Reato di contrabbando: definizione, pena, quando si configura
Il reato di contrabbando fa subito venire in mente il contrabbando di tabacchi. Eppure questa fattispecie è assai più complessa. Nel seguente articolo ti spieghiamo come questo reato sia cambiato negli anni e quale pena prevede.
- Il reato di contrabbando si sostanzia nella condotta di chi muove merci senza procedere al pagamento dei diritti di confine.
- I reati doganali sono stati soggetti a depenalizzazione nel 2016, poi modificati nel 2020, quando il legislatore ha riconosciuto nuovamente rilevanza penale ad alcuni reati.
- Recentemente, il legislatore ha previsto la possibilità di applicare la confisca per equivalente per il reato di contrabbando.
Il reato di contrabbando è un reato doganale, che è stato oggetto di alterne vicende negli anni. Infatti, qualche anno fa era stata depenalizzata la fattispecie base, la quale ha poi nuovamente assunto rilievo penale.
Normalmente, quando si parla di contrabbando, si pensa immediatamente ai venditori ambulanti che si piazzano agli angoli delle strade per vendere sigarette a prezzi più bassi. Fino a pochi anni fa questa immagine era infatti molto comune, anzi si trovavano abbastanza facilmente rivenditori di contrabbando di sigarette.
Ora la situazione è molto cambiata, soprattutto perché il legislatore ha inteso inasprire le sanzioni per il contrabbando. Questo, infatti, è un reato che potenzialmente può anche ledere gli interessi finanziari dell’Unione europea.
Nel seguente articolo ti spieghiamo quindi che cos’è il contrabbando e le vicende legislative che lo hanno riguardato. Distingueremo poi varie ipotesi di contrabbando e ci occuperemo delle novità introdotte dal decreto 2020 e dal decreto 2022, in particolare a proposito del contrabbando di tabacchi.
Reato di contrabbando: esiste ancora?
Il reato di contrabbando, nel tempo, ha subito vicende alterne: è stato infatti prima modificato, poi depenalizzato, infine reintrodotto. Il D.Lgs. 75/2020 è intervenuto in modo significativo sui cd. delitti doganali, prevedendo alcune fattispecie, sia tentate che consumate.
Tale scelta è stata assunta anche dietro la spinta delle istituzioni europee. I delitti doganali, molto spesso, vanno proprio a compromettere interessi di rilievo unionale. Quindi, la normativa che abbiamo richiamato ha come obiettivo quello di riconoscere nuovamente rilevanza penale a tutte quelle fattispecie che erano state depenalizzate e punite come illeciti amministrativi.
Il precedente decreto depenalizzazione aveva trasformato tutti i reati doganali puniti solo con multa o ammenda, in illeciti amministrativi. Si faceva però eccezione per il reato di contrabbando aggravato, anche in considerazione del particolare rilievo attribuito al bene giuridico protetto.
Il D.Lgs. dele 2020, invece, riconosce nuovamente la qualità di reati agli illeciti doganali. Questa nuova criminalizzazione dei reati doganali ha riguardato anche il contrabbando semplice? L’ipotesi di contrabbando semplice è stata nuovamente reintrodotta in quest’opera di criminalizzazione, sebbene con delle delimitazioni. Inoltre, questa fattispecie è stata anche inserita nell’elenco dei reati presupposto che comportano la configurazione della responsabilità dell’ente.
Il. D.Lgs 231/2001 ha previsto la c.d. responsabilità degli enti che, tendenzialmente, è qualificata dalla giurisprudenza e dalla dottrina come un illecito amministrativo dell’ente. Questo illecito ha come presupposto un reato del funzionario. Il legislatore, nel 2020, ha previsto che tra questi reati fosse inserito anche il reato di contrabbando semplice.
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Reato di contrabbando semplice
Come evidenziato nei paragrafi precedenti, il Decreto depenalizzazione (D.Lgs. 8/2016) ha previsto che i reati puniti con la sola multa o ammenda, come il contrabbando semplice, fossero depenalizzati e trasformati in illeciti amministrativi.
Successivamente, il D.Lgs. 75/2020, ha invece attribuito nuovamente rilevanza penale al contrabbando semplice, quando l’ammontare dei diritti di confine dovuti superi la soglia di 10.000 euro.
Il reato di contrabbando è disciplinato dagli artt. 282 e ss. del d.p.r. 45/1973 TULD. Il reato si perfeziona con la condotta di chiunque sottrae, anche con il semplice tentativo, merci estere al pagamento di diritti di confine.
Sono presupposti del reato:
- la condotta dolosa, quindi la volontà e la rappresentazione nel commettere l’illecito;
- il nesso di causalità tra l’evento posto in essere e la condotta;
- l’offensività, cioè la condotta deve arrecare offesa al bene giuridico protetto, ossia le risorse finanziarie dell’UE.
