Incidente stradale: cosa fare se la controparte dichiara il falso?
Hai ricevuto una comunicazione da parte della tua compagnia assicurativa su un incidente che non hai commesso: ecco cosa puoi fare per tutelarti in caso di falso sinistro stradale.
- Accordarsi dopo un incidente stradale non è mai semplice.
- Potrebbe infatti succede che la controparte dichiari informazioni non veritiere sull’accaduto.
- Dalla denuncia cautelativa al disconoscimento del sinistro, ci sono diverse cose che puoi fare per tutelarti.
Immagina di fare un incidente stradale alla guida della tua vettura: sei perfettamente consapevole di come si sono svolti i fatti e sai di avere ragione. Però succede che la controparte non dica la verità e che ci siano, dunque, delle dichiarazioni discordanti in merito al sinistro.
Cosa potresti fare in questi casi per far valere i tuoi diritti? Come puoi rispondere a qualcuno che sta dichiarando il falso in relazione alla dinamica con la quale si è verificato un incidente del quale non sei il diretto responsabile?
Analizziamo il caso concreto e vediamo cosa succede nel caso in cui la controparte dovesse dichiarare un sinistro falso, ovvero un incidente che non è mai avvenuto, contro il quale è possibile tutelarsi tramite la denuncia cautelativa e il disconoscimento.
CID dopo incidente stradale: a cosa serve
Il CID, acronimo di Convenzione Indennizzo Diretto, è il modulo che viene utilizzato dagli automobilisti in caso di incidente stradale per procedere con la constatazione amichevole.
La sua funzione è quella di:
- identificare i veicoli coinvolti nel sinistro;
- contattare le relative compagnie assicurative presentando la dinamica dell’incidente.
Il CID, quindi, permette di facilitare l’accesso al risarcimento danni per la parte che è stata danneggiata dall’incidente con un altro veicolo. Viene firmato da entrambe le parti e ha valore probatorio, nel senso che diventa il punto di partenza per risarcire i danni in base a quanto dichiarato al suo interno.
Dalla presentazione del CID, l’assicurazione ha a disposizione:
- 30 giorni di tempo per liquidare il danno;
- 45 giorni nel caso in cui il danno abbia coinvolto anche le persone e non solo le vetture.
LEGGI ANCHE CID: cos’è la convenzione di indennizzo diretto
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere
Come funziona in assenza di CID?
Il CID è la strada migliore per gli automobilisti coinvolti in un incidente per tutelarsi, ma non si tratta di un documento che deve essere obbligatoriamente firmato. Chi è responsabile dell’incidente potrebbe infatti rifiutarsi di firmarlo.
In realtà, anche la persona che è stata vittima dell’incidente potrebbe decidere di non voler procedere con il CID nel momento in cui si rende conto che, al suo interno, sono state inserite informazioni non veritiere sulla dinamica dell’incidente.
Il modulo CID potrà quindi essere presentato con la firma di una sola delle parti coinvolte. In questo caso, l’altra parte non sarà vincolata e l’assicurazione avrà più tempo per risarcire il danno (60 giorni per danno alle cose, 90 giorni per danno alle persone).
Nell’ipotesi in cui nessuna delle due parti dovesse presentare il CID, si potrà contattare la propria compagnia assicurativa e descrivere la dinamica dell’incidente al fine di procedere con la richiesta di risarcimento danni. In questo caso, la presenza di testimoni può risultare fondamentale.
Potrebbe interessarti anche Sorpasso mezzi pesanti in autostrada: quando è vietato
Sinistro falso: cosa fare
Quando si verifica un incidente stradale con danni alle cose, la polizia interviene per accertare cosa sono andate effettivamente le cose, quindi per raccogliere le prove di quanto accaduto e verificare la presenza di violazioni amministrative.
Se l’incidente ha provocato solo danni materiali, quindi alle auto coinvolte, le dichiarazioni dell’autore della violazione sono spontanee e non obbligatorie. Quest’ultimo potrebbe quindi anche mentire al fine di difendersi e non subirebbe conseguenze penali.
Diverso è, invece, il caso in cui l’incidente abbia dei risvolti penali, quindi abbia causato una lesione o la morte di un’altra persona. In questa ipotesi, si applicheranno le regole del Codice di procedura penale, in base alle quali:
- chi è stato lesionato sarà considerata come “persona informata sui fatti” e si raccoglieranno le sue dichiarazione come sommarie informazioni;
- chi ha provocato la lesione invece, dato che potrà essere punita per il reato di lesioni personali, sarà trattata come una persona “sottoposta ad indagine”, anche se di fatto non è ancora stata querelata. Potrà rilasciare dichiarazioni spontanee e potrà anche mentire per difendersi.
Nei fatti, anche se la controparte dovesse mentire, le sue parole saranno valutate attentamente e messe a confronto con altri elementi che sono emersi durante le rilevazioni delle Autorità.
