Visita fiscale INPS: novità orari dipendenti pubblici e privati
Cosa accerta la visita fiscale? Quali sono gli orari della visita fiscale dei dipendenti pubblici e privati, tra reperibilità ed esoneri? Ecco cosa sapere e cosa succede se il medico non ti trova a casa.
- La visita fiscale è una visita medica di controllo che si può ricevere quando si è in malattia.
- Sono previsti degli orari specifici per i dipendenti privati e per quelli pubblici.
- Qualora non fossi a casa quando arriva il medico, andresti incontro a delle sanzioni per assenza ingiustificata.
La visita fiscale INPS è un controllo obbligatorio che viene effettuato da parte di un medico nel momento in cui un lavoratore si assenta dal lavoro per malattia.
Sono tanti i furbi che fingono di star male potendo così restare a casa e avere diritto alla retribuzione: il controllo medico permette spesso di scoprirli. In questa guida saranno presentati i momenti nei quali possono essere effettuate le visite, con le relative fasce di reperibilità, e quali sono i casi nei quali sono invece possibili le esenzioni dai controlli INPS.
Per prima cosa, è bene segnalare la novità relative alle fasce orarie previste per i dipendenti pubblici, che vengono equiparate a quelle dei dipendenti privati. Si assiste, dunque, a una riduzione della disponibilità oraria richiesta ai dipendenti del pubblico, che prima era dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00.
A restare uguali sono, invece, la possibilità di essere esonerati dal controllo da parte del medico incaricato dall’INPS o le sanzioni che possono essere applicate in caso di assenza del lavoratore durante la visita fiscale.
- Visite fiscali: orari dipendenti pubblici
- Visita fiscale: orari privati
- Orari visita fiscale INPS: novità
- Visita fiscale INPS: come funziona
- Visite fiscali INPS e fasce di reperibilità
- Visite fiscali orari INPS: sanzioni
- Esonero visita fiscale dipendenti pubblici e privati
- Visita fiscale e datore di lavoro
- Orari visite fiscali – Domande frequenti
Visite fiscali: orari dipendenti pubblici
L’INPS si occupa delle visite fiscali di tutti i lavoratori dal 2018, sia dei dipendenti pubblici sia di quelli che lavorano per aziende private. Gli orari della visita fiscale sono quelli durante i quali potrà avvenire l’arrivo del medico inviato dall’INPS, che avrà il compito di verificare le condizioni di salute del lavoratore.
Se il lavoratore non rispetta le fasce di reperibilità imposte dalla legge e, per esempio, non si trova in casa nel momento in cui il medico effettua la visita, vengono applicate delle sanzioni, che analizzeremo in seguito.
Come precisato nelle righe iniziali, per i dipendenti pubblici erano fissate due fasce di reperibilità, una al mattino e una al pomeriggio, che sono valide tutti i giorni della settimana, compresi il weekend, quindi il sabato e la domenica, e i giorni festivi, per un totale di 7 ore al giorno.
Ad oggi, invece, le due fasce orarie sono state equiparate a quelle previste per i dipendenti privati e sono valide sempre tutti i giorni, comprese le domeniche e i giorni festivi.
Orari visite fiscali dipendenti pubblici | Fascia di reperibilità |
Mattina | Dalle 10:00 alle 12:00, 7 giorni su 7 |
Pomeriggio | Dalle 17:00 alle 19:00, 7 giorni su 7 |
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Visita fiscale: orari privati
Le due fasce di reperibilità previste per i lavoratori del privato sono rimaste invariate: sono comunque le stesse a prescindere dalle dimensioni dell’azienda, quindi valgono sia per le piccole società sia per quelle di grandi dimensioni.
Anche in questo caso, gli orari delle visite fiscali per i lavoratori del privato sono validi 7 giorni su 7, compresi i weekend e i giorni festivi. Nella tabella in basso è stato riportato il quadro riassuntivo con gli orari.
Orari visite fiscali dipendenti privati | Fascia di reperibilità |
Mattina | Dalle 10:00 alle 12:00, 7 giorni su 7 |
Pomeriggio | Dalle 17:00 alle 19:00, 7 giorni su 7 |
Orari visita fiscale INPS: novità
Già a partire dal 2018, tutti i controlli relativi alla visita fiscale sono stati affidati all’INPS, tramite la creazione del Polo Unico dei Controlli, attraverso il quale si è cercato di dare uniformità alle procedure di verifica.
