Fine stato di emergenza: le nuove regole dal 1° aprile 2022

In seguito alla sempre maggiore diffusione della variante Omicron, che ha portato il Governo a introdurre ben tre nuovi decreti nell’arco di soli 15 giorni, le regole relative all’obbligo di green pass per gli avvocati sono cambiate.
Quanto previsto per i difensori dal D.l. n. 52/2021 è stato sostituito dal contenuto dal D.l. n. 1/2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 gennaio 2022).
In particolare, è stato stabilito che l’assenza del difensore in udienza, per mancanza del green pass, non potrà costituire “legittimo impedimento”.
Nella pratica, scatta l’obbligo di green pass per gli avvocati per l’accesso in tribunale, ma da quando? Per alcuni uffici giudiziari è già in vigore dall’8 gennaio. Per gli organi dell’avvocatura dovrebbe essere obbligatorio dal 1° febbraio 2022, ma non ci sono ancora certezze assolute in merito.
Gli avvocati erano stati esonerati, in un primo momento, dall’obbligo di esibire il green pass per poter accedere ai Tribunali, ma l’ultimo decreto introdotto dal Governo ha modificato le regole in vigore.
Il ripensamento si lega alla nuova strategia messa in atto per attenuare la diffusione della variante Omicron, la quale, sebbene meno letale, riesce a espandersi in modo molto più rapido rispetto alle varianti che l’hanno preceduta.
Il nuovo obbligo di green pass in tribunale, nei pubblici uffici (quali quelli giudiziari) e negli istituti penitenziari, in caso di colloqui in presenza con i detenuti, è stato dunque esteso a:
Sono stati invece esclusi i testimoni e le parti del processo.
Agli avvocati sarà richiesto il green pass base, ovvero di quello che si può ottenere anche con un semplice tampone negativo. Non è stato dunque introdotto alcun obbligo di vaccinazione. L’unica eccezione è il caso in cui abbiano più di 50 anni: in questa ipotesi, sulla base delle nuove norme in vigore, sarà necessario vaccinarsi per poter ottenere il Green Pass Rafforzato.
Posto che l’obbligo di green pass per accedere in tribunale è stato esteso anche agli avvocati, mentre prima era previsto soltanto per alcune categorie, quali i magistrati, togati e onorari, quali sono le conseguenze alle quali si andrà incontro in mancanza della certificazione verde?
Nella pratica, agli avvocati potrà essere negato l’accesso agli uffici giudiziari, anche se il rischio più grave è quello previsto dal nuovo comma 8 bis dell’art. 9 sexies D.l. n. 52/2021, in base al quale l’assenza di un avvocato per omessa esibizione o per mancanza di green pass “non costituisce impossibilità di comparire per legittimo impedimento”.
L’avvocato sarà pertanto considerato assente ingiustificato in udienza, con le ripercussioni deontologico e di responsabilità professionale che ne conseguono.
A ciò si lega anche il fatto che nel periodo compreso tra il 1° febbraio 2022 e il 31 marzo 2022 (che attualmente rappresenta la data in cui terminerà lo stato di emergenza) sarà obbligatorio l’utilizzo del green pass base per accedere a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, oltre che a tutte le attività commerciali che non siano legate ai bisogni essenziali e primari della persona. Queste ultime saranno individuate con un apposito decreto DPCM, che sarà emesso entro 15 giorni a partire dall’8 gennaio 2022.
Nel caso dei lavoratori dipendenti del Tribunale, quindi magistrati e personale, qualora non dovessero accedere al luogo di lavoro per mancato possesso del green pass, andrebbero incontro alla sospensione dello stipendio per assenza ingiustificata. Non perderebbero comunque il posto di lavoro né sarebbero applicate sanzioni disciplinari.
Mentre per alcuni uffici giudiziari, come per esempio la Procura generale presso la Corte di Cassazione, l’obbligo di green pass è già in vigore dall’8 gennaio, nel caso degli avvocati si dovrebbe attendere il 1° febbraio 2022, anche se su questo punto non c’è al momento certezza assoluta.
Al fine di trovare risposte precise su tale interrogativo, il Consiglio Nazionale Forense (CNF) e l’Organismo Congressuale Forense (OCF) hanno inviato il 10 gennaio 2022 una richiesta di chiarimenti relativi all’effettiva decorrenza dell’obbligo di green pass per l’avvocatura.
Nello specifico, non viene contestata la decisione del Governo, ma si richiede che l’applicazione della nuova misura venga applicata nel rispetto del diritto dei cittadini ad essere pienamente difesi davanti agli organi di giustizia.
Per il fatto che l’esecuzione di un tampone potrebbe non avvenire in tempi rapidissimi, considerata la grande richiesta di questo periodo, un avvocato potrebbe ritrovarsi, pur senza volerlo, a esserne sprovvisto e, di conseguenza, a non avere la certificazione verde richiesta dalla legge, lasciando un eventuale assistito privo della sua difesa.
Di seguito è possibile scaricare il contenuto della richiesta.