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Decreto siccità: quali sono le misure contro l’emergenza idrica

È stato ormai pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Siccità, cosa prevede? Che ruolo ha assunto il Commissario straordinario? A cosa serve la cabina di regia? Cerchiamo di dare risposta a tutte queste domande nel seguente articolo.

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  • Il decreto siccità è stato introdotto per far fronte alla crisi idrica che ha colpito duramente il territorio italiano.
  • Ha previsto una serie di misure per razionalizzare l’utilizzo delle risorse e adeguare le infrastrutture.
  • Il testo definitivo si compone di 18 articoli che prevedono una molteplicità di interventi, che implicano la collaborazione tra Governo ed enti locali.

Il 13 giugno 2023 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto siccità. La normativa in esame si pone come obiettivo quello di contenere il fenomeno della crisi idrica, che ha già causato diversi danni all’agricoltura e all’economia in generale. 

Il Governo ha quindi sviluppato un pacchetto che ha come obiettivo quello di facilitare e semplificare l’intervento dell’amministrazione, tramite anche l’istituzione di una cabina di regia

Tra le altre misure, ricordiamo anche quella di ristrutturazione delle infrastrutture, di raccolta e riutilizzo delle acque reflue, la possibilità di realizzare nuove opere in edilizia libera, i procedimenti semplificati di autorizzazione e concessione. Vediamo nel seguente articolo quali sono tutte le misure che si intendono adottare.

Decreto siccità: funzione e obiettivi

Il c.d. Decreto siccità è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 giugno 2023. Esso è in vigore dal giorno successivo, cioè il 14 giugno. La normativa prevede le disposizioni urgenti introdotte per contrastare l’emergenza idrica e per il potenziamento ed adeguamento delle infrastrutture. 

In Italia, il problema della siccità costituisce il secondo rischio naturale, dopo le alluvioni, economicamente più gravoso. Il problema è duplice. Da un lato, le elevate temperature e le scarse piogge hanno compromesso più di un settore, come quello dell’agricoltura, alimentare, industriale ed energetico, per danni di valore pari a 20 miliardi di euro.

Dall’altro, il secondo problema deriva dalle infrastrutture e dallo stato di manutenzione delle stesse. La rete idrica, infatti, è in uno stato tale che comporta la perdita di ben il 40% delle acque potabili estratte. Con il decreto siccità si è inteso quindi intervenire su entrambi i fronti. 

Il testo originario si componeva di 14 articoli. Nel corso dell’esame parlamentare è stato ampliato e portato a 18 articoli, nella sua versione definitiva. 

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Quali sono gli obiettivi del decreto siccità?

Gli obiettivi principali del decreto siccità sono:

  • velocizzare le procedure autorizzative;
  • rendere più rapida la realizzazione delle infrastrutture idriche;
  • rendere l’azione del Governo e delle Regioni massimamente efficace e più coordinata.

Proprio per consentire l’efficiente realizzazione di questa sinergia tra Governo e Regioni è stata istituita una cabina di regia. Questa fa capo al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Deve, inoltre, essere nominato un commissario per la siccità al fine di far fronte in modo tempestivo e rapido all’emergenza. 

Cosa prevede il decreto siccità in sintesi

Il decreto siccità si propone di porre un argine al fenomeno e soprattutto contenere le gravi ripercussioni sull’economia del Paese. La scarsità idrica, infatti, potrebbe incidere significativamente sul tessuto economico e sociale. Dunque, si è reso necessario intervenire sulla rete idrica, al fine di adeguarlo, anche in considerazione dei cambiamenti climatici.

In breve, il decreto siccità prevede:

  • un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche;
  • misure per aumentare la resistenza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici;
  • aumento dei volumi degli utili degli invasi;
  • realizzazione di vasche di raccolta di acque metriche per uso agricolo, nel rispetto del volume massimo consentito;
  • introduzione di semplificazioni nel regime di realizzazione degli impianti di desalinizzazione;
  • istituzione di una cabina di regia;
  • nomina del commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica e attribuzione di specifici poteri di intervento, al fine di assicurare l’adozione rapida ed efficiente delle misure che si rendono necessarie al fine di combattere la siccità.

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Il decreto definisce, nel dettaglio:

  • disposizioni urgenti per la realizzazione, il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche;
  • misure per garantire l’efficiente utilizzo dei volumi degli invasi per il contrasto alla crisi idrica;
  • vasche di raccolta di acque piovane per uso agricolo;
  • il riutilizzo delle acque reflue depurate ad uso irriguo;
  • attuazione degli interventi di manutenzione degli invasi;
  • disposizioni urgenti in materia di fanghi da depurazione;
  • modifiche alla disciplina degli impianti di desalinizzazione;
  • misure per l’istituzione degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto ai fenomeni di scarsità idrica;
  • misure per il rafforzamento del sistema sanzionatorio per l’estrazione illecita di acqua e per gli inadempimenti nell’ambito delle attività di esercizio e manutenzione delle dighe;
  • piano di comunicazione relativo alla crisi idrica.
decreto siccità obiettivi

Decreto siccità: qual è la funzione della cabina di regia?

