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A quanto ammonta la pensione minima INPS: rivalutazione importi e calcolo assegno mensile

Quali sono i requisiti per ottenere la pensione minima INPS, l'importo che si può ricevere, i limiti di età e gli anni di contributi previsti dalla Legge per averne diritto.

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  • La pensione minima è stata introdotta in Italia con la legge 638/1983.
  • Indica la pensione che si ha il diritto di ricevere al fine di poter condurre una vita dignitosa.
  • L’importo previsto per il 2025 sarà soggetto a una rivalutazione dello 0,8%.

Sono diverse le situazioni reddituali che non consentono alle famiglie di arrivare a fine mese e per le quali è previsto un aumento della pensione al fine di raggiungere la quota minima fissata per legge, la cosiddetta pensione minima.

A quanto ammonta l’importo della pensione minima INPS? Quali sono i requisiti per accedervi? A chi spetta, che età si deve raggiungere e quanti anni di contributi? Quali sono i redditi da escludere per il calcolo dell’integrazione minima?

In questa guida troverai le risposte tutte queste domande sulla pensione minima INPS e le informazioni sull’aumento dell’importo previsto per il 2025.

Cos’è e come funziona la pensione minima

I titolari di una pensione molto bassa, ovvero coloro i quali hanno difficoltà ad arrivare a fine mese e a sostenere tutte le spese previste, possono usufruire del trattamento previdenziale che viene erogato dall’INPS.

La pensione minima è, nella pratica, un assegno sociale che si rivolge ai pensionati i quali ricevono, al momento, importi mensili inferiori rispetto ai limiti che sono stati fissati dalla legge.

L’importo relativo al trattamento minimo INPS varia di anno in anno, poiché è direttamente collegato alla variazione dell’indice ISTAT che mette in relazione la soglia minima e il costo della vita.

Tutti coloro che si ritrovano in pensione, ma hanno a propria disposizione una cifra inferiore al limite attuale, riceveranno dall’INPS un assegnato integrativo in modo tale da raggiungere la soglia minima prevista dalla pensione minima INPS. Il calcolo dell’importo dipende dal proprio reddito e dallo stato personale – varia infatti in relazione all’essere single o coniugati.

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Aumento pensione minima INPS

La legge di Bilancio 2025 ha previsto che la pensione minima andrà incontro a una rivalutazione dello 0,8%. In pratica, dall’importo del 2024, pari a 598,61 euro, si passerà a un totale mensile di 616,57 euro. Ancora una volta, siamo ben lontani dai 1.000 euro dei quali si parlava in campagna elettorale.

Chi ha una pensione inferiore a 616,57 euro potrà ricevere l’integrazione per raggiungere tale importo se almeno una parte della sua pensione è stata calcolata con il sistema retributivo: l’integrazione al trattamento minimo non è infatti dovuta per i contributivi puri, ovvero chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 1° gennaio 1996.

Non tutte le pensioni potranno essere integrate al minimo. Vi rientrano:

Non sono invece incluse le pensioni interamente calcolate con il sistema contributivo, fatta eccezione per Opzione donna.

Per chi ha un reddito pari al doppio del trattamento, quindi di 16.030,82 euro, l’integrazione è prevista solo in misura parziale, e viene calcolata con la formula Due volte la pensione minima annua – reddito del pensionato/13.

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chi ha diritto alla pensione minima

Chi ha diritto alla pensione minima

Per capire a quanto ammonta l’integrazione prevista per la pensione minima, bisogna considerare che un pensionato single può avere diritto all’integrazione totale della pensione fino a 616,57 euro euro se non supera il reddito annuale di 8.015,41 euro.

I pensionati single con un reddito compreso tra i 8.015,41 e i 16.030,82 euro hanno diritto a un’integrazione parziale. Chi supera i 16.030,82 euro euro l’anno non ha diritto all’assegno sociale. Come funziona il calcolo dell’integrazione parziale?

Supponiamo che un pensionato abbia un reddito per un valore di 8.700 euro annui, di cui 300 euro di pensione mensile. L’integrazione si calcola sottraendo dalla soglia massima fissata dall’INPS il reddito percepito, e dividendo il risultato per tredici mensilità.

In questo caso si avrà: 16.030,82 – 8.700 = 3.430,82 euro. Dividendo tale cifra per 13 mensilità si avrà la somma di 263,91 euro, che sono quelli da aggiungere ai 300 euro di pensione mensile. Il totale corrisponderà a 563,91 euro al mese.

Pensionati coniugati

Nel caso di pensionato coniugato, invece, si prendono in considerazione i redditi coniugali, ovvero:

  • per avere diritto all’integrazione totale, non si devono superare i 16.030,82 euro annui;
  • l’integrazione parziale spetta nel caso in cui non si superi 4 volte il trattamento minimo, ovvero 32.061,64 euro annui.

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pensione minima come funziona

Pensione minima: quanti anni di contributi?

La pensione minima INPS non è legata al numero di anni di contributi versati, né al lavoro che si faceva prima di andare in pensione: a prescindere che i contributi versati siano pari a 10, 15 o 20 anni, l’integrazione al minimo si riceve se si è titolari di pensione, ma non si raggiungono i valori minimi che sono stati fissati dalla legge.

Chi non ha versato contributi e non può ricevere né la pensione né l’integrazione, ha diritto all’assegno sociale, così come tutti i cittadini stranieri che sono legalmente residenti in Italia da almeno 10 anni.

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Pensione minima: redditi da escludere

Quali sono i redditi da escludere nel calcolo del reddito previsto per richiedere la pensione minima? Si tratta:

  • dei redditi esenti da IRPEF, come per esempio le pensioni di guerra, le rendite INAIL, le pensioni di invalidità civile;
  • dei redditi della casa in cui si vive;
  • delle pensioni da integrare al minimo;
  • degli arretrati soggetti a tassazione separata.

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Pensioni minima INPS – Domande frequenti

Qual è l’importo della pensione minima?

La pensione minima INPS viene stabilita di anno in anno: scopri a quanto ammonta nel 2025.

A chi spetta la pensione minima INPS?

La pensione minima è un importo che viene riconosciuto ai pensionati che hanno un reddito da pensione inferiore a un importo minimo stabilito dalla legge.

Chi non può fare domanda all’INPS per la pensione minima?

Tutti coloro che hanno un reddito individuale o un reddito coniugale superiore ad alcuni importi possono fare domanda per ricevere la pensione minima: scopri quali sono.

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Maria Saia
Esperta di diritti delle donne
Ha respirato per più di 20 anni la stessa aria di Falcone e Borsellino e ne condivide, ancora oggi, il sogno utopico di un mondo senza mafie e ingiustizie. Non a caso, “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” è una delle sue citazioni preferite. Su deQuo, scrive di bonus e agevolazioni statali e di diritti della persona - in particolare, di diritti delle donne.
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