Approfondisci leggendo anche Risarcimento danni incidente stradale: calcolo, tempi, chi paga, novità
Cosa succede in presenza di falsi testimoni?
La controparte che ha causato un incidente potrebbe anche presentare, direttamente alla propria compagnia assicurative o nel corso del processo, dei testimoni falsi. Cosa si può fare in questo caso?
Se l’incidente ha avuto solo danni materiali, i testimoni che appaiono per la prima volta durante il processo, quindi che non sono stati presenti alla compagnia assicurativa nel momento della richiesta di indennizzo, possono essere denunciati.
Se, invece, il falso testimone è stato presentato fin dall’inizio dalla compagnia assicurativa, sarà possibile denunciarlo solo dopo che avrà presentato la sua dichiarazione falsa durante il processo. In questa ipotesi, infatti, non si configurerebbe il reato di falsa testimonianza (art. 372 cp), ma il reato di frode processuale (art. 374 cp), che potrà essere denunciato dalla società assicurativa che è stata truffata e che prevede la reclusione da 1 a 5 anni.
Scopri di più su Falsa dichiarazione di residenza: le sanzioni previste
Disconoscimento sinistro inesistente: conseguenze
Se la controparte dovesse dichiarare un sinistro inesistente, ci sono diverse cose che si possono fare per tutelarsi. La prima è una denuncia cautelativa per sinistro falso, che si dovrà trasmettere alla propria compagnia assicurativa entro 3 giorni dalle dichiarazioni non veritiere presentate dalla controparte.
Il problema della denuncia cautelativa nasce dal fatto che è molto poco probabile che entro 3 giorni si venga a sapere che qualcuno ha dichiarato un sinistro falso alla propria compagnia assicurativa, quindi di essere vittime di una truffa.
Cosa si può fare in questa evenienza? Sarà possibile comunicare alla propria società assicurativa, entro 30 giorni (altrimenti si applica la regola del silenzio-assenso), il disconoscimento del sinistro. Così facendo, l’assicurazione procederebbe con le verifiche del caso e potrebbe evitare liquidare un risarcimento erroneo al presunto danneggiato e innalzare la classe di merito, quindi il costo del premio, per incidente con responsabilità al danneggiante che in realtà non ha commesso nessun sinistro.
Se dalle verifiche dovesse emergere che l’incidente stradale è stato effettivamente simulato, allora si potrebbe presentare una querela per truffa (art. 640 co) nei confronti della controparte, rivolgendosi alle Autorità.
LEGGI ANCHE Truffa online: cosa fare e come recuperare i soldi
Lettera avvocato disconoscimento sinistro
A questo punto potresti chiederti se è necessario un avvocato per inviare una lettera di disconoscimento del sinistro. Sicuramente, un legale potrà darti dei consigli utili in casi simili, ma puoi comunque scrivere una lettera di disconoscimento di tuo pugno, oppure utilizzare un modello facsimile tra i tanti disponibili online.
Nella lettera dovrai indicare:
- i tuoi dati anagrafici;
- la targa del tuo veicolo;
- il nome della tua compagnia assicurativa;
- il numero di polizza e la sua scadenza.
Ti consigliamo di inviarla tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure tramite PEC. L’assicurazione avrà 45 giorni di tempo per risponderti.
Potresti essere interessato anche a Sono stato truffato dal mio avvocato: che cosa posso fare?
Denuncia cautelativa: quando può essere utile
Ci sono anche altri casi nei quali potrebbe esserti utile inviare una denuncia cautelativa, per esempio:
- quello in cui l’incidente stradale sia effettivamente avvenuto, senza danni, ma la controparte potrebbe agire per presentare una richiesta di risarcimento;
- quando non si riesce a compilare il CID;
- quando le dinamiche dell’incidente non sono troppo chiare.
Nella denuncia cautelativa si dovranno inserire i propri dati anagrafici e quelli della controparte (se si conoscono), il numero di polizza, la descrizione dell’incidente, i dati anagrafici di eventuali testimoni. In caso di sinistro falso, si dovrà specificare che l’incidente non si è mai verificato.
LEGGI ANCHE Lasciare in macchina i cani per ore è reato?
Falso sinistro stradale – Domande frequenti
Il disconoscimento del sinistro permette di tutelarti contro eventuali ripercussioni che si potrebbero ingiustamente subire, come una modifica della classe di merito o l’aumento del premio assicurativo.
Chi dichiara il falso in un sinistro potrebbe essere accusato di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona (art. 642 cp).
Chi dichiara il falso all’assicurazione potrebbe essere denunciato per frode assicurativa e rischiare la reclusione da 1 a 5 anni.
Vuoi una consulenza legale sull'argomento? Chiedi Gratis ad un Avvocato
- +3000 avvocati pronti ad ascoltarti
- Consulenza Legale Online - Telefonica, in webcam, scritta o semplice preventivo gratuito
- Anonimato e Riservatezza - La tua consulenza verrà letta solo dall'avvocato che accetterà di rispondere