Rimborso spese INAIL farmaci e viaggi per cure

I contributi a fondo perduto del decreto Ristori si rivolgono alle partite IVA e alle imprese (anche a quelle con fatturato superiore ai 5 milioni di euro) che sono state danneggiate dalle restrizioni del DPCM del 25 ottobre 2020.
Chi ha già usufruito in precedenza di altri contributi economici, riceverà l’importo in automatico sul proprio conto corrente in quanto l’Agenzia delle Entrate è già in possesso dei suoi dati, mentre gli altri dovranno presentare una domanda per riceverlo.
Il limite massimo del contributo a fondo perduto che potrà essere erogato alle partite IVA corrisponde a 150.000 euro. L’importo potrà variare dal 100% di quanto era stato previsto in precedenza fino al 400%, a seconda del codice Ateco dell’attività alla quale spetta. Gli importi saranno maggiorati rispetto alle perdite di aprile 2020.
Nel testo del decreto Ristori si legge che:
“Al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri per contenere la diffusione dell’epidemia Covid-19, è riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva e, ai sensi dell’articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633, dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’allegato 1 al presente decreto. Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre 2020”.
Il decreto agosto aveva già previsto un’indennità del valore di 1.000 euro rivolta ad alcune categorie di lavoratori, ovvero:
Questi lavoratori avranno la possibilità di richiedere l’indennità Covid onnicomprensiva prevista dal decreto agosto entro e non oltre il 13 novembre 2020.
Nel decreto Ristori è stato invece introdotto un nuovo bonus da 1.000 euro per i lavoratori appena elencati, per il quale la scadenza è stata fissata al 30 novembre 2020. In più, è stata prevista la proroga della cassa integrazione. Anche in questo caso, il contributo sarà ricevuto in automatico da tutti coloro i quali hanno già usufruito di bonus precedenti.
Ai lavoratori del settore sportivo, invece, spetterà un’indennità del valore di 800 euro, maggiorata rispetto ai 600 euro che sono stati erogati dal decreto Cura Italia e dal decreto Rilancio.
Il reddito di emergenza è stato prorogato per i mesi di novembre e di dicembre: si avrà la possibilità di presentare l’apposita domanda entro il 30 novembre 2020.
Al contempo, è stata prorogata anche la cassa integrazione, per un totale di 18 settimane suddivise in due tappe:
In contemporanea è stato fissato un accordo sui licenziamenti, che resteranno bloccati fino alla fine di marzo 2021, periodo nel quale tutte le aziende potranno avere accesso alla cassa integrazione covid-19 gratuita.
I datori di lavoro che hanno sospeso o ridotto la loro attività per un periodo di massimo 4 mesi (fruibili entro il 31 maggio 2021) avranno diritto a un esonero del versamento dei contributi previdenziali:
In aggiunta, è stata cancellata la seconda rata IMU per chi ha un’attività commerciale ed è stato esteso il credito d’imposta sugli affitti per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, a patto che l’azienda in questione abbia subito un calo del fatturato di almeno il 50%.
Sono inoltre stati istituiti i seguenti fondi di sostegno per risollevare i settori maggiormente colpiti dell’emergenza coronavirus.
Fondo | Importo |
Agenzia di viaggio e tour operator | 400 milioni |
Editoria, fiere e congressi | 100 milioni |
Settore alberghiero e termale | 100 milioni |
Export e fiere internazionali | 400 milioni |
Sport dilettantistico | 50 milioni |
Agricoltura, pesca e acquacoltura | 100 milioni da erogare sotto forma di contributi a fondo perduto a chi ha subito un calo del fatturato superiore al 25%, emerso dal confronto tra novembre 2020 e novembre 2019 |