Bonus Maroni pensioni 2025: cos’è, a chi spetta e come richiederlo
Confermato anche per il 2025 l'incentivo economico per chi decide di restare a lavoro anche se potrebbe andare in pensione: ecco le ultime news sul funzionamento e la convenienza del bonus Maroni.
- Il bonus Maroni è un contributo pensato per i lavoratori che scelgono di non andare in pensione anche se potrebbero.
- Si rivolge, in particolare, a quelle persone che hanno maturato i requisiti di accesso a Quota 103, ovvero una delle forme di trattamento pensionistico anticipato attualmente in vigore.
- Non a caso, la misura è nota come Incentivo per la prosecuzione dell’attività lavorativa.
Il bonus Maroni consiste in una decontribuzione riservata a determinate categorie di lavoratori. Si tratta di un incentivo che è stato pensato per convincere chi ha raggiunto i requisiti pensionistici a non lasciare il lavoro. Gli importi si ricevono direttamente in busta paga.
Analizziamo dunque come funziona il bonus Maroni, analizzando, in particolare, qual è l’effettiva convenienza per i lavoratori che scelgono di posticipare la pensione. Fino ad oggi, la misura non ha riscosso particolare successo: vedremo cosa succederà nei prossimi anni.
Bonus Maroni: come funziona
Il bonus Maroni (art. 1, commi 286-287 Legge di Bilancio 2023) è un incentivo statale con il quale viene garantito un aumento dello stipendio netto, per mezzo di una contribuzione pari al:
- 9,19% dello stipendio per il settore privato;
- 8,85% per quello pubblico.
Nella pratica, dunque, lo stipendio aumenta poiché quanto dovrebbe essere versato all’ente di previdenza come contributo pensionistico va invece a finire direttamente in busta paga. Il contributo viene erogato dal mese successivo alla richiesta.
Tale contributo era già stato previsto dalla legge n. 234/2004, quando era stato introdotto per alleggerire le spese previdenziali a carico dei lavoratori aventi la possibilità di poter accedere alla pensione anticipata.
L’incentivo ha preso il nome di bonus Maroni proprio perché ricorda lo strumento appena citato, rimasto in vigore dal 2004 al 2007, e che era stato introdotto da Roberto Maroni, ai tempi Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
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Bonus Maroni: requisiti di accesso
L’aumento spetterà ai lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti minimi per poter andare in pensione in anticipo, decideranno di posticipare l’uscita dal mondo del lavoro.
In particolare, si tratta di:
- chi potrebbe andare in pensione con Quota 103, che è stata prorogata anche per il 2025;
- chi ha raggiunto i requisiti contributivi minimi fissati dalla legge per la pensione anticipata ordinaria, a prescindere dall’età.
Ricordiamo che si tratta di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e di 41 anni e 10 mesi per le donne.
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Bonus Maroni e quota 103
Lo stipendio netto per chi potrà beneficiare del bonus Maroni, dunque, sarà comprensivo anche della parte di contributi che dovrebbero spettare all’INPS.
Tra i contribuenti che potranno usufruire dei benefici del bonus Maroni ci sono, dunque, anche quelli che potrebbero andare in pensione con Quota 103, ovvero con:
- 62 anni di età;
- 41 anni di contributi.
L’esonero dei contributi riguarderà quanto dovuto dal lavoratore dipendente per la vecchiaia, i superstiti, l’invalidità (i cosiddetti contributi IVS) e tutte le forme sostitutive di assicurazione generale obbligatoria.
Nulla cambierà, invece, per il datore di lavoro, il quale dovrà continuare a versare la quota contributiva a suo carico, che corrisponde al 23,81% della retribuzione prevista per il dipendente.
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Bonus Maroni: come cambia la pensione
Nel valutare se usufruire dell’aumento dello stipendio tramite il bonus Maroni oppure andare in pensione in anticipo con Quota 103, bisogna considerare anche i contro legati all’incentivo.
Nella pratica, il lavoratore che sceglie il bonus Maroni, riceverà sì uno stipendio più alto nell’immediato, ma andrà anche incontro a una pensione più bassa.
La decontribuzione in busta paga oggi si traduce quindi in una pensione ridotta domani (anche se non in modo eccessivo), in quanto si prende come riferimento l’importo della pensione maturato alla prima scadenza utile.
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Il Bonus Maroni conviene?
Sulla base di quanto appena detto, in molti si sono chiesti se abbia davvero senso continuare a lavorare e rinunciare al pensionamento anticipato. Sul si possono fare diverse valutazioni, quali:
- rivolgersi a un consulente esperto in materia previdenziale che possa dare una mano a fare delle simulazioni di calcolo su come cambierebbe la pensione usufruendo del bonus Maroni;
- fare un bilanciamento più generale tra la qualità della vita, il benessere individuale, le condizioni di salute, la prospettiva di vita e l’impatto che un po’ di liquidità in più potrebbe avere un questo momento.
Se hai qualche dubbio in materia, potresti anche consultare un avvocato specializzato in lavoro e previdenza sociale.
Bonus Maroni – Domande frequenti
Il bonus Maroni è un contributo che consiste in una decontribuzione per i lavoratori che scelgono di non andare in pensione con Quota 103 oggi.
Lo stipendio con il bonus Maroni aumenta in quanto i contributi non versati all’INPS vanno a finire direttamente in busta paga.
L’incentivo noto come Bonus Maroni ha questo nome in riferimento a Roberto Maroni, che ne ipotizzò per la prima volta l’introduzione nel 2004, quando era Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.
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