Quota 104: che differenza c’è rispetto a Quota 103
La bozza della legge di Bilancio 2024 aveva ipotizzato l'introduzione di Quota 104, mentre oggi il Governo pare voler mantenere Quota 103, con qualche aggiustamento. Cosa cambierà nel 2024?
Quando si parla di pensioni, la terra inizia a tremare. Non stupisce, dunque, che quanto contenuto nella bozza della manovra 2024 abbia sollevato diverse polemiche e portato il Governo a un vero e proprio cambio di rotta.
Nella bozza iniziale, era infatti spuntata l’ipotesi Quota 104, prevista sulla carta per coloro che abbiano iniziato a lavorare nel 1983, maturando 41 anni di contribuzione. In un secondo momento, però, Quota 104 sarebbe stata scartata, con un ritorno a Quota 103.
Come stanno le cose oggi? Cosa avrebbe deciso di fare alla fine il Governo e quali sono le differenze effettive tra Quota 103, già in vigore nel 2023, e Quota 104? Chi sono i contribuenti che otterranno maggiori benefici?
Quota 104 vs Quota 103
Analizzando le differenze tra Quota 104 e Quota 103, emerge in primo luogo il fatto che le generazioni coinvolte da queste due forme di trattamento pensionistico anticipato siano le stesse.
Si tratta, in pratica, dei nati nel 1961 che:
- per Quota 103, avranno compiuto 62 anni nel 2023;
- per usufruire di Quota 104, dovranno rispettare il requisito anagrafico dei 63 anni nel 2024.
In entrambi i casi, dovranno essere stati versati i contributi previdenziali per un periodo di 41 anni.
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Come funziona Quota 103 oggi
Quota 103 rappresenta, oggi, un privilegio maggiore per gli uomini rispetto alle donne, in quanto permette loro di andare in pensione con un anticipo di 1 anno e 10 mesi, dato che, nel caso della pensione anticipata ordinaria, gli uomini devono aver raggiunto 42 anni e 10 mesi di contributi.
Per le donne, invece, la pensione anticipata ha come requisito contributivo i 41 anni e 10 mesi, quindi si “guadagnerebbero” soltanto 10 mesi.
In merito a eventuali penalizzazione e incentivi, se si anticipa di un anno e 10 mesi l’assegno pensionistico, si andrebbe incontro al rischio di perdere il 5-6% dell’assegno.
Per approfondire, leggi come funziona oggi Quota 103
Come potrebbe cambiare Quota 103
Come anticipato nelle righe precedenti, alla fine anche nel 2024 dovrebbe essere in vigore quota 103. Come cambierà? Potrebbero essere previste due diverse finestre temporali:
- una per il chi lavora nel privato, pari a 6 mesi;
- e una per chi è impiegato nel pubblico, pari a 9 mesi.
Si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Il calcolo dell’assegno pensionistico avverrà con il solo metodo contributivo e ci sarà un tetto massimo pari a 2.250 euro, ovvero 4 volte l’importo della pensione minima, pari a poco più di 563 euro.
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Pensioni e novità in arrivo
Tra le novità, troviamo anche l’anticipo di due anni, non al 2025, ma al 2027, dell’adeguamento alla speranza di vita per chi va in pensione, una volta che siano stati raggiunti gli anni di contributi previsti, pari a:
- 41 anni e 10 mesi per le donne;
- 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
In aggiunta, non ci sarà, per il 2024, nessun taglio del cuneo fiscale sulle tredicesime, mentre sarà previsto in altri casi.
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