Truffa Agenzia delle Entrate: attenzione alle mail
La truffa dell'Agenzia delle entrate è una nuova trovata truffaldina che cerca di rubare i dati dei contribuenti tramite l'invio di una finta email: scopri cosa contiene e a cosa stare attento.
Le truffe online sono, ormai, all’ordine del giorno. Dai messaggi su WhatsApp o Telegram ai cari vecchi SMS, dalle telefonate con voce registrata alle mail inviate da indirizzi falsi, i truffatori del nuovo millennio trovano sempre nuovi espedienti per ingannare le loro vittime.
Vittime che non vengono scelte con cognizione di causa, ma lanciando un sassolino nella mischia: questo significa che a cadere in frodi sentimentali o economiche potrebbe essere ognuno di noi.
In questi giorni si è sentito molto parlare della truffa dell’Agenzia delle entrate, perpetrata tramite il più classico dei trucchetti: il phishing, ovvero una mail ricevuta da un indirizzo farlocco, che non è di certo quello dell’ente.
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Truffa Agenzia delle entrate: in cosa consiste
La truffa da parte di una finta Agenzia delle entrate avviene in modo molto semplice: si riceve una mail avente come oggetto ricevuta di pagamento. All’interno della mail è presente un software che permette di rubare dati personali, più nello specifico password.
Il testo del messaggio parte da eventuali pagamenti che sono stati effettuati sul sito dell’Agenzia. Si invita il destinatario della mail a scaricare il documento allegato relativo alla ricevuta di pagamento.
Chi ha effettivamente eseguito dei pagamenti sul sito dell’Agenzia delle entrate, viene indotto quasi immediatamente a scaricare la ricevuta, in modo automatico, senza pensarci troppo. Un occhio non attento, infatti, potrebbe non rendersi subito conto che quanto ricevuto non arriva affatto da parte dell’agente di riscossione.
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Truffa Agenzia delle entrate: come tutelarsi
Il documento allegato nella mail, in pratica, non contiene nessuna ricevuta. Scaricandolo invece non si fa altro che installare sul proprio PC un malware (cioè un software maligno) che riesce a rubare dati quali:
- password;
- cronologia di ricerca;
- cookies del browser;
- credenziali di posta elettronica o di wallet di criptovalute.
In un comunicato rilasciato il 5 ottobre 2023, l’Agenzia delle entrate ha allertato i contribuenti sulla possibilità di ricevere un simile messaggio, invitandoli a controllare la grammatica del testo ricevuto. Molto spesso, infatti, capita che i truffatori che mettono in scena simili imbrogli siano stranieri, quindi che le mail ricevute siano zeppe di errori grammaticali.
La principale raccomandazione, per evitare ogni dubbio, comunque, consiste sempre nel verificare l’indirizzo che ha inviato la mail e controllare se sia realmente esistente, facendo un check sul sito dell’Agenzia e, in generale, sul web.
Solitamente, infatti, in presenza di una nuova truffa, ci saranno già articoli e segnalazioni da parte di utenti che si sono già resi conto dell’inghippo e lo hanno già reso noto agli altri online.
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