Separazione delle carriere: cosa dovrebbe cambiare e perché
Cos'è, esattamente, la separazione delle carriere prevista dalla riforma della giustizia? Vediamo cosa comporta la legge e quali sono i pro e i contro.
- Uno dei punti più significativi della Riforma della Giustizia è la cosiddetta “separazione delle carriere” tra giudici e pubblici ministeri.
- In base a quanto approvato il 30 ottobre 2025, la Riforma della Giustizia modifica la struttura della magistratura, procedendo alla separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti.
- Giudici e pubblici ministeri avranno organi di autogoverno differenti e il sistema sarà regolato dall’Alta Corte disciplinare.
Già da diversi mesi, a proposito di Riforma della Giustizia, ha fatto molto discutere la proposta del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla separazione delle carriere. Il legislatore ha proposto di separare l’ordinamento dei magistrati in due diversi ordini, l’uno per la magistratura requirente, l’altra per la magistratura giudicante.
In particolare, con la Riforma della Giustizia, il legislatore ha proposto di introdurre “nuove norme (che) intervengono allo scopo di distinguere, all’interno della magistratura”, la quale “costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, la carriera dei magistrati giudicanti e quella dei magistrati requirenti, e di adeguare l’ordinamento costituzionale a tale separazione”.
La proposta, che dovrebbe portare a modificare alcuni articoli della Costituzione (87, 102, 104, 105, 106, 107 e 110), è stata di fatto approvata. In poche parole, la base del potere giudiziario sarà rivoluzionata, influendo in modo significativo sul suo equilibrio. Di seguito, vedremo le novità e i commenti sul punto.
Separazione delle carriere: cos’è
La questione principale al centro del dibattito riguardante la riforma della giustizia è la c.d. separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti. Tale previsione ha fatto molto discutere, oltre a determinare una vera e propria insurrezione da parte dell’Associazione nazionale magistrati.
La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, ed è composta dalla magistratura della carriera giudicante e da quella della carriera requirente. Abbiamo dato rilevanza costituzionale anche al fatto che la magistratura requirente è, deve essere e resterà indipendente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo, da qualsiasi pressione di altri organismi gode e godrà delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante”
Dopo tanti dibattiti in materia, alla fine la riforma costituzionale che porterà alla separazione delle carriere è stata approvata dal Parlamento. Ma cosa significa? Perché alcuni esponenti politici sono per il sì, e altri per il no assoluto? Vediamolo insieme.
Ti consigliamo anche di leggere: Cosa si intende per premierato e cosa potrebbe cambiare in Italia

Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere
Cosa si intende per separazione delle carriere?
Della questione sulla separazione delle Carriere si discute ormai da anni. Qualcuno attribuisce la paternità dell’idea a Giovanni Falcone, qualcun altro ritiene che sia sorta solo successivamente.
La separazione delle carriere presuppone la creazione di due distinti rami della magistratura, separando la giudicante dalla requirente.
Ad oggi, sia il giudice che il pubblico ministero appartengono allo stesso ordine giudiziario, sono magistrati del tutto equiparati, soggetti alla legge, la cui indipendenza è garantita da un unico organo di autogoverno, ossia il Consiglio superiore della Magistratura.
Con la separazione delle carriere, si intende costituire due distinti organi, con proprio ordinamento, regole e anche organo di autogoverno.
Approfondisci l’argomento leggendo anche: Consiglio superiore della magistratura (CSM): cos’è, membri, funzioni
Quali sono i pro e i contro della separazione delle carriere
Da un punto di vista pratico, i giudici e i pubblici ministeri svolgono funzioni diverse. Il Pubblico ministero dirige e promuove le indagini e rappresenta l’accusa pubblica in giudizio. Il giudice, invece, è chiamato a dirigere il processo e assume il provvedimento finale a carattere decisorio.
Anche la formazione del magistrato dovrebbe essere distinta. Come è noto, il concorso per diventare magistrato ordinario, oggi, è unico. Ciò implica che il percorso formativo è il medesimo, incentrato sulle tre materie fondamentali: diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo.
La principale ragione, tuttavia, riguarda il rischio di conflitti di interesse. Secondo un orientamento, sostenuto da una parte della politica, l’appartenenza del giudice e del pubblico ministero allo stesso ordine non induce il giudice ad assumere una scelta equa ed imparziale. Se la parte che rappresenta l’accusa è “un collega” del soggetto chiamato a decidere, potrebbero esservi delle influenze indebite nel momento in cui il giudice è chiamato a decidere.
Dall’altro lato, ci sono diversi oppositori. Si teme, infatti, che questa modifica così importante sia negativa per il potere giudiziario, che ne uscirebbe frammentato. In più, la magistratura requirente potrebbe subire un controllo eccessivo da parte dell’esecutivo, indebolendosi rispetto a quella giudicante.
Potresti anche essere interessato a: Quali sono le funzioni del Presidente della Repubblica?