Una delle previsioni più interessanti del decreto siccità è la cabina di regia, che sarà istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Questa, sarà presieduta dallo stesso Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al fine di determinare l’indirizzo della politica generale da adottare in tema di siccità, oltre a procedere al coordinamento delle misure prescelte e al monitoraggio delle attività attuative. 

L’obiettivo ultimo è contenere e contrastare la grave crisi idrica. Dalla sua istituzione, ha un termine di 30 giorni per procedere ad un’attività di ricognizione delle opere e degli interventi di urgenza che devono essere realizzati nel breve periodo. Inoltre, deve individuare anche le misure che dovranno essere adottate dal Commissario straordinario.

La Cabina di regia deve poi intervenire anche se si dovessero verificare dei ritardi nell’attuazione del programma prestabilito. Laddove si renda necessario, possono anche nominare un commissario ad acta, cioè un organo ausiliario dell’amministrazione, in questo caso nominato dalla cabina di regia, normalmente dal giudice, che ha il compito di attuare le misure in caso di inerzia della PA competente. 

È, poi, introdotta anche una procedura per superare il dissenso di taluna amministrazione coinvolta nella gestione e attuazione della misura. 

La cabina di regia è composta anche dal:

  • Presidente della Conferenza delle Regioni e Province;
  • un Presidente di Regione o provincia autonoma.

La cabina di regia, inoltre, può anche decidere di ricorrere a forme di partenariato pubblico privato, per dare esecuzione ad alcune misure. 

Decreto siccità e commissari

Il decreto siccità ha tendenzialmente confermato la nomina dei commissari:

  • nominati ex articolo 4 del d.l. n. 32/2019 (cd. sblocca cantieri);
  • per il dissesto idrogeologico;
  • per l’attuazione degli interventi idrici di cui all’articolo 1, c. 153, della legge di bilancio 2019;
  • il Commissario unico nazionale per la depurazione;
  • il Commissario straordinario di Governo previsto per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania.

Inoltre, fino al 31 dicembre 2023 restano invariati i poteri dei commissari delegati per gli interventi urgenti per la gestione della crisi idrica, nominati in alcune Regioni italiane. 

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Quali sono le funzioni del commissario straordinario?

Il decreto siccità prevede poi che la nomina del Commissario straordinario debba essere effettuata entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Il commissario può intervenire adottando qualsiasi misura, atto o provvedimento, che sia idoneo a dare esecuzione ai progetti, soprattutto laddove le altre amministrazioni competenti restino inerti.

Il commissario può porre in essere l’indirizzo indicato dalla Cabina di regia, in particolare le misure urgenti di intervento.
Per quanto riguarda poi le ulteriori funzioni, sono:

  • la regolazione dei volumi e delle portate degli invasi;
  • la verifica e il coordinamento da parte della Regione dell’adozione delle misure straordinarie per fronteggiare gli sprechi e ridurre i consumi;
  • l’adozione dei programmi per la rimozione dei sedimenti accumulati nei serbatoi delle dighe;
  • la ricognizione degli invasi fuori esercizio temporaneo da finanziare nell’ambito delle risorse del “Fondo per il miglioramento della sicurezza e la gestione degli invasi”.

Il commissario procede ad operare sull’intero territorio, fino al 31 dicembre 2023, con possibilità di proroga fino al 31 dicembre 2024. 

decreto siccità comissioni

Decreto siccità e infrastrutture

Il decreto siccità ha previsto poi una serie di semplificazioni dei procedimenti per attuare gli interventi, soprattutto in tema di progettazione e manutenzione di infrastrutture e dighe.  Si è inteso, infatti, prevedere una serie di manutenzioni straordinarie per incrementare la sicurezza e la funzionalità delle dighe e altre infrastrutture idriche. 

Entro il 30 settembre 2023, dovranno essere comunicati i progetti di fattibilità e gestione. Il decreto prevede anche l’installazione di impianti solari fotovoltaici flottanti. Si semplifica la procedura, soprattutto i criteri per fare istanza alla procedura abilitativa semplificata, finalizzata ad ottenere l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli impianti.

Questa deve essere effettuata entro 60 giorni dal rilascio della concessione, mentre il decreto siccità prevede pure la possibilità di realizzare opere urgenti per contrastare le crisi. La normativa in esame ha previsto il dimezzamento dei termini per l’approvazione dei progetti di gestione e di utilizzo. Quindi, si è inteso ridurre i tempi di verifica dell’impatto ambientale per la realizzazione delle opere.

Eventuali modifiche e miglioramenti, possono essere realizzati mediante la presentazione di apposite liste di controllo alle autorità competenti. Queste provvedono alle relative verifiche entro 30 giorni. 

