Truffa criptovalute: come recuperare i soldi che ti hanno rubato con il supporto di un avvocato
Negli ultimi mesi, i furti di criptovalute e le truffe attive in questo settore sono cresciuti in modo esponenziale: ecco qualche soluzione per imparare a tutelarsi e per provare a recuperare quanto perso.
- I prezzi delle criptovalute sono in crescita costante rispetto ai minimi storici toccati alla fine del 2022.
- A crescere, però, sono state anche le truffe e i furti che i criminali informatici hanno messo in atto, alacremente, in questo settore.
- Il meccanismo alla base di ogni truffa è sempre lo stesso: fare leva sulla fiducia, l’ignoranza e l’avidità dell’investitore per rubare i suoi soldi – in questo caso, le sue crypto.
In concomitanza all’esplosione delle criptovalute verificatasi negli ultimi mesi, sono aumentate anche le truffe in questo settore, grazie a diversi espedienti e metodi di raggiro messi in atto dai truffatori.
Secondo un rapporto dell’agenzia di sicurezza TRM Labs, soltanto nei primi 6 mesi del 2024 la quantità di criptovalute rubate è più che raddoppiata rispetto allo stesso periodo del 2023.
Si stima infatti che, al 24 di giugno 2024, gli hacker siano riusciti a sottrarre ben 1,38 miliardi di dollari di crypto, contro i 657 milioni del 2023.
Se sei stato anche tu vittima di un attacco informatico e vuoi imparare a riconoscere meglio una truffa legata alle criptovalute, in questa guida troverai:
- un elenco delle truffe più diffuse;
- i meccanismi alla base di questo allarmante fenomeno;
- consigli legali per tutelarti e riuscire a recuperare i soldi persi, con il supporto di un avvocato.
Truffe criptovalute: meccanismi psicologici
Il fatto che il numero di truffe relative alle criptovalute sia in crescita non stupisce: i truffatori hanno sempre cercato nuove strade da percorrere per sottrarre soldi con l’inganno, a danno del malcapitato di turno.
E questa è la volta di un settore che sfrutta l’inesperienza di chi spera di guadagnare qualcosa ponendo la sua fiducia sulle competenze e le conoscenze di qualcun altro, non riuscendo a decifrare le intenzioni truffaldine di chi ha davanti.
Le truffe sulle criptovalute si basano su alcuni schemi ricorrenti. Per esempio:
- potrebbe capitare di imbattersi in finti esperti del settore, persone che appaiono molto competenti da un punto di vista tecnico, molti abili a millantare conoscenze che invece non possiedono e che riescono a raggirare facilmente chiunque si fidi perché non ha esperienza, portandolo a compiere investimenti truffaldini;
- il mito dei soldi facili è il cuore pulsante di un gran numero di truffe: le criptovalute vengono vendute come la chiave per aprire le porte della ricchezza e in molti ci cascano con tutte le scarpe.
Analizziamo alcuni tra i casi di truffe sulle criptovalute più ricorrenti e cerchiamo di capire, insieme, a cosa stare attenti per non lasciarsi ingannare in pochi clic.
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Piattaforma di trading falsa
Un primo esempio di truffa molto diffusa nel mondo delle criptovalute è l’esistenza di una piattaforma farlocca, ovvero di siti che riprendono, nella grafica e nel dominio, le caratteristiche di una piattaforma autorizzata al fine di trarre in inganno chi non presta particolare attenzione ai dettagli.
Questi siti truffaldini operano in genere in due modi:
- attraverso delle pagine di phishing: chiedono al cliente di inserire dati quali la password e la frase di recupero del proprio wallet di criptovalute al fine di sottrarre questi dati in modo indebito e rubare in seguito le criptovalute presenti sul wallet;
- permettendo, in un primo momento, di effettuare degli investimenti e di prelevare del denaro. Questo incentiva l’utente a investire di più, solo che, a quel punto, la piattaforma si blocca e con essa anche i soldi investiti.
Oltre ai falsi siti, si trovano anche numerose applicazioni di trading abusivo, che vengono rimosse con maggiore velocità, quindi spesso, quando ci si rende conto di essere stati truffati, l’app non esiste più.
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Pump and Dump
La truffa nota come “pump and dump” (letteralmente “pompa e sgonfia”) consiste nel manipolare il valore di una criptovaluta, per esempio attraverso l’invio di email o messaggi su Telegram o WhatsApp a un gran numero di utenti, che li porta ad acquistarla, aumentadone così il valore. I truffatori procedono poi, nel giro di pochi minuti, con la vendita degli asset, provocandone il crollo e rendendoli privi di valore.
Un’altra tipologia di truffa è il mining fasullo, con il quale si promettono ingenti guadagni che si potrebbero ottenere con il mining di criptovalute, quindi utilizzando un hardaware di estrazione di criptovalute, pagando una commissione fissa e una percentuale del ricavato, che però si rivelano falsi e ingannevoli. Si perde denaro o comunque se ne guadagna meno di quello che era stato promesso.
Gran parte delle truffe finanziarie, anche nel mondo delle crypto, si basano poi sullo schema Ponzi: si creano degli schemi piramidali in cui i nuovi investitori vengono pagati con i soldi dei primi investitori, in un loop che crolla nel momento in cui i nuovi investimenti non bastano più a coprire quelli precedenti.
