Avviso di addebito INPS: cos’è e come tutelarsi
Nel caso di avviso di addebito INPS, cosa succede? Cosa rischia il contribuente? Quali sono le conseguenze? Nel seguente articolo, ti diremo tutto quello che puoi fare in caso di avviso di addebito da parte dell'INPS.
- L’avviso di addebito dell’INPS è un documento con cui l’INPS comunica al contribuente delle irregolarità nel pagamento dei contributi previdenziali.
- L’avviso di addebito può essere notificato via PEC o tramite raccomandata oppure con messo comunale.
- Può essere oggetto di contestazione oppure si deve procedere al pagamento nel termine indicato dall’avviso stesso.
L’INPS può comunicare un avviso di addebito quando il contribuente non è in regola con il pagamento dei contributi previdenziali. Questo è il primo atto che precede la procedura esecutiva coatta, che sarà posta in essere in caso di mancato pagamento dei contributi entro il termine indicato.
L’avviso di addebito può essere contestato davanti al giudice oppure essere oggetto di ricorso in autotutela, di fronte all’amministrazione competente. In tal modo, potrai ottenere l’annullamento o, quantomeno, la sospensione del provvedimento. Gli atti in questione devono essere comunicati anche alle autorità amministrative competenti.
Nel seguente articolo, ti spiegheremo tutto ciò che c’è da sapere sull’avviso di addebito INPS, cosa comporta ricevere predetto avviso e quali sono le possibili opzioni a disposizione.
- Che cos’è l’avviso di addebito INPS?
- Cosa contiene l’avviso di addebito INPS
- Per quali ragioni può essere emesso l’avviso di addebito
- Come viene notificato l’avviso di addebito INPS
- Avviso di addebito INPS: come funziona
- Come si paga un avviso di addebito INPS
- Avviso di addebito INPS e ricorso al giudice del lavoro
- Avviso di addebito INPS: ricorso in autotutela
Che cos’è l’avviso di addebito INPS?
L’avviso di addebito emesso dall’INPS è un documento che consente all’istituto di notificare al contribuente l’esistenza di debiti o irregolarità nei pagamenti dei contributi previdenziali.
In genere, l’avviso viene inviato dall’INPS in autonomia, dopo che ha effettuato degli accertamenti e delle rilevazioni di discordanze tra i contributi dovuti e quelli effettivamente versati.
L’attività di riscossione somme da parte dell’INPS presuppone sempre questo avviso di addebito. È un atto immediatamente esecutivo e sostituisce la cartella di pagamento.
Possono essere esercitati i servizi di consultazione, di richiesta di sospensione e di annullamento totale o parziale dell’avviso di addebito. Questi servizi hanno come destinatari:
- il soggetto responsabile dell’adempimento contributivo (titolare o legale rappresentante);
- il delegato;
- l’intermediario autorizzato.
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Cosa contiene l’avviso di addebito INPS
L‘avviso di addebito deve contenere una serie di elementi relativi alla posizione del contribuente, ovvero tutti gli elementi necessari all’identificazione della pretesa vantata dall’ente previdenziale:
- il codice fiscale del contribuente;
- la tipologia del credito con l’informazione della gestione previdenziale di riferimento. Laddove i crediti abbiano ad oggetto un atto di accertamento dell’INPS o di altri Enti, l’indicazione degli estremi dell’atto e la relativa data di notifica;
- l’anno e il periodo di riferimento del credito;
- l’importo del credito distinto per singolo periodo e ripartito tra quota capitale, sanzioni e interessi, ove dovuti;
- l’importo totale dei crediti contenuti nell’avviso comprensivi dei compensi del servizio di riscossione;
- l’indicazione dell’Agente della Riscossione competente in base al domicilio fiscale del contribuente alla data di formazione dell’avviso di addebito;
- la sottoscrizione, anche mediante firma elettronica, del responsabile dell’ufficio dell’INPS che ha accertato l’omissione contributiva e che ha emesso l’atto;
- l’intimazione ad adempiere al pagamento all’Agente delle entrate-Riscossione, entro 60 giorni dalla sua notifica.
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Per quali ragioni può essere emesso l’avviso di addebito
L’avviso di addebito dell’INPS può essere emesso per riscuotere:
- le somme a titolo di contributi previdenziali e assistenziali omessi, cioè non versati alla scadenza prevista;
- le somme, di competenza dell’INPS, accertate come dovute dagli uffici o dagli organi di vigilanza, anche di altri Enti.
L’avviso di addebito può anche essere emesso in caso di omissione contributiva, se i contributi di previdenza e di assistenza non siano versati, in tutto o in parte, entro le scadenze di legge, oppure quando l’adempimento è tardivo.
Il pagamento può anche essere richiesto con avviso bonario, prima di emettere l’avviso di addebito. In caso di inadempimento entro la scadenza indicata dall’avviso, l’INPS procede poi alla comunicazione dell’avviso di addebito.
L’avviso di addebito segue ad un accertamento compiuto dall’INPS, in particolare, da:
- verifica ispettiva dell’Istituto;
- verifica ispettiva di altri Enti;
- accertamento d’ufficio notificato con lettera di diffida.
Il contribuente deve adempiere entro 60 giorni dalla notifica dell’atto di accertamento o della lettera di diffida, dopodiché viene emesso l’avviso di addebito.
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Come viene notificato l’avviso di addebito INPS
L’avviso di addebito può essere notificato ricorrendo a diverse modalità. Per esempio, è possibile procedere mediante:
- PEC;
- raccomandata con ricevuta di ritorno;
- tramite messi comunali o agenti di Polizia municipale.
