Qual è la differenza fra disoccupato, inoccupato e inattivo
Il tasso di disoccupazione non corrisponde al numero di inattivi in Italia, né agli inoccupati: ecco quali sono le differenze esistenti fra i tre termini e a chi spetta la NASpI.
Conoscere la differenza che intercorre fra le parole disoccupato, inoccupato e inattivo è molto importante non solo da un punto di vista meramente linguistico, ma specialmente per comprendere se si può avere diritto all’indennità di disoccupazione o a qualche agevolazione in vigore per lo stato di inoccupazione.
In particolare, le parole che generano di solito la maggiore confusione sono disoccupato e inoccupato perché entrambe si riferiscono a una condizione nella quale non si è attivi nel mondo del lavoro: da qui nascono anche delle perplessità relative al concetto di inattivo.
In queste righe cercheremo di fugare ogni dubbio sull’argomento e spigheremo nel dettaglio il vero significato di disoccupato, inoccupato e inattivo.
Disoccupato: significato
Sul base di quanto contenuto nel Decreto legislativo n. 297 del 2002, il disoccupato è una persona che ha perso il proprio posto di lavoro, ovvero qualcuno che ha lavorato per un determinato periodo di tempo, a prescindere dalla durata e dalla forma contrattuale.
Tale condizione viene riconosciuta ai soggetti che:
- hanno perso o cessato un’attività di lavoro autonomo;
- hanno un redditto inferiore agli 8.000 euro lordi, nel caso di lavoro dipendente;
- hanno un reddito inferiore ai 4.800 euro lordi, nel caso del lavoro autonomo.
La disoccupazione viene definita dalla legge come “la condizione del soggetto privo di lavoro che sia immediatamente disponibile allo svolgimento e alla ricerca di una attività lavorativa secondo modalità definite con i Servizi competenti”.
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Quando si è inoccupati?
Chi sono gli inoccupati? Lo stato di inoccupazione riguarda invece:
- i soggetti che non hanno mai lavorato nella loro vita, sia come lavoratori autonomi sia come dipendenti;
- coloro i quali siano alla ricerca di un’occupazione;
- chi abbia effettuato l’iscrizione al Centro per l’impiego da più di 12 mesi o di 6 mesi nel caso di soggetti giovani.
Sulla base di quanto appena letto, la differenza fra un soggetto disoccupato e uno inoccupato appare abbastanza evidente.
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Differenza fra disoccupazione e inoccupazione
Qual è la differenza tra disoccupato e inoccupato? I soggetti disoccupati sono coloro i quali non hanno più un lavoro perché lo hanno perso o hanno scelto di abbandonarlo volontariamente. L’inoccupazione invece è la condizione che precede la ricerca della prima occupazione.
In entrambi i casi, si tratta di persone che non sono attive sul mercato del lavoro, ma le motivazioni alla base sono differenti. Nel caso degli inattivi, si tratta generalmente di giovani che hanno appena terminato:
- gli studi secondari superiori;
- gli studi universitari.
Dopo avere chiarito la differenza basilare esistente fra i due concetti, è possibile valutare anche a chi spettano i vari bonus statali: per esempio, la NASpI, ovvero l’indennità di disoccupazione, non potrà essere erogata nei confronti di un soggetto inoccupato.
Un soggetto che è alla ricerca della sua prima occupazione può passare dallo stato di inoccupato a quello di disoccupato soltanto se si ritrova nella condizione in cui perde il lavoro subito dopo averlo trovato: in questo caso, l’accesso all’indennità di disoccupazione non è immediato, in quanto si deve essere in possesso di determinati requisiti per poterne fare richiesta.
Quali sono i requisiti per la NASpI?
La NASpI può essere ottenuta se si è in possesso dei requisiti che seguono:
- lo stato di disoccupazione deve essere involontario, a meno che non siano state date dimissioni per giusta causa;
- devono essere state versate almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione;
- devono essere state lavorate almeno 30 giornate negli ultimi 12 mesi.
L’inoccupato, non avendo mai lavorato neanche per un singolo giorno, non potrà in alcun modo essere in possesso delle condizioni necessarie per ricevere l’indennità di disoccupazione.
