Tutore legale persona anziana: chi è e come si nomina
Come si diventa tutore legale di un anziano? Ecco come funziona l’istituto della tutela, come si richiede e la differenza con l’amministrazione di sostegno.
- La legge prevede un presupposto fondamentale affinché si possa nominare un tutore legale per una persona anziana.
- Il soggetto in questione dovrà infatti essere stato dichiarato interdetto.
- In presenza di patologie invalidanti temporanee o parziali, invece, si potrà richiedere un amministratore di sostegno.
Potrebbe capitare, a un certo punto della vita, che una persona anziana della tua famiglia abbia bisogno di assistenza per compiere gli atti della vita quotidiana o per altre operazioni, quali ritirare la pensione o occuparsi della propria salute psico-fisica.
Potrebbe trattarsi di un genitore (o di entrambi), oppure di un parente prossimo, come una zia (sorella del padre o della madre). La legge permette non solo ai famigliari, ma anche al Pubblico Ministero di fare le loro veci laddove sia necessario.
A quale istituto si dovrà fare riferimento? Quali sono i presupposti per richiederlo? In questa guida ti spiegheremo come diventare tutore legale di una persona anziana, partendo dalla differenza tra la tutela e l’amministrazione di sostegno.
Qual è la differenza tra tutore e amministratore di sostegno?
Prendiamo il caso di una persona anziana che sia affetta da una data patologia, che può essere fisica e/o mentale. Questa infermità può essere temporanea, oppure molto grave, quindi permanente. Nel primo caso, l’anziano che si trova nella condizione, parziale o temporanea, di non riuscire a provvedere ai propri interessi, può essere assistito da un amministratore di sostegno.
Questa figura viene nominata dal Giudice tutelare del luogo in cui si trova la residenza o il domicilio della persona anziana. L’amministratore di sostegno rappresenta l’anziano soltanto per quegli atti che la persona anziana non può più gestire, che dovranno essere indicati dal Giudice.
Nel secondo caso, invece, l’anziano ha una grave infermità di mente abituale, a causa della quale non è più in grado di occuparsi delle proprie esigenze e per la quale viene definito interdetto. La condizione di infermità mentale grave e abituale rappresenta il presupposto per nominare un tutore, che rappresenterà legalmente l’interdetto e ne gestirà il patrimonio.
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Cos’è la sentenza di interdizione
Affinché si possa richiedere la nomina di un tutore per una persona anziana, dunque, dovrà prima esserci una sentenza di interdizione, con la quale il soggetto in questione sia dichiarato incapace di provvedere ai propri interessi proprio a causa della sua infermità mentale.
Questa differenza è fondamentale per capire l’istituto della tutela: una persona anziana che non ha una grave patologia mentale, ma si trova in una condizione temporanea di menomazione (fisica o psichica) non potrà richiedere un tutore, ma soltanto un amministratore di sostegno.
Questo perché l’interdizione comporta la totale incapacità legale a compiere qualsiasi tipologia di atto, da quelli della vita quotidiana, a quelli relativi alla gestione dei propri soldi e possedimenti.
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Chi nomina il tutore di un anziano?
Fatta questa doverosa premessa, passiamo ad analizzare come funziona la nomina del tutore di una persona anziana. Il tutore è nominato dal Giudice tutelare: di solito, la persona designata fa parte della famiglia.
Potrebbe quindi trattarsi del:
- coniuge non separato;
- figlio;
- fratello o sorella;
- una persona stabilmente convivente;
- un parente entro il quarto grado.
Ad ogni modo, in assenza di parenti o qualora dovesse sorgere un conflitto tra gli stessi, il Giudice potrà nominare anche un estraneo, a condizione che si tratti di una persona maggiorenne di ineccepibile condotta.
Chi viene nominato tutore può rifiutarsi di ricoprire questo ruolo solo se ha più di 65 anni, 3 figli maggiorenni a carico, sia gravemente malato, oppure sia già tutore di un’altra persona.
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Che differenza c’è tra tutore e protutore?
Il Giudice tutelare potrebbe nominare anche un’altra figura, quella del protutore. Quest’ultimo potrà intervenire:
- in presenza di situazioni conflittuali tra l’interdetto e il tutore;
- per gli atti urgenti, in sostituzione del tutore, nell’ipotesi in cui questi venga a mancare o abbandoni il suo incarico.
Come si nomina un tutore legale per una persona anziana
Per richiedere la tutela legale per una persona anziana, sarà necessario presentare un’apposita istanza al Tribunale, che potrà essere promossa o dal beneficiario dell’istituto, oppure (molto più frequentemente, viste le condizioni dell’interdetto) dal coniuge, il figlio, la persona stabilmente convivente, i parenti entro il quarto grado (fratelli, cugini) e gli affini entro il secondo grado (genero, nuora). In alcuni casi, può farne richiesta lo stesso Pubblico Ministero.
Il Giudice avrà quindi il compito di valutare l’effettiva infermità mentale dell’interdetto: ne dichiarerà dunque lo stato di infermità tramite sentenza di interdizione e nominerà il tutore legale.
Nel momento in cui viene nominato, il tutore deve prestare giuramento dinanzi al Giudice, con il quale dovrà dichiarare di esercitare il proprio incarico con fedeltà e diligenza.
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Cosa comporta essere tutore legale di una persona?
Entro 10 giorni dalla nomina, il tutore dovrà iniziare a occuparsi dell’inventario dei beni dell’interdetto, al termine dei quali avrà 30 giorni per completarlo. L’inventario comprende beni mobili e immobili, crediti e debiti.
Tra i doveri del tutore, si annoverano:
- il prendersi cura dell’interdetto;
- rappresentarlo in tutti gli atti civili;
- amministrarne i beni;
- gestirne la contabilità;
- presentare una relazione annuale al Giudice tutelare.
Il tutore potrà eventualmente chiedere al Giudice di essere revocato dall’incarico nel caso in cui sia diventato troppo gravoso: in questo caso, dovrà continuare a svolgere la funzione di tutore fino alla nomina di una nuova persona.
Al contempo, il Giudice potrà decidere di rimuovere il tutore nell’ipotesi in cui quest’ultimo dovesse rivelarsi:
- negligente;
- inetto;
- insolvente o dovesse abusare dei suoi poteri, quindi in presenza di gravi comportamenti.
Per compiere alcuni atti, il tutore dovrà comunque essere autorizzato dal Giudice tutelare. Per esempio, dovrà ottenere l’approvazione del Tribunale per l’alienazione dei beni, la costituzione di pegni o ipoteche, la stipula di compromessi. Dal momento in cui è stato nominato un tutore, tutti gli atti compiuti dalla persona anziana in autonomia potranno essere considerati nulli.
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Tutore persona anziana – Domande frequenti
Il tutore legale di una persona anziana interdetta e, dunque, incapace di agire, lo rappresenta in tutti gli atti civili e nell’amministrazione dei suoi beni.
Il tutore non deve rivelare informazioni riservate sulla vita del soggetto tutelato e della sua famiglia. L’unica persona con la quale può conferire di tali argomenti è il Giudice tutelare.
L’ufficio della tutela è gratuito, ma in alcuni casi, qualora l’incarico da svolgere sia particolarmente difficile, il Giudice può prevedere l’assegnazione di un’equa indennità.
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