L’avviso di addebito è anche visibile sul:
- sito web dell’INPS, facendo accesso al servizio “Cassetta postale” per il cittadino;
- accedendo ai servizi di consultazione, di richiesta di sospensione e di annullamento totale o parziale dell’avviso di addebito, per le aziende ed i professionisti.
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Avviso di addebito INPS: come funziona
Come già specificato, la procedura prevede la notifica al contribuente tramite posta elettronica certificata, oppure è possibile notificare l’avviso anche mediante raccomandata con ricevuta di ritorno. La notifica può anche essere effettuata da messi comunali o agenti della Municipale.
Dal momento in cui il soggetto riceve la notifica, l’avviso bonario dell’INPS si presume conosciuto. Il debitore deve saldare il debito entro il termine indicato dall’ente previdenziale, oppure può anche decidere di contestare l’avviso. Se il debitore non adempie entro il termine, senza contestare l’avviso, l’INPS può dare avvio alla procedura esecutiva.
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Come si paga un avviso di addebito INPS
Il pagamento deve essere effettuato entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di addebito. Il contribuente può utilizzare il bollettino RAV, che viene allegato all’avviso. L’avviso viene comunicato anche all’ente deputato alla riscossione, contestualmente alla notifica al contribuente.
L’agente della riscossione può avviare la procedura di recupero coattivo del debito, oltre il termine di 60 giorni previsto per l’adempimento spontaneo. Il pagamento del debito presuppone anche quello degli oneri della riscossione, che sono dovuti per il funzionamento del servizio di riscossione.
Si prevede infatti che:
- se i pagamenti sono effettuati entro 60 giorni dalla notifica, prevedono un onere del 3% sulle somme riscosse;
- se sono superati i 60 giorni, gli oneri aumentano al 6% e all’importo dovuto vanno anche aggiunte le ulteriori somme previste dalla legge.
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Avviso di addebito INPS e ricorso al giudice del lavoro
Il contribuente può presentare ricorso al giudice del lavoro. Le modalità sono espressamente descritta nell’avviso nella sezione “Comunicazioni dell’INPS”. Il ricorso va presentato entro il termine di 40 giorni dalla notifica.
Il giudice del lavoro può decidere di sospendere l’esecuzione dell’avviso. Il provvedimento di sospensione sarà notificato a cura del contribuente al competente soggetto deputato alla riscossione.
Eventualmente, l’avviso bonario può essere pagato anche a rate, nelle sole ipotesi previste dalla legge, presentando apposita richiesta all’ente della riscossione.
Il contribuente può presentare ricorso per vizi di merito o per vizi formali.
Vizi di merito | Sono ipotesi di vizi di merito: – contributi già versati o non dovuti; – contributi prescritti; – errore di calcolo delle somme dovute a titolo di contributi, premi, interessi o sanzioni. Possono essere fatti valere con ricorso dinanzi al giudice (Tribunale – sezione Lavoro). Il ricorso deve essere depositato nel termine di decadenza di 40 giorni, decorrenti dalla data di notifica della cartella al destinatario |
Vizi formali | Sono ipotesi di vizi formali i vizi di forma dell’atto o vizi nella sua notifica. Per esempio, sono vizi della notifica: – la mancata indicazione delle voci di calcolo; – la mancata sottoscrizione; – la notifica nulla o inesistente; – la motivazione mancante o incompleta. Deve essere effettuata l’opposizione agli atti esecutivi entro 20 giorni, in quanto l’avviso è titolo esecutivo |
Domanda di sospensione o annullamento avviso di addebito
La domanda di sospensione o di annullamento dell’avviso di addebito deve essere trasmessa online all’INPS. Il sito mette a disposizione un servizio a ciò dedicato.
Tramite lo stesso servizio, è anche possibile la visualizzazione dello stato della domanda e delle eventuali comunicazioni inserite dalla sede INPS competente.
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Avviso di addebito INPS: ricorso in autotutela
Il contribuente potrebbe anche decidere di non proporre il ricorso giudiziario nei termini osservati. In tal caso, l’avviso di addebito si stabilizza, quindi, non è più impugnabile. Ciononostante, comunque, permangono delle possibilità per il lavoratore.
Egli può proporre ricorso in autotutela, per annullare in tutto o in parte l’avviso, nel caso di:
- sentenza dell’autorità giudiziaria che abbia accertato l’inesistenza, totale o parziale, dell’obbligo contributivo, nonostante il decorso del termine per l’impugnazione. In tale ipotesi, l’INPS deve eseguire la sentenza, procedendo all’annullamento o applicando lo sgravio;
- autonoma verifica, da parte della sede INPS competente, della fondatezza delle ragioni sostanziali del contribuente. In questa ipotesi, l’ente procede ad autonomo riesame e provvede all’annullamento o allo sgravio.
Se il vizio è solo formale, si ritiene che l’INPS non debba intervenire in autotutela.
L’istanza di autotutela può essere presentata:
- attraverso i servizi di consultazione, di richiesta di sospensione e di annullamento totale o parziale dell’avviso di addebito;
- mediante il sito dell’Istituto.
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Avviso di addebito INPS – Domande frequenti
L’avviso di addebito serve a comunicare al contribuente che è inadempiente rispetto al versamento dei contributi previdenziali.
In genere, l’avviso di addebito dell’INPS prevede un termine di 60 giorni per provvedere al pagamento della somma a debito.
Quando è ricevuto l’avviso di addebito dell’INPS, il contribuente può decidere di pagare il debito, contestare in via giudiziale l’avviso o decidere di presentare istanza in autotutela.
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