in suo possesso. Successivamente, acquista Italia 1 e Rete 4, creando un duopolio nel mercato della comunicazione televisiva, da un lato la Rai, dall’altro la nascente Mediaset.
Nel 1984 le procure di Torino, Pescara e Roma tentano di bloccare l’ascesa di Silvio Berlusconi, cercando di oscurare le reti, in applicazione della legge che vietava alle reti private di trasmettere su scala nazionale. Grazie alla storica amicizia con il presidente del Consiglio del tempo, Bettino Craxi, Berlusconi riesce a sfuggire alla misura. Il Governo, infatti, vara un decreto legge con cui si legalizza la situazione di Fininvest.
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3. Editoria e il caso Lodo Mondadori
Silvio Berlusconi è stato anche un colosso dell’imprenditoria editoriale. Nel 1990 acquista la Mondadori, operazione economica che prelude al noto contenzioso passato alla storia come Lodo Mondadori.
Con ciò si intendono due fenomeni:
- la disputa tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti per il possesso della casa editrice italiana Arnoldo Mondadori Editore;
- la successiva vicenda giudiziaria avente ad oggetto il reato di corruzione, posto in essere per ottenere un lodo favorevole alla parte di Berlusconi
Il Lodo, inizialmente, fu favorevole a De Benedetti, ma fu poi annullato dalla sentenza di Corte di Appello. Sulla pronuncia scoppia il caso di corruzione.
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I giudici che si sono pronunciati erano intimi amici dell’avvocato di Berlusconi, Cesare Previti. Avrebbero, infatti, ricevuto delle tangenti per emanare la sentenza favorevole a Berlusconi.
Nel 1988, dopo la morte del presidente della Mondadori, Formenton, inizia la lunga disputa tra i due imprenditori. La Mondadori all’epoca apparteneva a:
- la Fininvest;
- la CIR di Carlo De Benedetti;
- la famiglia Formenton.
Quest’ultima, in un primo momento, sembrava intenzionata a vendere a De Benedetti, rendendolo socio di maggioranza. Successivamente cambia orientamento e finisce invece col vendere a Fininvest. Da qui il lungo scontro: De Benedetti tenta di far valere un accordo firmato alcuni mesi prima; si ricorre quindi ad un lodo arbitrale per stabilire quale fosse il valore legale dell’accordo.
Al giudizio per corruzione, segue poi il processo civile. In tale sede, Berlusconi è condannato a risarcire 749.995.611,93 euro alla CIR di De Benedetti per “danno patrimoniale da perdita di opportunità di un giudizio imparziale”.
L’ascesa politica di Silvio Berlusconi
Le prime apparizioni in politica di Silvio Berlusconi risalgono al 1977, quando sostenne la presa di potere politico del Partito socialista italiano di Bettino Craxi, personaggio che gli rimarrà legato per gran parte della vita.
Craxi, a sua volta, ricambierà il favore con i c.d. Decreto Berlusconi, che legittimavano l’operatività su scala nazionale delle televisioni private.
Nel 1993, sostiene poi la candidatura di Gianfranco Fini, leader del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale, alle elezioni come sindaco di Roma. Nello stesso anno, decide di candidarsi egli stesso alle elezioni politiche, all’esito della lunga guerriglia politica e giudiziaria del caso di Tangentopoli.
Fonda, quindi, il partito di Forza Italia, che si presenterà alle politiche del 1994, vincendo a mani basse. Da questo momento in poi si apre la c.d. epoca Berlusconi, che ricorderemo per i non pochi eventi storici che segneranno la c.d. Seconda Repubblica, ma anche per le controversie giudiziarie, leggi ad personam e scandali sessuali.
Controversie in ambito edilizio
Le controversie giudiziarie e non, hanno riguardato vari ambiti di quella che è stata la vita di Silvio Berlusconi. Le prime ombre sull’operato di Berlusconi hanno avuto ad oggetto la provenienza dei finanziamenti per costituire le prime società. Si ricorda a tal proposito che il padre, Luigi, era, al tempo dell’inizio della carriera di Berlusconi, procuratore presso la Banca Rasini.