Nel caso di contrabbando semplice, la pena equivale a due volte il valore dei diritti di confini non versati.
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Tipologie di contrabbando
Le condotte che costituiscono delitto di contrabbando si distinguono poi in contrabbando extraispettivo e contrabbando intraispettivo.
Con contrabbando extraispettivo si intende il contrabbando di beni che sono sottoposti al controllo che precede l’introduzione della merce oltre un confine doganale. In questo caso, praticamente, si occultano fisicamente i beni, quindi si nascondono, per evitare i controlli doganali.
Si parla invece di contrabbando intraispettivo quando la merce viene sottoposta alle normali procedure doganali e si riscontri una discordanza tra i valori enunciati e quelli accertati, frutto di un comportamento fraudolento posto in essere dall’operatore con l’obiettivo di sottrarre le merci al pagamento dei diritti di confine.
Si prevedono poi ulteriori distinzioni tra:
- la movimentazione delle merci attraverso il confine di terra in violazione della vigilanza doganale negli spazi doganali;
- la movimentazione delle merci tramite laghi di confine, per via aerea o per mare, in assenza di autorizzazioni obbligatorie, o il caso di merci movimentate nelle zone extra-doganali.
Il T.U.L.D. (Testo Unico delle Legge Doganale) punisce tutte le condotte riguardanti la movimentazione dei beni ammessi a regimi speciali, come merci importate con agevolazioni doganali, detenute in depositi doganali, ammesse ad importazioni o esportazioni temporanee.
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Contrabbando di tabacchi lavorati esteri
Il contrabbando di tabacchi consiste nella vendita illegale di tabacchi e di suoi derivati, cioè sigari, sigarette, ecc. È un reato che può essere punito con la reclusione fino a 5 anni.
La disposizione (Articolo 291 Bis T.U.L.D.) prevede che chiunque introduce, vende, trasporta, acquista o detiene un quantitativo di tabacco lavorato estero superiore a 10 kg, è punito con:
- una multa pari a 5,16 euro, per ogni grammo di prodotto;
- la reclusione da 2 a 5 anni.
Se il quantitativo di tabacco non supera la soglia dei 10 kg, invece, è prevista solo la multa di 5,16 euro per ogni grammo, che però non può essere mai inferiore a 516 euro.
Se sono integrate le circostanze aggravanti, invece, la reclusione è compresa tra i 3 e i 7 anni. Tra le ipotesi di contrabbando aggravato ci sono:
- il contrabbando mediante armi;
- il contrabbando tramite mezzi di trasporto alterati.
Se il contrabbando è commesso da un’associazione per delinquere, quindi un gruppo di almeno tre persone che sia organizzato, le sanzioni aumentano ulteriormente. Coloro che promuovono, costituiscono, dirigono, organizzano o finanziano un’associazione sono puniti con la reclusione da 3 a 8 anni. I soli partecipanti sono puniti con la reclusione compresa tra 1 e 6 anni.
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Contrabbando e confisca per equivalente
Il legislatore, nel 2022, ha poi previsto anche l’adozione della confisca per equivalente rispetto al reato di contrabbando. La confisca per equivalente è una misura per la quale, se non è possibile individuare i beni che sono il prodotto, il profitto o il prezzo del reato, è possibile andare a confiscare l’equivalente monetario.
La giurisprudenza comunitaria, poi quella italiana, si è molto occupata della fattispecie di confisca per equivalente. È stato, infatti, detto che, anche alla luce dei c.d. criteri Engel, la confisca per equivalente, benché sia formalmente una misura di sicurezza, è nella sostanza una vera e propria pena.
La previsione della confisca per il contrabbando è stata introdotta dal D.Lgs n. 156/2022, che ha modificato l’art. 301 Testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, il c.d. T.U.L.D. Con la normativa in esame, il legislatore ha inteso intensificare le misure volte a prevenire e reprimere il contrabbando.
Il decreto, inoltre, ha anche incluso tra i c.d. reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti, i reati commessi al fine di evadere l’IVA nell’ambito di sistemi fraudolenti transfrontalieri, connessi al territorio di almeno un altro Stato UE. Si prevede, anche in tal caso, una soglia: la condotta deve comportare un danno complessivo pari o superiore a 10 milioni di euro.
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Reato di contrabbando – Domande frequenti
Dopo la depenalizzazione del 2016, il contrabbando semplice era diventato solo illecito amministrativo. Dopo l’intervento nel 2020, è stato invece reintradotto il reato di contrabbando semplice.
A partire dal 2022, il legislatore ha introdotto la possibilità di confisca per equivalente, anche rispetto al reato di contrabbando, ove non sia possibile individuare il prodotto, il profitto o il prezzo del reato.
Nel 2020, il legislatore ha previsto che il contrabbando semplice possa essere un reato presupposto della responsabilità degli enti, disciplinata dalla l. 231 del 2001.
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