Decreto Ristori bis: tutte le nuove misure
Quali sono le nuove misure economiche contenute nel decreto Ristori bis, sorte per sostenere le aziende più colpite dalla restrizioni anti-covid, e a chi si rivolgono.
Il decreto Ristori bis è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 novembre 2020: il provvedimento è stato approvato al fine di introdurre nuove misure di sostegno per i settori che sono stati maggiormente colpiti dal decreto del 25 ottobre e dal successivo decreto del 6 novembre.
Nel frattempo, la mappa che suddivide l’Italia in 3 colori è stata ridisegnata: in zona rossa è passata, infatti, la Provincia Autonoma di Bolzano, mentre sono entrate a far parte della zona arancione anche Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria.
In questa guida saranno presentate le novità più significative presenti all’interno del decreto Ristori bis (D.L. n. 149/2020) rispetto al precedente decreto Ristori (D.L. n. 137/2020).
I nuovi contributi a fondo perduto
Il primo cambiamento presente nel decreto Ristori bis riguarda la rideterminazione dei beneficiari dei contributi a fondo perduto, le cui categorie di attività che possono ricevere il beneficio economico previsto sono state ampliate (allegato 1).
In particolare sono stati aggiunte:
- la ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto;
- l’attività di lavanderie industriali, traduzione e interpretariato, musei, bus turistici;
- la gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone.
In aggiunta, è stato incrementato di un ulteriore 50% il contributo previsto per le attività che si trovano nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità e da un livello di rischio alto (ovvero le zone arancioni o rosse) con i seguenti codici Ateco:
- alberghi – codice Ateco 551000;
- gelaterie e pasticcerie, anche ambulanti – codici Ateco 561030 e 561041);
- bar e altri esercizi simili senza cucina – codice Ateco 563000.
Il ristoro previsto dai contributi a fondo perduto spetta ai soggetti che avevano la partita IVA attiva al 25 ottobre 2020 e la cui attività prevalente rientra tra i codici Ateco inseriti nell’allegato 2 del decreto.
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Requisiti per ricevere i contributi a fondo perduto
Il contributo, il cui tetto massimo è di 150.000 euro, spetta:
- se il fatturato di aprile 2020 è inferiore di almeno due terzi di quello di aprile 2019 (per chi ha attivato la partita IVA dal 1° gennaio 2019 non deve essere rispettata tale condizione);
- ai soggetti che hanno già ricevuto quanto previsto dal decreto Rilancio: in questo caso lo riceveranno in automatico sul proprio conto corrente bancario o postale.
I contributi per i centri commerciali e le produzioni industriali
Allo stesso modo, sono stati riconosciuti, per il 2021, dei contributi per le aziende che operano nei centri commerciali e per le produzioni industriali di alimenti e bevande, attraverso l’istituzione di un fondo da 280 milioni di euro.
L’indennizzo economico sarà erogato dall’Agenzia delle Entrate successivamente alla presentazione di un’istanza secondo le modalità contenute nel provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Credito d’imposta sull’affitto e sospensione versamenti
Il credito d’imposta per il pagamento del canone di affitto commerciale è stato esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre per le aziende che si trovano nella zona rossa. Sempre per le zone rosse è stata cancellata la seconda rata IMU, che deve essere versata entro il 16 dicembre 2020.
Sono stati prorogati, inoltre, i versamenti della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP, anche per le attività di gestione di ristoranti che operano in zona arancione, indipendentemente dal fatto che si sia verificata una riduzione del fatturato oppure no.
Per le attività obbligate alla chiusura a causa dei decreti anti-covid è stata prevista anche la sospensione dei versamenti IVA, delle ritenute alla fonte e alle trattenute sull’addizionale regionale e comunale, che potranno essere pagati:
- entro il 16 marzo 2021 in un’unica soluzione;
- in 4 rate di pari importo, con prima rata da sostenere entro il 16 marzo 2021.
Per i settori indicati nell’allegato 2 che si trovano in zona rossa sono stati sospesi anche i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, che potranno essere sostenuti in un’unica soluzione entro il 16 marzo 2021, oppure in 4 rate con versamento della prima rata entro il 16 marzo 2021.
Il decreto Ristori bis introduce la proroga della presentazione delle domande per accedere alla Cig Covid fino al 15 novembre 2020.
Il sostegno alle famiglie
Nelle zone rosse, dove è stata introdotta la didattica a distanza non solo per gli studenti delle scuole superiori, ma anche per quelli di seconda e terza media, è stato introdotto:
- il congedo parentale con il riconoscimento di un’indennità pari al 50% del proprio stipendio per i genitori lavoratori dipendenti che non possono lavorare in smart working;
- un bonus baby sitter da 1.000 euro, che sarà riconosciuto a entrambi i genitori. Sarà erogato anche per i figli con disabilità iscritti a scuole di ogni ordine e grado, per le quali sia stata disposta la chiusura causa covid.
Il fondo straordinario per il sostegno degli enti del Terzo settore
Tra le misure previste dal decreto Ristori bis rientra anche l’istituzione di un “Fondo straordinario per il sostegno degli enti del Terzo settore”, per il quale sono stati stanziati 70 milioni di euro per il 2021 e che si rivolge:
- alle organizzazioni di volontariato;
- alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale;
- alle associazioni di promozione sociale.
Ulteriori disposizioni
Il decreto Ristori bis ha previsto anche l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per le aziende operanti nel settore agricolo, della pesca e dell’agricoltura.
Per fronteggiare la crisi dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma e di quelli della prima gamma evoluta è stato introdotto un contributo che si rivolge alle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli riconosciute e alle loro associazioni.
Tale contributo sarà pari alla differenza tra il fatturato di marzo e luglio 2019 e quella calcolata per lo stesso periodo del 2020.
Infine, nel decreto sono stati disposti dei contributi a favore dei lavoratori dello sport, per i quali è prevista un’indennità di 800 euro.
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