Infortunio sul lavoro: come ottenere il risarcimento del danno

Il contratto di tirocinio formativo, chiamato anche stage, e il tirocinio di orientamento, ovvero il cosiddetto tirocinio non curriculare, sono stati modificati dal Decreto di Legge 138 del 2011, convertito con modifiche nella Legge 148 del 2011, e in seguito dalla successiva Riforma Fornero.
Sono stati stabiliti i termini riguardanti la loro durata, i soggetti che vi possono avere accesso e introdotte grandissime novità lato compensi per i tirocinanti, che prima non erano previsti.
Le regole alla base tirocini erano abbastanza disomogenee a seconda della regione di riferimento: la Conferenza Stato Regioni e Province autonome ha pubblicato le Linee guida su stage e tirocini al fine di creare uno standard e dei requisiti minimi qualitativi che potessero essere validi in tutta Italia.
Vediamo quali sono le caratteristiche del contratto di tirocinio 2021, in particolare per quanto riguarda la durata e lo stipendio minimo che deve essere garantito in busta paga al tirocinante.
Il contratto di tirocinio formativo è un periodo di formazione che consiste nell’inserimento del tirocinante in un contesto lavorativo con l’obiettivo di trasmettere delle competenze pratiche in un particolare settore produttivo che non potrebbero essere acquisite con il solo studio teorico.
La funzione dello stage dovrebbe essere quella di costituire un ponte tra il mondo dello studio e il mondo del lavoro; è riservato, infatti, a tutti coloro i quali hanno assolto l’obbligo scolastico, che per legge:
I tirocinanti non possono essere presi per sostituire i lavoratori assenti per malattia, maternità o ferie: su questo punto è intervenuta la legge n. 92 del 2012, la cosiddetta Riforma Fornero, che ha cercato di prevenire il possibile utilizzo deviato della normativa riguardante i contratti di tirocinio.
Nella legge sono stati individuati i contenuti minimi che sono la base di ogni contratto di tirocinio, necessari al fine di individuare:
Prima di passare al funzionamento vero e proprio di un contratto di tirocinio, è bene introdurre la differenza tra le principali categorie di tirocini che è possibile attivare.
Nello specifico, si tratta di:
Lo stage è il frutto di una convenzione che viene stipulata fra un ente promotore e un soggetto ospitante.
L’ente promotore può essere:
Il soggetto ospitante può essere:
Il tirocinante deve essere seguito da un tutor per tutta la durata del percorso di formazione e una volta frequentato il 70% del periodo di tirocinio ha diritto all’attestazione dell’attività svolta e delle competenze acquisite se ha ricevuto una valutazione positiva per lo svolgimento delle sue mansioni.
Il contratto di tirocinio viene stilato nel rispetto delle Linee Guida sopra citate e deve contenere al suo interno informazioni relative alla durata, agli orari di lavoro al compenso, agli obiettivi da raggiungere, all’assolvimento degli obblighi contro gli infortuni sul lavoro e la responsabilità civile verso terzi.
Nello specifico, ogni tirocinio prevede la sottoscrizione di un progetto formativo nel quale saranno indicati:
La durata massima del tirocinio è legata alla
tipologia di situazione nella quale ci si trova. In particolare:
La legge sui contratti di tirocinio ha stabilito anche il numero massimo di tirocinanti che possono essere ospitati dalla stessa azienda, per fare in modo di evitare che le aziende sfruttino i tirocinanti per sostituire i dipendenti e, dunque, risparmiare sui costi.
Nello
specifico, le aziende possono assumere:
Prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero, per il tirocinante non era prevista alcuna forma di retribuzione: gli stagisti erano soliti ricevere dei compensi sotto forma di rimborso spese. Il compenso che spetta per un contratto di tirocinio è competenza della decisione delle Regioni e delle Province Autonome.
Tuttavia, nelle Lina Guida è stato stabilito che lo stipendio minimo del tirocinante non può essere inferiore a 300 euro lordi al mese. Nel caso di mancato pagamento dell’indennità spettante allo stagista sono previste delle sanzioni per i datori di lavoro, che vanno da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 6.000 euro.
Dal punto di vista dell’assicurazione, i tirocinanti devono essere coperti dall’assicurazione INAIL per gli infortuni sul lavoro e devono al contempo stipulare la responsabilità civile verso terzi, quindi da questo punto di vista vengono trattati come se fossero dei dipendenti a tutti gli effetti.
Un contratto di tirocinio prevede una convenzione fra un’istituzione, pubblica o privata, che si chiama ente promotore, e un soggetto ospitante, che può essere un’azienda, un ente pubblico, una fondazione. Alla base del contratto è previsto un progetto di formazione nel quale vengono fissati gli obiettivi che devono essere raggiunti dal tirocinante, assieme alla durata massima del tirocinio, al nome del tutor aziendale e al compenso previsto.
Un tirocinio di formazione e di orientamento non può avere una durata superiore a 6 mesi, mentre il tirocinio di inserimento o reinserimento al lavoro non può superare i 12 mesi. I tirocini destinati ai soggetti diversamente abili, infine, possono avere una durata massima di 24 mesi.
La Riforma Fornero ha introdotto l’obbligatorietà di un’indennità che deve essere erogata allo stagista, che ha un importo minimo di 300 euro lordi mensili. Nel caso di mancato pagamento da parte dell’azienda ospitante sono previste sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 6.000 euro.