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Altri esempi di truffe di criptovalute
I truffatori trovano sempre nuovi modi per riuscire a intercettare le debolezze di tutte quelle persone che stanno muovendo i primi passi nel mondo della criptovalute e che, quindi, rischiano di incappare in una truffa con maggiore facilità.
Altri esempi di truffe che pullulano in questo mondo sono:
- i falsi endorsement di celebrità, dove si fa credere che una cripto promette bene perché vi hanno già investito personaggi di spicco (Elon Musk, per esempio, è un nome citato molto spesso dai truffatori);
- il giveaway truffa, dove si invoglia l’utente a investire proponendogli la truffa come una di quelle opportunità che ti capitano una sola volta nella vita;
- le ICO (Initial Coin Offering) fasulle, con le quali viene lanciata sul mercato una nuova criptovaluta promettendo agli acquirenti degli sconti eccezionali in cambio di altre crypto già sul mercato, come i Bitcoin.
Le truffe di criptovalute, poi, possono consistere in un ricatto vero e proprio da parte dei truffatori. Si ricevono delle email di sextorsion in cui si fa credere all’utente di avere dei video in cui lo stesso sta visitando dei siti internet con contenuti per adulti, che minacciano di diffondere se l’utente non rivela le credenziali del suo wallet o non invia delle criptovalute.
A questo proposito, leggi anche Reato di frode informatica: cos’è e quando si configura
Truffe criptovalute: come riconoscerle
Il trading online e gli investimenti in criptovalute hanno reso la possibilità di investire più democratica, nel senso che hanno dato modo a tutti di investire per provare a tirare su un po’ di soldi.
L’errore che il meno esperto del settore è solito commettere consiste nel non investire adeguatamente nella sua educazione finanziaria e nella lettura di guide che possono aiutare, davvero, a riconoscere una truffa da un’occasione potenzialmente vantaggiosa (non certa, perché non esistono investimenti senza rischi).
Tra i segnali d’allarme di una possibile truffa che dovresti considerare ci sono:
- la promessa di guadagnare velocemente e in modo sicuro: diffida subito se qualcuno ti convince in qualche modo che riuscirai a ottenere rendimenti interessanti in poco tempo. Un investimento non è mai una certezza e i rischi da tenere in considerazione sono tanti;
- l’anonimato di chi vi scrive: potrebbe capitare di ricevere un messaggio su Telegram o Instagram a proposito di una criptovaluta sulla quale puntare. Il profilo dal quale vi scrivono potrebbe essere falso;
- l’assenza di un whitepaper che illustri il progetto sul quale investire in modo chiaro e trasparente, che invece deve essere presente;
- sistemi di multilevel marketing, alla base di ogni schema Ponzi che si rispetti.
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Consigli utili
Diffida da tutte le piattaforme di trading che non sono autorizzate dalla Consob: in rete sono disponibili elenchi in costante aggiornamento degli exchange truffa o non autorizzati, dai quali bisogna tenersi alla larga.
Un exchange di criptovalute, poi, ha solitamente un sito web sul quale sono presenti, oltre alla documentazione che illustra nel dettaglio il progetto di investimento, anche numeri di telefono, email e dove si trova la sede legale della società.
Se hai anche il minimo sospetto rispetto a una piattaforma di criptovalute, non ti fiondare a investire prima di avere fatto qualche ricerca online: se si tratta di una truffa, è molto probabile che qualcuno l’abbia segnalata prima di te.
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Come difendersi dalle truffe sulle criptovalute
La prudenza, soprattutto in questo settore e quando si tratta di investire i propri soldi, non è mai troppa. Per questo motivo, è bene sempre riuscire a individuare, per tempo, i campanelli di allarme che abbiamo citato nelle righe precedenti.
Si consiglia, in primo luogo, di utilizzare hardware wallet che abbiano standard di sicurezza elevati, basati su sistemi di autenticazione a due fattori, meglio se accompagnati da una polizza assicurativa in caso di furto o hackeraggio.
Importantissimo: non bisogna mai fornire le proprie chiavi di accesso personali a nessuno. Se ti chiedono di fornire password o altri dati legati al tuo wallet in cambio di un guadagno certo, sicuramente hai a che fare con un truffatore.
In generale, i truffatori saranno molto abili a sfruttare l’ignoranza e il desiderio di avidità delle loro vittime per riuscire a manipolarli con l’inganno. Ricorda, però, che tutto quello che sembra troppo bello per essere vero, quasi sicuramente nasconde un inganno e i soldi facili non esistono. Partire da questi due assunti è il primo passo per riuscire a sventare una possibile truffa.
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Cosa fare per denunciare una truffa di criptovalute
Qualora avessi subito un furto di criptovalute o condiviso a un estraneo i tuoi dati personali, devi agire il prima possibile. La prima cosa da fare è cambiare username e password in modo da bloccare per tempo qualsiasi utilizzo indebito.
Riuscire a recuperare transazioni di criptovalute avvenute tramite blockchain non è affatto semplice: per questo conviene sempre rivolgersi a un avvocato esperto in criptovalute, che con le sue competenze potrà individuare il canale più adatto per provare a riavere indietro i propri soldi.
Da un punto di vista legale, dopo aver messo insieme tutta la documentazione relativa alla truffa (quindi email, messaggi e transazioni), si potrà presentare denuncia alle autorità – e poi decidere eventualmente di adire le vie legali (fermo restando che il procedimento potrebbe risultare lungo e inconcludente).
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