Quali sono i diritti sul lavoro per le persone con la sclerosi multipla? L’invalidità non spetta sempre
Avere la sclerosi multipla non vuol dire svegliarsi una mattina e finire all'improvviso sulla sedia a rotelle (come Clara di Heidi). Ci sono tanti luoghi comuni su invalidità, disabilità e categorie protette associati a questa malattia. Proviamo a fare un po' di chiarezza.
Secondo i dati del Barometro SM 2025, in Italia ci sono 144.000 persone con la sclerosi multipla. L’aumento del numero di diagnosi annuali non stupisce: gli strumenti a disposizione oggi rendono più semplice riuscire a individuare la presenza della malattia, in tempi più o meno brevi.
Chi riceve una diagnosi di sclerosi multipla ha subito diritto ad alcune agevolazioni. La prima è l’esenzione dal pagamento di tutte le visite da dover sostenere nel corso dell’anno per monitorare l’andamento della patologia – analisi del sangue periodiche, visite neurologiche, risonanza magnetica semestrale.
L’impatto nella vita del paziente è fortemente influenzato non solo dalla progressione di una malattia autoimmune imprevedibile, che genera continui scompensi umorali, ma anche dallo stigma sociale. Nonostante gli immani progressi della medicina e l’efficacia dei trattamenti attuali (che, ricordiamo, non rappresentano una cura), la sclerosi multipla viene ancora associata all’immagine di una persona sulla sedia a rotelle.
Tra sguardi di commiserazione, abbracci randomici nel corso dei prelievi ematici e congratulazioni perché sarà più facile trovare lavoro come “categoria protetta”, c’è un mondo fatto di convinzioni errate e ignoranza (quella buona, di chi non sa, perché non si è mai informato).
Se ti interessa questo argomento per motivi personalissimi, o perché hai un familiare che ha scoperto da poco di avere la sclerosi multipla, qui puoi trovare qualche chiarimento sull’invalidità e sullo stato di handicap (no, non sono la stessa cosa) delle persone affette da questa patologia.
Avere la sclerosi multipla significa ricevere l’invalidità civile?
Il concetto di invalidità civile è disciplinato dalla legge 118 del 1971, per la quale rientrano in questa categoria quei cittadini che hanno minorazioni congenite o acquisite a causa delle quali abbiano subito una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo.
Nei fatti, se si riceve una diagnosi di sclerosi multipla (e di altre patologie correlate o simili) non si diventa invalidi in modo automatico. L’invalidità civile, infatti, deve essere riconosciuta dopo una valutazione dei sintomi psicofisici, a seguito di una visita medico-legale.
A seconda del grado di invalidità riconosciuta, si avrà accesso a benefici differenti, come illustrato nella tabella che segue.
| Percentuale di invalidità | Beneficio |
| Dal 33% al 45% | ausili e protesi gratuiti |
| Invalidità superiore al 46% | punti precedenti + iscrizione al collocamento mirato per disabili |
| Invalidità superiore al 51% | punti precedenti + congedo per invalidit |
| Invalidità superiore al 60% | punti precedenti + categorie protette |
| Invalidità superiore al 66% | punti precedenti + esenzione pagamento tasse universitarie |
| Invalidità superiore al 67% | punti precedenti + esenzione parziale pagamento ticket |
| Invalidità superiore al 74% | punti precedenti + contributi aggiuntivi ai fini pensionistici |
| Invalidità compresa tra il 74% e il 99% | punti precedenti + assegno mensile di invalidità |
| Invalidità superiore all’80% | punti precedenti + pensionamento anticipato di vecchiaia |
| Invalidità al 100% | punti precedenti + pensione di inabilità (non si riceve, in questo caso, l’assegno mensile di invalidità) |
| Invalidità al 100% e assenza di autonomia nel deambulare o nello svolgere atti di vita quotidiana | punti precedenti + assegno di accompagnamento (non si riceve, in questo caso, l’assegno mensile di invalidità) |
Nel caso in cui la malattia comporti un’invalidità pari al 100% e l’indennità di accompagnamento per incapacità a deambulare e gravità della patologia, oltre ai punti precedenti (fatta eccezione per l’assegno di invalidità), si avrebbe diritto alle agevolazioni per l’acquisto dell’auto.
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Come viene riconosciuta l’invalidità per i pazienti con sclerosi multipla
L’invalidità civile, dunque, deve essere prima di tutto riconosciuta. Ne consegue che sarà necessario presentare una domanda all’INPS, seguendo una specifica procedura. Vediamo quali sono i passaggi previsti.
Per prima cosa, vai dal tuo medico curante (o al limite da quello del patronato abilitato vicino casa), che si occuperà di compilare un certificato telematico direttamente sul sito dell’INPS; sul certificato viene indicata la tua patologia e le condizioni in cui ti trovi in quel momento. Al termine della compilazione, il medico deve rilasciarti una ricevuta con un codice identificativo.
Entro i successivi 90 giorni, sempre dal sito dell’INPS (accedendo tramite la tua identità digitale – SPID, CIE, CNS, eIDAS), devi compilare e inviare la domanda di visita. Alla stessa puoi allegare i certificati medici. In tempi brevi – al momento della compilazione o, in seguito, tramite lettera a casa – ricevi una comunicazione relativa alla data in cui si svolgerà la visita medico-legale.
