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Il divorzio per procura è legale?

Quando è consentito il divorzio per procura in Italia? Si può fare anche in Comune? Vediamo di seguito come funziona il divorzio a distanza e in quali casi è possibile farlo.

divorzio per procura
  • Il divorzio per procura consente di sciogliere il matrimonio anche a distanza.
  • È una modalità di divorzio ammessa nel nostro Paese, ma solo per alcune procedure ed entro certi limiti.
  • Non è possibile divorziare per procura in Comune.

Sempre più coppie nel nostro Paese decidono di mettere la parola fine al matrimonio per le più svariate motivazioni. Il divorzio rappresenta un momento delicato nella vita di molte persone, e spesso si desidera snellire le procedure per ridurre stress e complicazioni burocratiche. In quest’ottica è lecito chiedersi: è possibile ottenere il divorzio per procura? In questo articolo analizzeremo come sia possibile delegare un avvocato o un’altra persona di fiducia per avviare e concludere un procedimento di divorzio.

È possibile il divorzio per procura?

Qualora uno dei coniugi interessati a divorziare si trovi nell’impossibilità di prender parte al procedimento di divorzio e firmare gli atti è consentito un divorzio anche a distanza, ma è necessario il rispetto di alcune condizioni – prima tra tutte, il rilascio di una procura.

Che cos’è la procura? È un atto con cui una persona delega un’altra (il procuratore) a compiere atti giuridici in suo nome e per suo conto. Con la procura si conferisce ad altro soggetto il potere di rappresentanza, in forza del quale, l’atto compiuto su delega, produce direttamente gli effetti nei confronti della persona che è stata rappresentata. Nel caso del divorzio, la procura può essere utilizzata per rappresentare un coniuge dinnanzi all’Autorità Giudiziaria o per firmare determinati documenti.

Esistono due tipi di procura:

  1. procura generale: permette al procuratore di agire in nome e per conto del rappresentato per una serie di atti non specificamente indicati;
  2. procura speciale: consente al procuratore di compiere solo determinati atti prestabiliti, come può essere l’accordo di divorzio.

Nel contesto del divorzio, generalmente si utilizza la procura speciale. Il procuratore che è stato scelto, esperto in materia o persona di fiducia, deve sostituirsi all’interessato, rappresentando i suoi interessi nelle varie procedure.

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Come si redige una procura per il divorzio

Per conferire una procura speciale per il divorzio, è necessario rispettare alcuni requisiti, cioè:

  • la forma scritta: la procura deve essere redatta in forma scritta e sottoscritta dal coniuge rappresentato;
  • l’autenticazione: la firma deve essere autenticata da un notaio;
  • l’indicazione specifica: il documento deve contenere in modo dettagliato le azioni che il procuratore è autorizzato a compiere in virtù del suo incarico.

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Quando si può divorziare per procura

Poiché il divorzio per procura, ovvero quello in cui non si è presenti in prima persona non è sempre possibile, è innanzitutto necessario chiarire quelle che sono le tipologie di divorzio consentite dalla legge:

  • divorzio consensuale: avviene davanti alGiudice e si verifica quando i coniugi sono riusciti a trovare un accordo sia sulla volontà di interrompere il loro rapporto, sia su questioni economiche o relative ai figli;
  • divorzio congiunto e negoziazione assistita: se i coniugi sono d’accordo e vogliono procedere con un divorzio congiunto, possono avvalersi della negoziazione assistita dagli avvocati, senza necessità di comparire in Tribunale. In questo caso, la procura può essere utilizzata per delegare l’avvocato alla sottoscrizione degli accordi raggiunti che verranno trasmessi al Giudice;
  • divorzio giudiziale: quando i coniugi non trovano un accordo e devono rivolgersi al Tribunale, la situazione è più complessa. Il conflitto tra le parti è tale da far sì che esse non riescano a trovare una soluzione autonomamente. Anche se i coniugi devono comparire personalmente almeno nella prima udienza, in presenza di circostanze eccezionali, come malattia grave o impossibilità oggettiva a partecipare, il Giudice può ammettere l’uso della procura;
  • divorzio davanti al Sindaco del Comune: per i casi di divorzio consensuale senza figli minori o patrimoniali complessi, è possibile firmare l’accordo davanti al Sindaco o a un Ufficiale dello stato civile. 

