Residenza senza fissa dimora: requisiti e come si richiede
Dove vota una persona che vive in strada? Cosa può fare per richiedere la residenza ed esercitare i diritti che ne derivano? Ecco come funziona e si richiede la residenza per chi è senza fissa dimora.
Avete mai pensato alla vita di un hostess o di uno steward? Sempre in giro per il mondo, con la compagnia per la quale lavorano, con poco tempo da trascorrere con famiglia e affetti. Chi vive in questo modo, potrebbe anche non avere una casa, quindi essere senza fissa dimora.
Un caso ben diverso potrebbe invece essere quello di un senzatetto, ovvero una persona che non ha una casa per i motivi più diversi e che si trova a vivere in strada. In contesti simili, sorge il problema della residenza.
Possiamo infatti chiederci: come funziona la residenza per le persone senza fissa dimora? Secondo la legge, la residenza di una persona è il luogo in cui egli abbia la sua dimora abituale, quindi dove vive e abita. Vediamo come funziona quella che prende il nome di residenza fittizia e come si richiede.
Che diritti si hanno con la residenza?
Prima di spiegare più nel dettaglio cosa sia possibile avere la residenza se si è senza fissa dimora, quindi senza una casa, analizziamo brevemente quali sono i diritti che si perdono senza la residenza.
Avere la residenza in un dato Comune (se ne può avere soltanto una, in quanto non esiste la doppia residenza) significa avere i seguenti diritti:
- essere iscritti nelle liste elettorali, quindi poter esercitare il proprio diritto di voto;
- il rilascio della carta di identità e del codice fiscale/tessere sanitaria;
- poter scegliere un medico di base che non sia temporaneo nel luogo in cui si abita;
- usufruire delle prestazioni del servizio sanitario nazionale.
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Persone senza fissa dimora: chi sono
Come abbiamo visto nelle righe iniziale, ci possono essere, a grandi linee, due tipologie di persone senza fissa dimora:
- quelle che si spostano continuamente per lavoro o per scelta (per esempio, vivono in una roulotte e sono sempre in viaggio),;
- quelle che non hanno una casa per motivi economici e vivono all’aperto (in strada) oppure in un dormitorio notturno o sono alloggiati presso una sistemazione temporanea.
Chi è senza dimora, per la legge, non ha la sua dimora abituale in nessun Comune, oltre a non essere in possesso di una casa.
Le persone senza fissa dimora potranno chiedere l’iscrizione all’anagrafe di un Comune a scelta. In che modo? Con la richiesta di una residenza virtuale, nota anche come residenza fittizia.
Cosa devo fare per avere la residenza fittizia?
Tramite l’iscrizione presso l’anagrafe comunale, il soggetto senza fissa dimora potrà avere una residenza fittizia: questo diritto viene riconosciuto a tutti i cittadini, fatta eccezione per gli stranieri non regolarmente soggiornanti sul territorio dello Stato italiano (ai sensi della L. n. 1228/1954).
In questo caso specifico, si prende in considerazione il domicilio – ovvero la sede principale degli affari e interessi del richiedente – al posto della residenza, che viene equiparato alla dimora abituale.
In assenza di un domicilio, chi è senza dimora viene considerato residente nel Comune in cui è nato. Il soggetto in questione deve comuque avere dimora non occasionale sul territorio nazionale.
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Dichiarazione di residenza senza fissa dimora
La richiesta di residenza senza fissa dimora prevede, dunque, l’iscrizione presso il registro dell’anagrafe del Comune in cui si è domiciliati: dovrà essere presentata un’apposita istanza al Comune.
Ogni Comune avrà un modulo di dichiarazione di domicilio ai fini dell’iscrizione anagrafica di persona senza fissa dimora da compilare: di seguito riportiamo come esempio quello della Regione Liguria.
Il richiedente dovrà fornire al Comune gli elementi necessari per accertare il proprio domicilio. Secondo una circolare del Ministero dell’Interno – la n. 291/1992 – il domicilio dovrebbe essere un luogo fisico o un dato immobile.
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Tuttavia, il singolo Comune potrebbe anche decidere di istituire una via che in realtà non esiste, che abbia una valenza giuridica e che sia rinominata con un nome convenzionale (es. via del Comune). In tale via potrebbe essere iscritto il soggetto senza fissa dimora che non ha un vero e proprio recapito.
La residenza senza fissa dimora viene quindi conservata presso il Registro delle persone senza fissa dimora, di cui è titolare il Dipartimento per gli affari interni e territoriali – Direzione centrale per i servizi demografici presso il Ministero dell’Interno.
Le tempistiche per ottenere la residenza senza fissa dimora sono molto brevi: la pratica dovrà infatti essere evasa dall’ufficio anagrafe comunale nei 2 giorni successivi alla richiesta. Anche nell’ipotesi di trasferimento di residenza, la cancellazione dall’anagrafe comunale deve avvenire entro 2 giorni dalla comunicazione del nuovo Comune di iscrizione.
In caso di false dichiarazioni di residenza, si potrebbe inveve andare incontro a sanzioni sia amministrative sia penali.
Residenza senza fissa dimora – Domande frequenti
La residenza fittizia è quella che viene data ai soggetti senza fissa dimora che presentano la relativa istanza al Comune.
Se non richiede la residenza, perde i diritti che si ottengono con la residenza in un dato Comune, come per esempio quello di votare.
Ogni cittadino può avere una sola residenza. Al massimo, si possono avere la residenza e il domicilio in due Comuni diversi.
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