Controquerela: cos’è e cosa fare se si viene accusati ingiustamente
Quali sono i casi in cui una controquerela può essere una risposta legittima a una querela? Vediamo insieme quando una persona viene querelata o denunciata in modo infondato e come rispondere.
- La controquerela rappresenta una risorsa alla quale ricorrere nel caso in cui si fosse accusati in modo ingiusto.
- La persona che ha presentato denuncia/querela contro di te starebbe infatti commettendo il reato di calunnia.
- Dopo aver presentato la controquerela, puoi anche agire per ottenere il risarcimento del danno subito: la diffamazione derivante dall’accusa non veritiera potrebbe infatti averti provocato diversi problemi, sociali, lavorativi, psicologici.
Controquerelare qualcuno vuol dire rispondere, per le vie legali, a un’accusa infondata, arrivata tramite una querela o una denuncia.
Nella pratica, dunque, una controquerela parte nel momento in cui si riceve una denuncia basata su una calunnia, ovvero su un’accusa infondata.
In questo caso, sarà necessario che tale accusa arrivi da parte di un soggetto che è del tutto consapevole dell’innocenza della persona querelata. In caso contrario, la controquerela non si potrebbe sporgere.
Vediamo di seguito quando si fa una controquerela, come funziona e quali sono le alternative alle quali ricorrere al fine di ottenere il risarcimento per il danno subito nell’ipotesi di assoluzione.
Cos’è la querela infondata
Abbiamo visto che la controquerela rappresenta una risposta a una denuncia basata su motivazioni false, quindi su una calunnia.
I casi in cui una querela si può definire infondata e, dunque, può giustificare il ricorso a una controquerela sono i seguenti:
- l’accusa che contiene è falsa, in quanto la persona che è stata accusata non ha in realtà compiuto alcun illecito penale;
- l’oggetto della querela non è mai stato provato al di là di ogni ragionevole dubbio.
Leggi anche Che differenza c’è tra calunnia e diffamazione?
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Quando si fa la controquerela?
È possibile procedere con una controquerela in quei casi in cui una denuncia (o una querela) sia stata formalmente dichiarata infondata dalla giustizia.
Questa casistica può verificarsi quando:
- la denuncia viene archiviata;
- l’imputato che era stato accusato ingiustamente viene assolto.
Nel caso di archiviazione, la denuncia viene ritenuta infondata nel corso delle indagini preliminari, spingendo il Pubblico Ministero, al termine delle investigazioni, a non andare avanti. Nel secondo caso, l’infondatezza viene invece stabilita dallo stesso Giudice.
La controquerela viene così legittimata dal l’infondatezza della notizia di reato: a conti fatti non è altro che una denuncia per calunnia.
Leggi anche Quando si configurano il reato di minaccia e di stalking
Controquerela: pro e contro
Controquerela: quando farla | Controquerela: quando non farla |
La falsità della denunciata è stata provata dalle autorità | Anche se la denuncia era infondata, è stata comunque fatta in buona fede e senza l’assoluta certezza dell’innocenza del denunciato |
La denuncia è stata sporta con la precisa volontà di accusare un innocente | Il reato è andato in prescrizione o la denuncia è stata archiviata per mancanza di una condizione di procedibilità |
In tale ipotesi, ci si potrà costituire parte civile nel processo per calunnia e ottenere un risarcimento danni |
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Controquerela e risarcimento danni
Partendo dal presupposto che provare la malafede del denunciante non è affatto semplice, in alternativa alla controquerela, ci si potrebbe rivolgere direttamente al giudice per ottenere un risarcimento per il danno derivante dall’accusa infondata ricevuta.
Sarà sufficiente una sentenza di non luogo a procedere, durante l’udienza preliminare, oppure di assoluzione perché il fatto non è stato commesso dall’imputato o non sussiste, per far sì che:
- il querelante debba pagare le spese del procedimento;
- sia anche tenuto a versare, su richiesta, le spese eventualmente sostenute dall’imputato;
- debba pagare il risarcimento dei danni provocati in caso di colpa grave, ovvero qualora l’imputato sia stato denunciato senza tenere conto della possibilità che fosse in realtà innocente.
A questo proposito, leggi anche Risarcimento danni per calunnia
Il risarcimento per querela infondata spetta comunque soltanto in due casi:
- assoluzione perché il fatto non sussiste;
- assoluzione perché il fatto non è stato commesso dalla persona accusata ingiustamente.
Leggi anche Cosa si rischia con la querela?
Controquerela – Domande frequenti
La querela prevede l’apertura di un procedimento penale nei confronti dell’accusato, che ha inizio con le indagini preliminari.
La controquerela è una risposta a una querela infondata, che si può presentare quando sussistono determinate condizioni: clicca per saperne di più.
Sì, perché chi accusa ingiustamente un’altra persona di un reato che non hai mai commesso la sta effettivamente calunniando, ma anche diffamando (la calunnia e la diffamazione sono due reati).
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