Codice IBAN: cos’è e come si verifica
Quali sono gli elementi che costituiscono il codice IBAN italiano? A cosa serve? Ci sono circostanza nelle quali può diventare rischioso per un correntista e come si può verificare? Scoprilo nella nostra guida.
Avere un conto in banca è la norma per la maggior parte della popolazione: avere un posto sicuro in cui depositare i propri soldi è una scelta migliore del tenerli nascosti sotto il materasso.
Aprire un conto corrente oggi significa poter usufruire di servizi veloci, pratici e sicuri, grazie alle moderne tecnologie di protezione multifattore, e di poter gestire i propri soldi direttamente online, tramite i servizi di home banking.
Tra questi ultimi, troviamo la possibilità di inviare e ricevere bonifici, anche con il solo utilizzo dell’applicazione legata al conto corrente. Nozione fondamentale per fare un bonifico è quella di codice IBAN, acronimo di International Bank Account Number.
Come è composto questo codice? Cosa significa? Partendo dal codice IBAN, è possibile risalire all’intestatario di un conto? Si può rischiare qualcosa? Risponderemo di seguito a queste domande, cercando di capire anche se e come è possibile verificare un codice IBAN.
IBAN: cos’è
L’IBAN (International Bank Account Number) è un insieme di coordinate bancarie che identificano in modo univoco un conto corrente e il suo intestatario.
Viene principalmente utilizzato per inviare e ricevere bonifici, quindi rappresenta il modo attraverso il quale si ricevono o mandano soldi a un altro soggetto, che dovrà essere a sua volta dotato di IBAN.
Tra le operazioni più comuni associate a l’IBAN, troviamo:
- l’accredito dello stipendio o della pensione;
- la domiciliazione diretta delle utenze domestiche, quali le bollette di luce e gas.
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Come è composto il codice IBAN
.Il codice IBAN è formato, in Italia, da 27 caratteri alfanumerici. Questi ultimi sono:
- IT: le prime due lettere indicano il Paese di provenienza del conto (in caso di conto straniero, le lettere saranno dunque diverse);
- cifre di controllo: le due cifre successive servono a rilevare eventuali errori nella trascrizione dei numeri successivi;
- Codice BBAN: le restanti 23 cifre costituiscono il codice BBAN, acronimo di Basic Bank Account Number, che identifica in modo univoco il singolo conto corrente.
Il codice BBAN è composto a sua volta da:
- codice CIN (Control Internal Number), composto da una sola lettera avente la funzione di carattere di controllo;
- codice ABI: le 5 cifre successive identificano l’istituto di credito;
- codice CAB: le 5 cifre subito dopo identificano la filiale dell’istituto di credito;
- numero di conto corrente: le 12 cifre finali identificano il numero di conto corrente.
Dall’IBAN si può quindi individuare il numero di conto corrente, ma non il nome del suo titolare. Altre informazioni che si possono ricavare, invece, sono relative al Paese di provenienza della banca e in quale filiale dell’istituto di credito è stato aperto il conto.
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Verifica codice IBAN: è possibile?
Sebbene non sia possibile risalire all’intestatario di un conto corrente partendo dal codice IBAN, si può verificare la sua correttezza, quindi avere la certezza che l’IBAN al quale per esempio si devono inviare dei soldi sia corretto – in caso contrario il bonifico non andrebbe comunque a buon fine.
Ci sono alcuni strumenti disponibili gratuitamente online che sono stati pensati proprio per dare la possibilità a chiunque di verificare un dato codice IBAN. Allo stesso modo, è possibile individuare l’IBAN di un correntista partendo dalle sue coordinate bancarie, quindi il numero del conto corrente.
Passando invece ai rischi, oggi è improbabile che si possa addebitare in modo indebito una somma utilizzando l’IBAN di un’altra persona. Tuttavia, nella remota ipotesi che ciò possa accadere, si potrà revocare l’SDD e procedere con un’eventuale querela.
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