Secondo la versione ufficiale, il primo finanziamento proveniva dal padre di Berlusconi, il quale aveva dato al figlio la propria liquidazione, ricevuta dalla banca. Potrebbe interessarti saperne di più sul Reato di riciclaggio di denaro.
Controversie in ambito televisivo
Nei paragrafi precedenti, già abbiamo citato le controversie relative alle attività televisive e i c.d. Decreti Berlusconi. La questione verteva sulla diffusione su scala nazionale dei programmi delle televisioni di Mediaset. Vigeva, infatti, una norma che limitava la diffusione dei privati alle solo aree locali.
In un primo momento, vi fu la denuncia della Rai. Proprio per consentire all’emittente di operare, furono poi adottati due decreti, detti appunto Decreti Berlusconi, con cui si cercò di autorizzare l’attività. Il Parlamento, tuttavia, non convertì i decreti, sostenendo che fossero incostituzionali. La Corte Costituzionale, chiamata a decidere, sostenne che il provvedimento era legittimo, ma la disciplina transitoria.
Nel 1990, la legge Mammì ha introdotto la disposizione che ammette la possibilità per l’operatore economico privato di possedere non più di 3 emittenti televisive, operanti sull’intero territorio nazionale. La norma si spiegava in ragione dell’esigenza di garantire che un singolo privato potesse monopolizzare la comunicazione televisiva.
La norma fu considerata però, in parte, incostituzionale, perché si riteneva che dovessero essere introdotti dei limiti maggiori, per evitare alterazioni del mercato e concentrare l’influenza in capo ad un singolo soggetto. Con l’acquisto di rete 4 e della Mondadori negli anni ‘80, si pose poi un altro problema relativo alla concentrazione dei mezzi di comunicazione in capo ad un singolo soggetto.
Tutti i procedimenti giudiziari
I procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi sono stati moltissimi: ne abbiamo citati alcuni nella tabella che segue.
Condanne | Assoluzioni | Procedimenti in corso |
Processo Mediaset, frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita, creazione di fondi neri gestendo i diritti TV di Mediaset. Condannato in via definitiva, con sentenza della Corte di Cassazione 2013, a 4 anni di reclusione, di cui 3 condonati per effetto dell’indulto disposto dalla legge 241 del 2006. | Sme-Ariosto (capo A), corruzione in atti giudiziari | Processo escort: Berlusconi avrebbe pagato l’imprenditore Giampaolo Tarantini perché nascondesse all’autorità giudiziaria la verità sulle escort portate alle feste organizzate nelle sue abitazioni (udienza preliminare) |
Concorso in corruzione: Berlusconi viene condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli nel 2015 per aver corrotto nel 2006, con 3 milioni di euro, il senatore dell’IdV Sergio De Gregorio per favorire il suo passaggio alla Casa delle Libertà. La sentenza non è ancora passata in giudicato. | Sme-Ariosto (capo B), corruzione giudiziaria | Inchiesta Ruby Ter: avrebbe pagato le testimoni del Processo Ruby per fare falsa testimonianza (fase preliminare) |
Tangenti alla guardia di finanza | Finanziamenti illeciti erogati al Movimento Italiani nel Mondo (fase istruttoria) | |
Rivelazione di informazioni coperte da segreto istruttorio relative all’inchiesta Bnl-Unipol. | Corruzione: Berlusconi avrebbe corrotto nel 2010 i senatori dell’IdV Antonio Razzi e Domenico Scilipoti (fase istruttoria) | |
All Iberian 2, falso in bilancio, per intervenuta modifica legge | ||
Caso Letini |
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Silvio Berlusconi – Domande frequenti
Silvio Berlusconi è stato un politico e imprenditore italiano, attivo nel campo dell’edilizia, della televisione e dell’editoria.
Silvio Berlusconi è stato condannato per corruzione e frode fiscale.
Ruby è la protagonista di uno scandalo sessuale. Berlusconi chiese il suo rilascio al questore, sostenendo fosse la nipote del presidente dell’Egitto Hosni Mubarak.
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