Tra le novità introdotte c’è quella relativa al numero di visite che possono essere effettuate dal medico fiscale: in precedenza era possibile una sola visita, quindi era più semplice per i finti malati riuscire a mettere in scena la finzione.
Adesso il medico ha la possibilità di effettuare più controlli nel corso dell’intera malattia, che potrebbero verificarsi anche nella stessa giornata, nel rispetto delle fasce di reperibilità.
Oltre al rafforzamento dei controlli, sono state inasprite le sanzioni previste per i dipendenti colti in flagranza di reato, in base alle quali si può anche rischiare di essere licenziati.
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Visita fiscale INPS: come funziona
La visita fiscale consiste in una vera e propria visita medica che ha l’obiettivo di verificare quali siano le reali condizioni di salute del paziente, oltre che quello di controllare l’effettiva presenza del lavoratore presso l’indirizzo di reperibilità fornito.
Nel corso della visita, il medico porrà al lavoratore le domande necessarie per conoscere i sintomi della malattia e quale cura è stata prescritta dal medico di base, ma potrà anche non limitarsi a un controllo meramente verbale.
La visita medica dal vivo serve a capire se il lavoratore stia veramente male o stia fingendo: tra le facoltà del medico fiscale rientra anche quella di far rientrare il dipendente prima al lavoro rispetto al tempo indicato dal medico di base, giustificando l’eventuale decisione tramite verbale.
La visita fiscale termina con il rilascio di una ricevuta da parte del medico, che il lavoratore è tenuto a conservare, ricordando che ci potrebbe comunque essere una seconda visita medica.
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Visite fiscali INPS e fasce di reperibilità
A partire dal 1° settembre 2017 è entrato in vigore il Polo unico per le visite fiscali, che assegna all’INPS la competenza esclusiva delle gestione delle visite mediche di controllo, anche per l’82% dei lavoratori pubblici che si trovano in malattia. Da tale data, l’Istituto effettua visite mediche sia d’ufficio, sia su richieste delle pubbliche amministrazioni.
Nel momento in cui un lavoratore si ammala, ha il diritto di passare il periodo di malattia ovunque desideri. L’importante è che comunichi il suo indirizzo di reperibilità all’INPS, che non deve necessariamente coincidere con quello di residenza.
La comunicazione deve essere inoltrata al proprio medico di base che scriverà l’indirizzo di reperibilità sul certificato medico, il quale dovrà poi essere inviato al proprio datore di lavoro. L’indirizzo sarà dunque inoltrato in automatico all’INPS, in modo tale che il medico che si occuperà della visita fiscale saprà dove recarsi per il controllo previsto dalla legge.
Il lavoratore dovrà quindi contattare il proprio medico di base per la redazione e la trasmissioni all’INPS del certificato o dell’attestato – dove il certificato contiene sia la prognosi sia la diagnosi, mentre l’attestato indica soltanto la prognosi, ovvero il giorno di inizio e fine presunta della malattia. Il medico dovrà eventualmente indicare l’evento traumatico e segnalare i casi in cui si ha diritto all’esenzione della reperibilità.
Si dovrà quindi annotare il numero di protocollo e verificare che dati anagrafici e indirizzo di reperibilità inseriti per la visita fiscale non siano errati. Gli attestati di malattia ricevuti telematicamente possono essere verificati tramite l’apposito servizio presente sul Portale dell’Istituto.
Visite fiscali orari INPS: sanzioni
Che succede se il medico fiscale non ti trova a casa? L’aumentare del numero di dipendenti truffaldini che nel corso degli anni si sono serviti della richiesta di malattia in modo disonesto ha portato a un inasprimento delle sanzioni previste.
La prima si applica nel momento in cui il dipendente non viene trovato in casa durante la visita fiscale: il lavoratore viene così sanzionato per assenza ingiustificata dal posto di lavoro, subendo una decurtazione sullo stipendio relativa ai giorni in cui non ha lavorato.
Nei casi di maggiore gravità, ovvero quelli in cui si scopre che non solo il lavoratore non si trova in casa per malattia, ma si sta occupando di faccende personali, è possibile che si possa arrivare anche al suo licenziamento.
