Caso Morgan: per quali reati è accusato il cantante?
In questi giorni si sta parlando molto del processo che coinvolge la cantante Angelica Schiatti e Morgan, denunciato per stalking e diffamazione dalla ex compagna. Un'analisi della vicenda giudiziaria.
La cronaca ci restituisce ogni giorno casi di donne diventate vittime dei loro ex, costrette a vivere, spesso in un silenzio doloroso e assordante, episodi di stalking, diffamazione e revenge porn.
Ci siamo così abituati a certe notizie che lo sdegno cede spesso il passo alla normalizzazione di quello che normale non è, specialmente in un contesto giudiziario in cui l’applicazione delle norme in vigore ha più ritardi di Trenitalia.
Nelle ultime ore sono, però. sotto gli occhi di tutti le accuse di stalking, diffamazione e revenge porn rivolte a Morgan (pseudonimo di Marco Castoldi) da parte della sua ex compagna, Angelica Schiatti (cantante e musicista).
Perché di un personaggio al quale negli anni abbiamo imparato a perdonare tutto, per quell’aura di artista maledetto che abbiamo messo sotto l’etichetta del “che ci vuoi fare, lui è fatto così”, emerge oggi il ritratto dell’ennesimo uomo che tratta la “sua” donna come un oggetto di proprietà.
In queste righe, vogliamo ripercorrere i fatti che hanno preceduto le denunce contro l’artista e quali sono le conseguenze penali alle quali potrebbe andare incontro, se la giustizia riuscisse a fare il suo corso.
Morgan e Angelica Schiatti: l’inizio della relazione
I due si conoscono nel 2014 e iniziano a frequentarsi. Nel tempo, si vedono di tanto in tanto, mantenendo un rapporto cordiale, fino a quando, alla fine del 2019, si rimettono insieme, ma la relazione è turbolenta.
Angelica Schiatti decide così di mollare Morgan e lui lo accetta. Almeno fino all’inizio del lockdown. Da questo momento i suoi messaggi diventano sempre più pressanti e i toni si fanno minacciosi.
Nel giro di poco tempo, i messaggi si trasformano in una vera e propria forma di stalking. La giovane (classe 1989) lo denuncia e viene attivato il Codice rosso. Era il maggio del 2020. Morgan subisce una perquisizione in casa e reagisce in modo sempre più intimidatorio.
La ragazza inizia a temere per la sua incolumità e si trasferisce nella casa del padre, a Merate. Nel 2021 Morgan viene rinviato a giudizio. Di questo processo, finora, non si sapeva quasi niente.
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Le accuse di revenge porn
Angelica continua a ricevere messaggi su WhatsApp fino al revenge porn: Morgan la minaccia di rendere pubblici i suoi video erotici. E lo fa. In una chat di gruppo chiamata “inartemorgan”, invia una foto di Angelica nuda accompagnata dalla frase “E adesso per la gioia di tutti i segaioli del mondo vi sparo una tripletta di video porno di A. che vi mettono a posto per qualche anno”. Commette così il reato di revenge porn.
Non contento, inizia a scrivere alla madre di Angelica, dicendole di essere sotto casa della figlia e accusandola di aver manipolato la donna. La persecuzione continua con messaggi rivolti anche al produttore della Schiatti e ad alcune delle sue amiche.
L’ossessione non si limita ai messaggi. Morgan assume, dietro compenso, due ragazzi conosciuti online (dei quali uno è un pregiudicato) chiedendo loro di trovare la ragazza – che nel frattempo si trova a Bologna con il suo nuovo fidanzato, il cantautore Calcutta – “per portargliela”. I due non riescono a trovarla per un pelo. Lo stesso Calcutta riceve su Telegram diversi messaggi provocatori e sgradevoli.
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Codice rosso: cosa non ha funzionato
Un elemento che non ha funzionato da un punto di vista giudiziario è che, nonostante l’attivazione del Codice rosso, non sia mai stato emesso un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art. 282 ter Codice penale).
In questo caso specifico, la gravità di questa mancanza è ancora maggiore in considerazione del fatto che Morgan abbia addirittura affittato una casa a pochi metri da quella di Angelica.
Dopo la prima denuncia, che risale al 2020, il processo non è mai iniziato davvero, trascinandosi mese dopo mese. Dalla fissazione dell’udienza preliminare, prevista per il 10 ottobre 2023, si sono susseguiti numerosi rinvii, intervallati dai tentativi della difesa di trovare un accordo tra le parti.
Proprio in data 31 maggio 2024, i legali di Morgan hanno chiesto a un nuovo giudice un accordo di conciliazione, cosa che la controparte non intende accettare. Il processo è stato nuovamente rinviato, con una nuova udienza fissata per il 13 settembre 2024.
Una situazione di stallo che asseconda la prassi in cui la violenza subita dalla vittima rispetto a una condotta persecutoria venga ovattata e minimizzata dalla ricerca di un accordo, acuendo ancor di più le sofferenze psicologiche vissute. A quattro anni dalla prima denuncia, un’altra donna continua a non avere pace.
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Quali conseguenze penali rischia Morgan?
I reati dei quali per i quali Morgan potrebbe dover subire conseguenze di tipo penale sono:
- il reato di stalking, ovvero il reato di atti persecutori (art. 612 bis cp), punito con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi;
- il reato di revenge porn, ovvero la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612 ter cp), per il quale è prevista la reclusione da 1 a 6 anni e la multa da 5.000 a 15.000 euro;
- il reato di diffamazione (art. 595 cp), per il quale si può rischiare la reclusione fino a un anno e la multa fino a milletrentadue euro.
A questi, si potrebbe aggiungere anche il reato di minaccia, punito con la multa fino a 1.032 euro, o con la reclusione fino a un anno in caso di minaccia grave.
Queste le parole di Angelica Schiatti in relazione al calvario vissuto finora:
Grazie di cuore per la solidarietà e l’affetto che sto ricevendo da molti di voi. Sono stata in silenzio quattro anni e continuerò a restarci (tanto sono i fatti che parlano per me) sperando che la giustizia possa fare il suo corso in tempi umani. Mi sono sentita e mi sento molto sola e abbandonata dalle istituzioni. Questa mia è la condizione di una donna che trova il coraggio per denunciare in Italia, che cerca di difendersi e di tutelare la propria dignità e che non dovrebbe MAI essere lasciata sola.
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