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Come avviene la visita medico-legale
La visita viene svolta presso la Commissione medica competente dell’INPS provinciale, oppure dell’ASL di residenza. Vengono valutati i tuoi sintomi e, per ogni sintomo, viene assegnato un punteggio (il riferimento normativo è il Decreto del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1992).
La Commissione calcola quindi la tua percentuale di invalidità e invia all’INPS il risultato del verbale elaborato. Considerato che, all’interno della Commissione, c’è anche un medico dell’INPS, in caso di giudizio unanime, l’INPS convalida il verbale. Se, invece, il giudizio non è unanime, la pratica viene sospesa. L’INPS ti chiederà altri documenti sanitari, formulerà il nuovo giudizio e te lo invierà a casa.
Qualora avessi difficoltà a deambulare, non potessi alzarti dal letto o, per altri motivi, non potessi fare la visita dal vivo, allora il medico di base potrebbe, fin da subito, richiederla a domicilio.
Se ritieni che la commissione abbia commesso degli errori – la percentuale di invalidità ti sembra troppo bassa rispetto a come stai realmente (ricordiamo che la sclerosi multipla è nota come “la malattia invisibile” perché, dall’esterno, non si riesce a percepire quanto qualcuno possa stare male se lo si vede camminare sulle sue gambe), hai la possibilità di fare ricorso entro 6 mesi dal momento in cui hai ricevuto il verbale. In questa ipotesi, il supporto di un avvocato potrebbe esserti davvero d’aiuto.
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Come viene riconosciuto lo stato di handicap
Quando si parla di “stato di handicap” si fa riferimento alla legge 104/92, ovvero il punto di partenza per poter usufruire delle tutele e delle agevolazioni che spettano ai disabili in Italia. La domanda per accertare questa condizione può anche essere inviata in concomitanza a quella per l’invalidità civile.
Una persona rientra nell’accezione di disabile se presenta compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali durature, dalle quali possono derivare difficoltà nel prendere parte, al pari degli altri, ai diversi contesti di vita.
La disabilità viene valutata sulla base di criteri bio-psico-sociali (e non medico-legali). In altri termini, si cerca di calcolare quanto le condizioni di salute di un paziente – in questo caso con la sclerosi multipla – possano incidere nella vita di tutti i giorni e quanto disagio lo stesso possa vivere, anche rispetto al contesto socio-economico e ambientale che lo circonda.
Domanda e benefici
Anche in questa casistica, dunque, il riconoscimento non è automatico, ma devi fare domanda all’INPS, sempre online, dal suo sito ufficiale. L’accertamento delle tue condizioni è a carico della stessa Commissione che accerta l’invalidità civile.
Dal 2027, tali commissioni saranno rimpiazzate dall’Unità di Valutazione di Base (UVB), formata da due medici legali dell’INPS e da un operatore sociale o psicologo. Pure in questo caso, se ritieni che la valutazione delle tue condizioni di salute non sia stata adeguata, puoi presentare ricorso.
Dal riconoscimento dello stato di handicap, deriveranno diversi benefici. Facendo alcuni esempi:
- nell’ipotesi di handicap non grave, puoi ottenere agevolazioni fiscali per acquisto di protesi, ausili e sussidi tecnici informatici, per l’eliminazione di barriere architettoniche, per spese mediche generiche e di assistenza specifica;
- per lo stato di handicap grave, tra le altre cose, hai invece diritto al prolungamento del congedo parentale, a permessi lavorativi extra, al trasferimento di sede con scelta della sede di lavoro (se possibile), al congedo straordinario retribuito.
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Sclerosi multipla e collocamento mirato
Per completezza di informazioni, citiamo anche un’altra tipologia di valutazione che puoi richiedere se hai la sclerosi multipla. La legge n. 68/99 ti permette, infatti, di accedere al sistema per l’inserimento lavorativo mirato – che prevede l’iscrizione nelle cosiddette liste di collocamento mirato.
In questo caso, viene effettuata una valutazione globale delle capacità della persona disabile e delle conseguenze che la sua patologia porta con sé in merito all’apprendimento, alla vita di relazione e all’integrazione lavorativa.
Nella scheda di valutazione vengono inserite le informazioni riguardanti:
- le capacità lavorative;
- le abilità;
- le competenze;
- le inclinazioni;
- la natura e il grado della minorazioni;
- le caratteristiche del posto di lavoro da assegnare.
Questo vale per i soggetti disoccupati, mentre chi lavora già e ha un’invalidità riconosciuta pari ad almeno il 60%, può diventare ufficialmente “categoria protetta“. Che poi, chi ha la sclerosi, in realtà, vorrebbe soltanto una cosa. Non finire mai sotto le etichette di disabile, invalido e categoria da proteggere.
Le informazioni contenute in questo articolo sono state prese da Sclerosi Multipla e accertamenti della disabilità – Osservatorio AISM “SM e Diritti”, dove puoi trovare una guida completa per la valutazione di uno stato invalidante legato a questa patologia.
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