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Assenza durante visita fiscale: conseguenze
Le decurtazioni corrispondono:
- al 100% della retribuzione per i primi 10 giorni di malattia;
- al 50% della retribuzione per i giorni seguenti.
Se il lavoratore dovesse risultare assente durante la visita fiscale per ben tre volte consecutive, perderà in modo definitivo l’indennità fino alla fine del periodo di malattia.
Il lavoratore ha comunque a sua disposizione 15 giorni di tempo dalla notifica della sanzione per motivare la sua assenza. A tal proposito, risulta utile elencare quali sono i casi nei quali è possibile esentarsi dalla visita fiscale.
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Esonero visita fiscale dipendenti pubblici e privati
Quando si è in malattia, si può uscire di casa? In pratica, i dipendenti pubblici e privati sono giustificati in caso di assenza durante la visita fiscale nei seguenti casi previsti dalla legge:
- quando l’assenza è dovuta a cause di forza maggiore;
- nei casi in cui si siano verificate delle circostanze improvvise che hanno reso necessaria la presenza del lavoratore altrove;
- nel caso di visite e accertamenti specialistici che si sono svolti nello stesso momento in cui il medico ha effettuato la visita fiscale;
- per visite mediche presso il proprio medico di base;
- nel caso in cui ci fosse la necessità di ricevere un’iniezione;
- per i ricoveri ospedalieri;
- per cure dentistiche urgenti;
- per il ritiro di radiografie;
- per l’acquisto di farmaci;
- nell’ipotesi di malattie gravi che prevedano terapie immediate salvavita;
- nei casi di gravidanza a rischio;
- nel caso di malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio;
- per le invalidità che hanno provocato una riduzione dell’attività lavorativa di almeno il 67%.
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Quali sono gli orari in cui si può uscire quando si è in malattia?
Alcune sentenze hanno incluso tra i casi nei quali il lavoratore è giustificato se si allontana dal proprio domicilio anche se è in malattia:
- l’andare a trovare parenti in ospedale qualora l’unico orario disponibile corrisponda a quello delle fasce di reperibilità;
- lo svolgere attività di volontariato che non pregiudichino lo stato di salute indicato nel certificato medio;
- la presenza di patologie gravi.
Inoltre, nel momento in cui il medico di base rilascia il certificato medico, può inserire il cosiddetto Codice E: in questo modo escluderà in automatico il lavoratore dalla visita fiscale, in quanto tale codice lo fa rientrare nell’elenco delle esenzioni possibili.
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Visita fiscale e datore di lavoro
Come precisato in precedenza, il Decreto legislativo 75/2017 ha portato all’istituzione del Polo unico VMC per le visite fiscali che saranno effettuate dall’INPS. Tale ufficio si occupa, dunque, di tutte le ispezioni e gli accertamenti medico-legali su tutto il territorio nazionale, non solo per le visite d’ufficio, ma anche per quelle richieste dal datore di lavoro.
In precedenza, lo stato di malattia dei dipendenti privati era a carico delle commissioni sanitarie delle ULSS locali e l’INPS si occupava soltanto dei dipendenti pubblici. Oggi possono invece richiedere la visita di controllo sullo stato di salute dei propri dipendenti all’INPS tutti i datori di lavoro del settore pubblico e privato, anche per quei lavoratori ai quali non sono tenuti a versare l’indennità economica di malattia.
Fanno capo al Polo unico della medicina fiscale anche:
- le Forze armate (Esercito, Marina militare, Aeronautica militare);
- i Corpi armati dello Stato (Guardia di Finanza e Carabinieri, Polizia dello Stato, Polizia Penitenziaria);
- il Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
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Orari visite fiscali – Domande frequenti
Il lavoratore è vincolato a restare in casa negli orari in cui il medico potrebbe fare una visita fiscale.
Qualora la visita fiscale dovesse avvenire fuori dalla fascia oraria di reperibilità, il lavoratore avrebbe diritto a fare una contestazione: in tal modo sarebbe giustificato in caso di assenza e, dunque, non sanzionabile.
Sono previste delle sanzioni di diverso tipo per il lavoratore: ecco quali sono nello specifico.
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