I casi in cui i coniugi che intendono sciogliere il matrimonio si possono avvalere del divorzio per procura sono quelli del divorzio consensuale e del divorzio con negoziazione assistita. Come meglio vedremo, dinnanzi al Sindaco del Comune non è possibile che i coniugi vengano rappresentati da un procuratore speciale. Per quanto concerne, invece, il divorzio giudiziale la procura è ammessa, ma solo per motivi eccezionali.

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Quali sono i motivi per divorziare mediante procura

Il divorzio per procura, quando non sia consensuale o per negoziazione assistita, è ammesso solo in determinati casi e con alcune limitazioni. Ecco quando può essere richiesto:

  • residenza all’estero: se uno dei coniugi vive in un altro Paese e non può rientrare in Italia per partecipare alle udienze;
  • motivi di salute: in caso di gravi problemi di salute certificati che impediscono la presenza in aula;
  • cause di forza maggiore: eventi straordinari che ostacolano la partecipazione al processo, come emergenze lavorative o eventi imprevisti.

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Vantaggi e svantaggi del divorzio con procura

Come spesso avviene in tutte le cose, anche nel divorziare a distanza ci sono vantaggi e svantaggi. Tra i primi figurano:

  • la semplificazione burocratica: utile in caso di coniugi residenti all’estero o impossibilitati a partecipare fisicamente;
  • il risparmio di tempo: evita viaggi e attese in Tribunale;
  • meno stress: particolarmente vantaggioso in situazioni emotivamente difficili.

Per quanto concerne gli svantaggi citiamo:

  1. non è sempre accettato;
  2. costi aggiuntivi: la redazione di una procura notarile comporta delle spese;
  3. rischio di fraintendimenti: la delega di poteri deve essere chiara per evitare interpretazioni errate.

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Divorzio per procura: è ammesso in Comune?

Il divorzio per procura non è ammesso in Comune. Nel caso di divorzio davanti all’Ufficiale di stato civile, infatti, entrambi i coniugi devono essere presenti personalmente per rendere la dichiarazione di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. 

Se uno dei coniugi non può essere presente, il divorzio dovrà essere formalizzato in altre sedi, ovvero:

  • tramite negoziazione assistita con avvocati;
  • in Tribunale, con procedura giudiziale.

Sulla base di quanto stabilito dal Ministero degli Interni, con circolare n. 19 del 15 novembre 2016, a chiarimento di quanto riportato all’articolo 12 del decreto-legge 12/09/2014, convertito in legge n. 162 del 10 novembre 2014, l’Ufficiale di stato civile deve interloquire direttamente con i coniugi interessati che pertanto devono comparire personalmente. Nessuna eccezione è prevista, a differenza di quanto disposto dalla legge per il divorzio giudiziale, per il quale vengono previsti casi eccezionali di non comparizione. 

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Divorzio per procura all’estero: è consentito?

In alcuni Paesi, il divorzio con l’ausilio di un procuratore è ammesso, ma dipende dalla legislazione locale. In genere, questo tipo di divorzio è possibile in Stati che riconoscono la possibilità di rappresentanza legale per uno dei coniugi tramite un avvocato o un procuratore.

Alcuni Paesi che storicamente hanno ammesso il divorzio per procura sono:

  • Messico (in alcuni Stati);
  • Bolivia;
  • Colombia;
  • Pakistan;
  • Filippine (per determinate situazioni).

Tuttavia, le leggi cambiano e le condizioni variano da Stato a Stato: in una simile ipotesi, suggeriamo di consultare una avvocato esperto di diritto internazionale.

Se hai bisogno di chiarimenti in tema di divorzio, può esserti d’aiuto rivolgerti a un avvocato esperto in separazioni e divorzi: a questo proposito, valuta i profili dei professionisti iscritti su deQuo e invia la tua richiesta di consulenza legale online.

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Avv. Manuela Margilio
Esperta di diritto immobiliare, successioni, fiscalità.
Laureata in giurisprudenza a Torino. Dopo aver lavorato presso diversi studi legali, attualmente mi occupo di assicurazioni e scrivo sul web approfondendo tematiche sulle quali nel tempo mi sono specializzata.
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