Come cambia il Consiglio Superiore della Magistratura?
Il disegno di legge sulla riforma della giustizia, in primo luogo, dispone l’istituzione del Consiglio superiore della magistratura giudicante e del Consiglio superiore della magistratura requirente. Ciò significa che verrà sdoppiato l’organo di autogoverno della giustizia ordinaria, prevedendo due distinti organi l’uno per la magistratura requirente, l’altro per la giudicante.
Entrambi i CSM, tuttavia, saranno presieduti dal Presidente della Repubblica, che garantisce, in tal modo, l’unità della gestione. Non mutano anche gli altri membri di diritto. Apparterranno ai due CSM il primo Presidente e il Procuratore generale della Corte di cassazione.
Mentre gli altri membri del CSM saranno estratti a sorte:
- per un terzo, da un elenco di professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati dopo quindici anni di esercizio, che il Parlamento in seduta comune, entro sei mesi dall’insediamento, compila mediante elezione;
- per due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e i magistrati requirenti, nel numero e secondo le procedure previste dalla legge.
Restano invariate alcune altre previsioni:
- il vicepresidente sarà, in ogni caso, eletto tra i membri parlamentari;
- membri designati mediante sorteggio durano in carica quattro anni e non immediatamente rieleggibili;
- Non possono, finché sono in carica, essere iscritti negli albi professionali, né far parte del Parlamento o di un Consiglio regionale.
Approfondisci leggendo Come funziona l’elezione del Presidente della Repubblica italiana

Cos’è l’Alta Corte disciplinare
Altra significativa novità della Riforma della Giustizia è l’introduzione dell’Alta Corte disciplinare. Di cosa si tratta? L’Alta corte sarà destinata a decidere delle questioni disciplinari che riguardano sia i magistrati requirenti che giudicanti.
Sarà composta da quindici giudici:
- tre nominati dal Presidente della Repubblica tra i professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati con almeno venti anni di esercizio;
- tre estratti a sorte da un elenco di soggetti in possesso dei medesimi requisiti che il Parlamento in seduta comune. Le due Camere, entro 6 mesi dall’insediamento, provvederanno a stilare un elenco di soggetti da cui attingere per la nomina dei membri dell’Alta Corte;
- sei magistrati giudicanti e tre requirenti estratti a sorte tra gli appartenenti alle rispettive categorie, con almeno venti anni di esercizio delle funzioni giudiziarie e che svolgano o abbiano svolto funzioni di legittimità.
Ti consigliamo anche di leggere: Come funziona l’elezione del Presidente della Repubblica italiana?
L’incarico dei giudici dell’Alta Corte avrà una durata di quattro anni, senza possibilità di rinnovo. Inoltre, nel disegno di legge della Riforma della Giustizia si dispone anche un’incompatibilità assoluta con la carica di:
- membro del Parlamento;
- del Parlamento europeo;
- di un consiglio regionale o del Governo;
- con l’esercizio della professione di avvocato e con ogni altra carica e ufficio indicati dalla legge.
L’Alta Corte procederà ad eleggere il proprio presidente tra i giudici che siano stati nominati dal Presidente della Repubblica e quelli sorteggiati dal Parlamento.
Illeciti disciplinari
Per quanto riguarda gli illeciti disciplinari, questi saranno determinati dalla legge, che individuerà anche le relative sanzioni. È demandata alla legge la specificazione:
- dei composizione dei collegi,
- delle forme del procedimento disciplinare;
- delle norme necessarie per il funzionamento dell’Alta Corte,
- delle modalità affinché ii magistrati giudicanti o requirenti siano rappresentati nel collegio.
Le pronunce dell’Alta Corte saranno impugnabili, anche per motivi di merito, innanzi alla medesima corte, la quale sarà chiamata a giudicare senza la partecipazione dei componenti che hanno concorso a pronunciare la decisione impugnata.
Potrebbe interessarti anche Come funzionano le elezioni del Parlamento europeo
Consiglieri di Cassazione
La Riforma della Giustizia introduce anche qualche modifica in tema di Consiglieri di Cassazione. La Costituzione prevede che possano essere nominati come consiglieri di Cassazione per meriti insigni anche professori universitari e avvocati con 15 anni di esperienza. Con la riforma della giustizia, si introduce una terza categoria di soggetti che possono essere nominati anche i magistrati appartenenti alla magistratura requirente con almeno quindici anni di esercizio delle funzioni.
Ti consigliamo anche di leggere: Farnesina: cosa fa e quali sono le funzioni del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale
Quando entrerà in vigore la separazione delle carriere?
La separazione delle carriere comporta una modifica della Costituzione: ciò implica che dovrà essere attivato l’iter previsto dall’art. 138 Cost. Ne consegue che essa debba essere sottoposta all’esame delle due camere e votata a maggioranza assoluta o dei 2/3 dell’assemblea. Ove non si raggiunga la soglia dei due terzi, come è avvenuto, sarà necessario un referendum confermativo.
Ti consigliamo anche: Giustizia riparativa: cos’è, come funziona, cosa prevede la riforma Cartabia
Separazione delle carriere – Domande frequenti
La principale novità della Riforma della Giustizia è l’introduzione della separazione delle carriere tra magistrati requirenti e magistrati giudicanti.
Con separazione delle Carriere si intende che i magistrati requirenti e i magistrati giudicanti non saranno più parte di un unico ordine, ma costituiranno due ordini autonomi.
L’Alta Corte di disciplina sarà chiamata a svolgere le funzioni di giudice per le questioni disciplinari relative sia ai magistrati requirenti che giudicanti.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere
Altro su Guide
Approfondimenti, novità e guide su Guide
Cosa si intende per Stato di Polizia? Origine, evoluzione e fraintendimenti di un concetto complesso