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L’inoccupato può ottenere lo stato di disoccupazione?
Nonostante l’inoccupato sia una persona che non ha mai lavorato, è possibile che possa vedersi riconosciuto lo stato di disoccupazione. Nello specifico, per poter fare apposita domanda, dovrà svolgere tutta una serie di passaggi obbligatori.
Il primo consiste nella presentazione della DID, ovvero la dichiarazione di immediata disponibilità, che può essere presentata sia presso un centro per l’impiego, sia online, tramite il nuovo portale Anpal.
Il secondo passaggio è rappresentato dal recarsi presso un Centro per l’impiego e firmare il patto di servizio: si tratta di un progetto attraverso il quale vengono fissate delle attività personalizzate che hanno l’obiettivo di sostenere il soggetto inoccupato nella ricerca di un impiego.
In questo modo, l’inoccupato potrà ottenere lo stato di disoccupazione che gli servirà come sostegno per trovare lavoro: è molto importante sottolineare che lo stato di disoccupazione non ha alcun legame con la ricezione della NASpI.
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Com’è cambiata l’inoccupazione con il Jobs Act
Il Decreto legislativo n. 150 del 2015, noto come Jobs Act, ha contribuito a livellare alcune disparità esistenti tra lo stato di disoccupazione e quello di occupazione.
In particolare, la nuova norma ha fatto sì che “le norme nazionali o regionali ed i regolamenti comunali che condizionano prestazioni di carattere sociale allo stato di disoccupazione si intendono riferite alla condizione di non occupazione“.
Una delle conseguenze più importanti è stato il riconoscimento del diritto all’esenzione del ticket sanitario non solo per i disoccupati, ma per la prima volta anche per gli inoccupati e per tutti i soggetti che si ritrovano in una condizione di inoccupazione.
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Numeri occupati e disoccupati luglio 2024
Analizzando alcuni dati presenti sul sito dell’Istat, nel mese di luglio 2024 il numero degli inoccupati e degli inattivi in Italia è cresciuto, mentre è diminuito quello dei disoccupati.
In particolare:
- l’occupazione è aumentata dello 0,2%, sia per le donne, sia per gli autonomi e per tutte le fasce di età, fatta eccezione per la fascia 25-34;
- si è ridotto il numero di persone in cerca di lavoro, del 6,1%;
- il tasso di disoccupazione è sceso al 6,5% (quello giovanile al 20,8%);
- è cresciuto, dello 0,6%, il numero di inattivi: il tasso di inattività si attesta al 33,3%.
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Chi sono gli inattivi
Dopo aver esaminato nel dettaglio la differenza esistente fra i soggetti disoccupati e inoccupati, resta da svelare il significato di un terzo termine, ovvero “inattivo”, un’altra categoria che non fa parte della forza lavoro.
Gli inattivi sono tutte quelle persone che:
- non hanno un lavoro;
- non sono neanche alla ricerca di una nuova occupazione.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, risultano inattivi i soggetti che:
- non hanno cercato lavoro nelle quattro settimane precedenti a quella presa come riferimento;
- non sono intenzionati a cercare lavoro nelle due settimane successive a quella presa come riferimento.
Lo stato di inattività caratterizza molto spesso i giovani che sono disoccupati o inoccupati da diverso tempo e hanno smesso di cercare lavoro o perché non hanno più voglia di impegnarsi attivamente nella ricerca, o perché si sono rassegnati dato che non riescono a trovare niente.
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Disoccupato, inoccupato, inattivo – Domande frequenti
Per definizione, una persona disoccupata è quella che ha perso il lavoro in modo involontario a causa di un licenziamento.
Gli inoccupati si differenziano dai disoccupati per il fatto che non hanno mai lavorato prima e sono alla ricerca di una prima occupazione.
Lo stato di inoccupato è quello che contraddistingue qualcuno che non hai mai lavorato, come per esempio un giovane che ha appena terminato il suo percorso di studi universitari.
Uno studente che non sta cercando lavoro è inattivo, mentre diventa inoccupato nel momento in cui si mette alla ricerca della sua prima occupazione.
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