Contributo a fondo perduto: quanto spetta e come richiederlo
Cosa sono i contributi a fondo perduto, chi può riceverli e come fare domanda.
Sulla base di quanto riportato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, i contributi a fondo perduto consistono nell’erogazione di una somma di denaro che corrisponde alla diminuzione del fatturato avvenuta a causa dell’emergenza coronavirus destinati a imprese e attività di lavoro autonomo e agricolo.
Tale misura economica è stata prevista dal decreto Rilancio del 19 maggio 2020 e prevede l’invio di una richiesta nel periodo compreso fra il 15 giugno e il 13 agosto 2020, oppure dal 25 giugno al 24 agosto nel caso di presentazione da parte degli eredi.
Quali sono i requisiti richiesti per fare domanda e chi è invece escluso dai contributi a fondo perduto? Quanto spetta a chi ne fa richiesta? Vediamo di seguito qual è il loro funzionamento e quali sono le eventuali sanzioni previste per chi non rispetta i parametri stabiliti dalla legge.
I requisiti richiesti
L’agevolazione si può richiedere se nel 2019 tra ricavi e compensi non sono stati superati i 5 milioni di euro. Si devono inoltre rispettare i seguenti requisiti:
- il totale del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 deve essere inferiore ai due terzi dell’analogo totale del mese di aprile 2019;
- l’inizio dell’attività deve essere stato a partire dal 1° gennaio 2019;
- si deve avere il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi, i cui stati di emergenza erano già in atto alla data del 31 gennaio 2020, ovvero quando si è verificata la dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus.
L’importo deve essere calcolato dall’insieme delle attività esercitate dal contribuente, ovvero sommando:
- il volume d’affari, per i titolari di reddito agrario;
- i corrispettivi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa e i corrispettivi delle cessioni di materie prime e sussidiarie, di semilavorati e di altri beni mobili (tranne quelli strumentali) acquistati o prodotti per essere impiegati nella produzione, per i titolari di attività di impresa;
- i compensi in denaro o in natura percepiti nell’esercizio dell’arte o della professione, conteggiati al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali a carico del cliente e addebitati in fattura dal professionista, per i titolari di attività di lavoro autonomo.
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Quanto spetta
Il calcolo del contributo si basa sull’applicazione di una determinata percentuale sulla differenza tra l’importo di aprile 2020 e quello relativo ad aprile 2019. Le percentuali sono state riportate nella tabella che segue.
Il valore del contributo non sarà comunque inferiore ai 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalla persone fisiche.
Percentuale prevista | Ammontare ricavi e compensi 2019 |
20% | ricavi e compensi inferiori o pari a 400.000 euro |
15% | ricavi e compensi compresi fra 400.000 euro e 1.000.000 di euro |
10% | ricavi e compensi compresi fra 1.000.000 e 5.000.000 di euro |
Il calcolo del contributo è diverso nel caso in cui:
- i soggetti la cui differenza fra ricavi e compensi di aprile 2020 e aprile 2019 sia negativa: la percentuale si applica a tale differenza;
- la differenza sia zero o sia positiva, spetta l’importo minimo del contributo;
- i soggetti abbiano iniziato l’attività da maggio 2019: anche in questo caso spetta l’importo minimo del contributo.
Come richiedere il contributo a fondo perduto
La domanda deve essere presentata online dai contribuenti in possesso dei requisiti richiesti nel periodo compreso fra il 15 giugno e il 13 agosto 2020.
La richiesta dovrà contenere:
- il codice fiscale del richiedente e dell’eventuale rappresentante;
- il codice fiscale dell’eventuale intermediario;
- i dati relativi alla sussistenza dei requisiti;
- nel caso di contributo richiesto superiore a 150.000 euro, l’autocertificazione di regolarità antimafia;
- l’IBAN del conto corrente intestato al soggetto richiedente, sul quale sarà erogato il contributo spettante.
L’istanza dovrà essere presentata per via telematica tramite:
- la procedura web nel portale Fatture e corrispettivi del sito web dell’Agenzia delle Entrate;
- il software di compilazione con successivo invio attraverso il Desktop telematico;
- unicamente nel caso di contributo superiore a 150.000 euro, l’istanza dovrà essere presentata via PEC con firma digitale.
Come si verifica l’esito della domanda
La verifica dello stato dell’istanza presentata in relazione al contributo a fondo perduto può essere effettuato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, cliccando su Accedi e in seguito su Fatture e Corrispettivi.
Dopo aver selezionato la voce Servizi per compilare e trasmettere l’istanza, si potrà cliccare su Consultazione esito e verificare lo stato di avanzamento della propria richiesta.
Le sanzioni previste
Ci sono determinati soggetti che non possono fare richiesta del contributo a fondo perduto. Nello specifico, si tratta di:
- soggetti la cui attività risulti cessata alla data del 31 marzo 2020;
- gli enti pubblici;
- gli intermediari finanziari;
- le società di partecipazioni finanziarie e non finanziarie;
- le partite IVA che hanno ricevuto il bonus previsto dal decreto Cura Italia;
- i beneficiari del reddito di ultima istanza;
- i professionisti iscritti agli Ordini.
Nel momento in cui si invia la propria istanza online, deve essere allegata un’autocertificazione antimafia: coloro i quali rilasceranno certificazioni false, saranno soggetti alla reclusione da 2 a 6 anni.
Nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate dovesse scoprire che è stato ricevuto un contributo non rispettando i requisiti richiesti, in tutto o in parte, sarà applicato l’articolo 316-ter del Codice Penale, che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
In più, le somme saranno ritirate e maggiorate da sanzioni che vanno dal 100 al 200% dell’importo ricevuto e con interessi del 4% annuo.
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