Il concetto di decoro nel diritto italiano: profili generali e applicazioni nelle sfere personale, professionale e condominiale
Il decoro come concetto declinabile dell’ordinamento giuridico, come espressione della dignità della persona e dell’armonia dei rapporti sociali e limite nei rapporti in condominio
- Il significato giudico di decoro è trasversale, nelle sue diverse declinazioni, personale, architettonico e professionale.
- Il decoro personale è l’insieme delle attitudini e delle qualità fisiche, intellettive, che definisce una persona, così come percepita dal contesto sociale.
- Il decoro professionale riguarda principalmente l’apparenza esterna di una determinata professione.
Il concetto di decoro è trasversale, nel senso che è utilizzato in diversi e disparati contesti a volte non assimilabili. Il decoro può essere architettonico, adoperato in materia edilizia e, dunque, riguardare l’aspetto estetico degli edifici, ma può essere anche riconducibile alla persona e interessare l’ambito professionale – in tal caso, si fa riferimento al decoro professionale.
Pur avendo astrattamente svariate applicazioni, il concetto di decoro conserva un significato comune, suscettibile di essere declinato in modo specifico in relazione al contesto di riferimento. Tale comune denominatore è rappresentato dell’idea di dignità e rispetto, insita nella definizione giuridica di decoro.
Decoro: qual è il suo significato giuridico?
In ambito giuridico, il concetto di decoro, se riferito alla persona, definisce qualcosa di personale e rappresenta la percezione della società verso un individuo, sancendone la sua dignità.
Il decoro personale abbraccia diverse sfere che compongono una persona in quanto tale, come, per esempio, le attitudini e le qualità fisiche, intellettive, che caratterizzano il valore di una persona e la sua dignità rapportate a un contesto sociale.
In ambito giuridico, il decoro personale è identificato principalmente da due componenti, ovvero l’onere e la dignità. L’onore è da intendersi come la reputazione, cioè la stima e il credito sociale riconosciuto a un soggetto.
Si tratta di un bene giuridico di tipo immateriale, la cui lesione, fino a qualche anno fa, era considerata fatto di rilevanza penale e, dunque, reato, punito dall’art. 594 c.p. con la pena della reclusione fino a 6 mesi.
Il reato di ingiuria è stato abrogato, sicché l’offesa al decoro e alla dignità della persona, è considerata un illecito civile, punibile con una sanzione pecuniaria civile, oltre all’eventuale risarcimento del danno, ex artt. 2043 e 2059 c.c.
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Cosa si intende per offesa al decoro e all’onore della persona
Il concetto di onore, seppur parte integrante del decoro personale, se ne differenzia tuttavia, perché riguarda la considerazione sociale di una persona. Il decoro, invece, colpisce la dignità morale e personale.
In altri termini, l’onore, pur rappresentando una componente del decoro, non lo esaurisce, poiché rappresenta solo la proiezione esterna, ovverosia il giudizio degli altri in merito a un determinato soggetto.
In ogni caso, pur non esaurendosi in un unicum, sia il decoro sia l’onore sono entrambi “protetti” dal precetto costituzionale di tutela della persona (art. 2 Cost.), ancorché, come rilevato, da un punto di vista civilistico e ciò a seguito della depenalizzazione del reato di ingiuria.
Cosa significa decoro professionale
Una particolare sfaccettatura del decoro personale, perché riguarda una sfera che compone la persona, è il decoro professionale.
Il decoro professionale si riferisce, principalmente, a determinate categorie di professioni, generalmente di carattere ordinatistico, come l’avvocato, il notaio, il dottore commercialista ecc. Ciò non significa che solo tali attività lavorative debbano garantire il rispetto dell’onore e della dignità della persona, poiché, in linea generale, in qualsivoglia prestazione si esige l’attenzione all’individuo nella sua dimensione sociale.
Ciò nondimeno, in determinate professioni, in precedenza citate, il decoro e l’onore professionale rappresentano una componente, una modalità con la quale l’attività lavorativa deve essere svolta. Il decoro professionale non riguarda solo l’apparenza esterna o la condotta resa nota pubblicamente, ma anche il modo in cui il professionista esercita il proprio ruolo, ovvero con equilibrio, lealtà e nel rispetto verso colleghi, clienti e istituzioni.
Il fondamento giuridico del decoro professionale è duplice: da un lato, tutela l’affidabilità della categoria nei confronti della collettività, dall’altro, garantisce che l’esercizio della professione resti coerente con i valori di giustizia e responsabilità sociale, che ne giustificano l’esistenza.
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Il decoro personale dell’avvocato
Il decoro, che si richiede a determinate professioni, non inerisce alla sola attività lavorativa, ma, in alcuni casi, ingloba ogni aspetto della vita del professionista in quanto persona.
Vi sono, infatti, alcune professioni, come l’avvocato, il notaio, il medico ecc., per le quali è richiesto il rispetto e il mantenimento di un determinato decoro in ogni circostanza della vita quotidiana, non esclusivamente legato al solo momento lavorativo.
In tal senso deve leggersi quanto previsto dall’art. 9 del Codice del deontologico dell’avvocato, a norma del quale il legale è tenuto a osservare i doveri di probità, dignità, decoro e indipendenza sia nell’esercizio della professione, sia al di fuori di essa.
La violazione del decoro professionale comporta l’applicazione di sanzioni disciplinari diverse che, nei casi di maggiore gravità, possono portare alla sospensione o alla radiazione dall’Albo e, dunque, all’inibizione permanente dall’esercizio della professione.

Cosa si intende per decoro architettonico
Un’ulteriore declinazione giuridica dell’ampio concetto di decoro si rinviene con riferimento alla materia civilistica e, in particolare, all’ambito condominiale, ed è rappresentata dal decoro architettonico. Si tratta di una definizione più tecnica e si riferisce, secondo la giurisprudenza, all’armonia dell’aspetto estetico complessivo di un fabbricato, determinata dall’insieme delle linee e delle strutture, che ne costituiscono la fisionomia.
Il decoro architettonico rappresenta l’estetica complessiva data dall’insieme armonico di linee, proporzioni, colori e materiali, che conferiscono all’edificio una fisionomia e un’identità specifiche. Tale concetto non riguarda solo gli edifici storici di pregio, ma ogni fabbricato – anche, dunque, un normale condominio – poiché pure in tali contesti occorre garantire una determinata armonia estetica, che inevitabilmente impatta sul valore economico delle singole proprietà. La sua tutela è disciplinata dal codice civile, che vieta interventi che alterino il decoro in modo significativo e visibile.
Il decoro architettonico rappresenta, dunque, un bene collettivo che riflette il valore economico e simbolico dell’edificio. Ne consegue che l’alterazione del decoro architettonico, con installazione di tende o antenne, che non rispettino l’armonia complessiva del fabbricato, comportano una lesione dell’interesse comune condominiale.
Tale violazione legittima ciascun condomino ad agire, anche adendo le sedi giudiziarie opportune per l’ottenimento del provvedimento di rimozione della causa di lesione del decoro architettonico, da parte del giudice, il quale, seppur in casi di gravità ed urgenza, può disporre l’eliminazione della causa.
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