Quando il Network Marketing è illegale?
Sono in molti a chiedersi se il network marketing sia una pratica legale oppure no, facendo spesso confusione con il marketing piramidale. Vediamo cosa dice la legge in merito e quali sono gli obblighi fiscali.
Il network marketing è un sistema di vendita nel quale si promuovono prodotti o servizi nei confronti di un consumatore finale, ovvero di coloro i quali non svolgono un’attività di impresa o professionale (quindi che non hanno la partita IVA).
La vendita diretta di beni e servizi si rivolge a soggetti privati, quindi è un sistema di tipo B2C (Business to Consumer) e non B2B (Business to Business), portato avanti da una rete di promoter indipendenti, che possono ottenere una percentuale sulle vendite e creare anche una propria rete di distributori.
Quando si parla di network marketing si tende a fare confusione con il cosiddetto marketing piramidale, che è una pratica differente, e a porsi domande sulla sua legalità. Abbiamo quindi deciso di fare un po’ di chiarezza in merito.
In questa guida potrai trovare informazioni su:
- qual è la legge che tutela il network marketing;
- come funziona dal punto di vista legale;
- gli aspetti fiscali da tenere in considerazione.
Network marketing: cos’è
Il network marketing è un modello di business legale, disciplinato da una specifica legge, noto anche come Multi-level Marketing (MLM). Si basa su una rete di distributori indipendenti che si occupano di promuovere un determinato bene o servizio alla propria rete di contatti, che possono essere familiari, amici, amici di amici, conoscenti.
In pratica, è un sistema decentralizzato nel quale una data azienda, invece di assumere direttamente dei venditori, affida la vendita diretta a un insieme di persone che sono incentivate dalla possibilità di guadagnare delle provvigioni su ogni vendita.
I venditori ricevono in genere una formazione iniziale da parte dell’azienda, dopodiché possono promuovere i beni o i servizi in modo autonomo. Il guadagno può arrivare non solo dalle commissioni sulle vendite, ma anche dal reclutamento di altri venditori.
Si crea così un sistema di vendita multilivello nel quale si possono ottenere delle percentuali anche dalle vendite dei venditori che sono stati reclutati in prima persona.
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Legge 173 del 2005 Network Marketing
Il network marketing è regolato dalla legge n. 173/2005 – Disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidali – la quale stabilisce le regole da rispettare affinché il network marketing possa essere considerato legale.
Il titolo della legge mette subito in evidenza la volontà di tutelare i consumatori dalle vendite di tipo piramidale di tipo illegale, imponendo una serie di divieti espliciti per i promoter che operano tramite il multilevel marketing, che può essere sia online sia offline. Negli anni, le vendite porta a porta sono state sempre più rimpiazzate da quelle via web.
La legge 173/2005 si compone di 7 articoli. Il primo prevede che non sia possibile fare network marketing per la vendita di prodotti e servizi di tipo finanziario, assicurativo e immobiliare.
Il network marketing può essere esercitato ovunque, quindi sia a domicilio, presso l’abitazione del cliente, sia da casa propria, sia in altri luoghi, come una sala riunioni o uno spazio online (come una pagina Facebook, Instagram o un sito web).
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Differenza tra promoter e venditore
I soggetti che guadagnano in un sistema di network marketing non sono dipendenti assunti dall’azienda con un contratto di lavoro. Non si tratta, dunque, di venditori, ma di promoter, che si occupano di raccogliere gli ordinativi di acquisto.
Nel network marketing ci sono dunque tre soggetti:
- l’azienda che vende determinati beni o servizi;
- il promoter che si mette in contatto con il consumatore finale, gli propone una serie di prodotti o servizi, presentandoli in genere tramite catalogo, e, se il cliente è interessato, invia l’ordinativo di acquisto all’azienda mandante;
- il consumatore finale, che conosce il prodotto per mezzo del promoter, ma lo riceve direttamente dall’azienda.
Il promoter, dunque, a differenza del commerciante o del venditore non compra prodotti dall’azienda per poi rivenderli in autonomia, ma un campionario di prodotti da mostrare al cliente.
