In Italia ci sono troppi avvocati? Diminuisce il numero degli iscritti a Giurisprudenza
La professione di avvocato è ancora considerata un mestiere prestigioso e da prendere in considerazione, nonostante le sue difficoltà? Stando ai numeri attuali, parrebbe proprio di no.
Se da un lato la professione dell’avvocato si evolve, diventando più digitale e al passo con i tempi e abbandonando la più classica delle tradizioni – la consulenza in studio lascia sempre più spazio alle consulenze legali da remoto, online – dall’altro questa professione attira sempre meno giovani.
Nel 2014, il numero di avvocati iscritti alla Cassa forense era di 240.000, ovvero c’erano 4,1 avvocati ogni 1.000 abitanti, un numero considerevolmente alto. Oggi sono 2.650 i professionisti con meno di 35 anni che hanno abbandonato la Cassa forense. Due su tre sono donne.
Quanti iscritti ci sono oggi a Giurisprudenza in Italia?
Negli ultimi 10 anni la facoltà di Giurisprudenza ha perso il 32% degli iscritti:
- da 154.000 si è infatti passati a 104.000;
- i laureati del 2022 sono stati meno di 10.000, nello specifico 9.750, con una riduzione del 4,5% in 10 anni.
È vero che i giovani avvocati sono aumentati del 30%, sempre nell’ultima decade, ma i grandi studi oggi fanno fatica a trovare praticanti avvocati.
Dei giovani che riescono a completare il percorso di studi, soltanto 1 su 3 considera di esercitare la libera professione, percentuale in riduzione del 20% rispetto a 10 anni fa.
Per contrastare l’abbandono dei giovani della professione, ogni anno la Cassa forense pubblica un bando per erogare prestiti agli under 35, con richieste che vanno dai 5.000 ai 15.000 euro, rimborsabili in 5 anni e con il 100% degli interessi a carico della Cassa.
Se sei interessato alla professione di avvocato, leggi la nostra guida su Come diventare avvocato in Italia
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Giurisprudenza è sempre meno ambita
Chi sceglie di fare l’avvocato, sa bene che si tratta di un percorso lungo e zeppo di ostacoli: non basta la laurea, dato che dopo sarà necessario il periodo di tirocinio e frequentare la scuola forense.
Sono in molti, poi, a lamentare un corso di studi totalmente identico a com’era in passato, con poche innovazioni, in particolare in quei settori più moderni nei quali gli avvocati di oggi potrebbero trovarsi più a loro agio – si pensi alle tematiche legate alla protezione dei dati online o ai nuovi sviluppi delle intelligenze artificiali, che necessitano di leggi che stiano al passo con i tempi.
A questo proposito, ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento Che avvocato vuoi diventare? Guida alla scelta
Chi frequenta la facoltà, poi, ci mette sempre di più a terminare gli studi: da una media di 6 anni e 3 mesi di 10 anni fa, si è infatti passati, stando ai dati del 2022, a una media di 6 anni e 9 mesi.
Quanto guadagnano gli avvocati oggi?
Uno dei motivi che intimorisce i giovani è la mancanza di certezze a livello economico: quella dell’avvocato è, soprattutto per i primi anni e nel nostro Paese, una professione non particolarmente redditizia.
Un giovane avvocato che nel 2013 riusciva a guadagnare 19.861 euro annui, nel 2021 ne portava a casa 18.128, con una perdita del 12%.
Il gender gap, poi, si fa sentire anche in questo settore. Se già i giovani avvocati hanno già di base un reddito 2,5 volte più basso rispetto ai colleghi più esperti, per le donne i numeri sono ancor meno incoraggianti. Le loro paghe sono inferiori del 25% rispetto a quelle dei colleghi uomini.
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