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Decreto siccità: riutilizzo delle acque reflue 

Sempre al fine di fronteggiare la crisi idrica, il decreto siccità ha previsto delle misure per il riutilizzo delle acque reflue depurate in agricoltura. Sul punto, pure è stato previsto un procedimento semplificato per autorizzare il riutilizzo. 

Tali acque reflue possono essere utilizzate per irrigare i campi. Nello specifico, possono essere utilizzate le acque reflue prodotte dagli impianti di depurazione già a partire dal 15 aprile 2023

Il procedimento unico semplificato presuppone comunque la partecipazione di alcuni soggetti, tra cui l’agenzia regionale per la protezione ambientale e l’ASL territorialmente competente, oltre all’amministrazione interessata. Le Regioni devono intervenire per garantire l’efficienza degli invasi esistenti entro il 30 settembre 2023. 

La procedura semplificata è prevista anche per la realizzazione delle opere volte a consentire gli invasi. Tra queste attività che sono soggette a procedura semplificata, vi sono anche quelle volte alla costruzione, scavo, demolizione, recupero, ristrutturazione e manutenzione delle opere. Per quanto riguarda, poi, i fanghi derivanti dalle acque reflue, sono stati sottoposti alla disciplina dei rifiuti.

Decreto siccità: utilizzo delle acque piovane

L’art. 6 del Decreto siccità ha poi previsto l’onere di realizzare le vasche per la raccolta dell’acqua piovana. Questa sarà utilizzata per irrigare i campi. Può essere anche realizzato un unico bacino di contenimento.

Le vasche di contenimento devono avere una capienza massima di 50 metri cubi per ogni ettaro di terreno coltivato. Non serve il permesso a costruire, in quanto la realizzazione delle vasche è soggetta a libera edilizia

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Regolazione del volume degli invasi

Il commissario straordinario, come evidenziato, ha la funzione anche di regolazione del volume degli invasi, competenza che è condivisa con le Regioni. 

In particolare, il commissario è tenuto a:

  • stabilire volumi e portate derivanti dagli invasi: si deve tenere conto, a tal fine, delle quote autorizzate e delle concessioni, nonché degli atti di vigilanza;
  • fissare un termine per effettuare interventi di riduzione delle perdite delle condotte e delle reti idriche da parte dei concessionari e dei gestori. Si dovrà poi interessare di eventuali interventi di miglioramento della capacità di invaso, anche quelli volti a rimuovere le cause di limitazione di esercizio;
  • può anche autorizzare la riduzione temporanea dei volumi riservati alla laminazione delle piene, disposti dalla Protezione civile.

Decreto siccità: sanzioni

Uno degli obiettivi perseguiti dal decreto siccità è anche quello di ridurre le condotte illecite. A tal fine, si è reso necessario rafforzare il sistema sanzionatorio, prevedendo sanzioni amministrative pecuniarie per:

  • l’estrazione illecita di acqua;
  • inadempimenti nell’ambito dell’attività di manutenzione e gestione delle dighe;
  • chi utilizza acqua pubblica senza un provvedimento autorizzativo o concessorio dell’amministrazione competente. La sanzione può essere ridotta di un terzo, se la concessione o l’autorizzazione è già stata richiesta. 

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Cosa sono gli osservatori distrettuali permanenti?

Il decreto siccità ha anche introdotto un meccanismo che consente il monitoraggio costante del territorio. Sono stati istituiti gli osservatori distrettuali permanenti, che hanno due principali funzioni:

  1. supporto per il Governo integrato delle risorse idriche;
  2. raccolta, aggiornamento e diffusione dei dati relativi alla disponibilità e all’uso della risorsa nel distretto idrografico di riferimento, compreso il riuso delle acque reflue.

Puoi approfondire l’argomento leggendo anche: Stato di emergenza: cos’è e perché si dichiara

Decreto siccità – Domande frequenti

Quando è entrato in vigore il decreto siccità?

Il decreto siccità è entrato in vigore il 14 giugno 2023, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Che cos’è la cabina di regia?

La cabina di regia istituita dal decreto siccità presso la Presidenza del consiglio, si occupa dell’attività di indirizzo politico e monitoraggio nell’attuazione della strategia contro la siccità.

Chi è il commissario straordinario nazionale?

Il commissario straordinario nazionale è un organo nominato in base al decreto siccità che si occupa di garantire l’attuazione del programma volto a contrastare la crisi idrica.

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Avv. Clelia Tesone
Avvocato civilista
Laureatasi in Giurisprudenza con la votazione di 110 e Lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e con approfondita conoscenza delle materie del Diritto Civile e del Diritto Amministrativo. Ha brillantemente conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato, a seguito dell’espletamento della pratica forense in diritto civile e il tirocinio ex art. 73 d.l. 69/2013 presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord.
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