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Network marketing: stipendio
Più che di stipendio vero e proprio, quando si lavora in un sistema di network marketing si può parlare di guadagni. Questi ultimi possono essere:
- diretti, quando derivano dalla promozione di un prodotto o un servizio, dalla quale deriva una percentuale, fermo restando che il prodotto è venduto dall’azienda mandante e non direttamente dal promoter;
- indiretti, quando il promoter è riuscito a creare a sua volta una rete di promotori. In questa seconda ipotesi, il promoter al vertice guadagna una provvigione anche sulle vendite portate a termine dai promoter che è riuscito a inserire nella sua rete.
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Cosa non fare nel Network Marketing?
Il network marketing esercitato nel rispetto della legge 173 del 2005 è un’attività perfettamente legale. In caso contrario, ovvero quando si creano dei sistemi piramidali truffaldini, diventa illegale.
Al fine di distinguere tra network marketing legale e sistema di vendita piramidale illegale, la legge ha previsto che:
- siano ritenute illegali le organizzazioni che configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone;
- siano vietati gli obblighi per il reclutato di corrispondere all’azienda somme di rilevante entità in assenza di una reale controprestazione al momento del reclutamento o al fine di restare a far parte della struttura.
Se nel marketing legale le commissioni corrisposte al promoter vengono dichiarate e, dunque, tassate, nel marketing piramidale illegale si crea una catena di Sant’Antonio che ha come unico obiettivo quello di reclutare altre persone. La strategia si basa sul breve termine e le commissioni sono nascoste, nel senso che non vengono emesse fatture.
Nell’ipotesi di violazione delle norme imposte dalla legge 173/2005, sono comunque previste delle sanzioni, che comprendono l’arresto da 6 mesi a 1 anno, o la sanzione pecuniaria da 100.000 a 600.000 euro.
Chi non può fare Network Marketing?
La normativa in vigore prevede che non possano fare network marketing:
- i soggetti con meno di 18 anni;
- chi ha carichi pendenti penali;
- i professionisti iscritti all’Albo professionale, come gli avvocati, o i medici iscritti all’ordine;
- i dipendenti pubblici, se lavorano più della metà delle ore settimanali;
- le forze di polizia, i militari, i vigili del fuoco, i dipendenti pubblici.
Ci sono comunque delle eccezioni rispetto a questi soggetti, ovvero è possibile fare network marketing come attività occasionale in possesso di una specifica autorizzazione. Per maggiori chiarimenti e informazioni in merito, ti invitiamo a contattare un avvocato del lavoro o un commercialista.
Quando aprire partita IVA Network Marketing?
Una domanda lecita a questo punto è quella relativa all’eventuale apertura della partita IVA. Quando diventa obbligatoria nel caso del network marketing legale? La legge n. 173 del 2005 la considera un’attività di tipo occasionale fino a 5.000 euro di guadagno annuo (6.410,26 euro lordi l’anno).
Superata questa cifra, per regolarizzare la propria posizione fiscale si dovrà aprire la partita IVA e ci si dovrà iscrivere alla gestione separata INPS. Scatterà dunque l’obbligo di fatturazione elettronica.
Nel caso in cui si avesse già la partita IVA in regime forfettario per un’altra attività lavorativa e si facesse anche network marketing in modo professionale, allora non si potrebbe restare nel regime forfettario, ma si dovrebbe aderire al regime ordinario.
Codice Ateco network marketing
Per quanto riguarda la scelta del codice Ateco da utilizzare in riferimento all’attività di network marketing, i più utilizzati sono:
- Codice Ateco 46.19.02;
- Codice Ateco 73.11.02;
- Codice Ateco 47.99.10, il più adatto in quanto è individuato dalla stessa legge n. 173/2005.
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Network marketing – Domande frequenti
Ci sono diverse aziende che fanno network marketing in Italia. Una delle più famose è Avon.
Il guadagno che si può ottenere con il network marketing è direttamente collegato al numero di promozioni che si riescono a portare a casa e alla provvigione prevista.
Il network marketing è legale se si rispettano le regole previste dalla legge 173/2005: scopri quali sono nella nostra guida sul network marketing.
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