Green Pass: chi rischia la multa per il mancato possesso?
Cos'è il green pass, come si ottiene, quali sono i casi in cui è attualmente obbligatorio e quelli nei quali si rischia una multa per il mancato possesso, chi si occupa dei controlli e cosa di rischia di vende e compra green pass falsi.
Il green pass è il QR code che si ottiene al termine della vaccinazione contro il coronavirus e che può essere presentato sia in formato cartaceo, sia in formato digitale.
Quali sono i casi nei quali si rischia una multa per il mancato possesso? Quando è obbligatorio? A chi bisogna mostrarlo?
In attesa del nuovo decreto del Governo con il quale saranno prese ulteriori decisioni in materia, vediamo tutto quello che c’è da sapere sullo stato attuale del green pass.
Come si ottiene il green pass
Il decreto con il quale il green pass sarà obbligatorio per svolgere determinate attività dovrebbe entrare in vigore nelle prossime ore. Al momento, il green pass può essere scaricato:
- da chi ha effettuato un tampone negativo entro le 48 ore;
- da chi è guarito dal coronavirus e ha terminato il periodo di isolamento domiciliare;
- da chi ha effettuato almeno la prima dose di vaccino, dopo 15 giorni.
A seconda dei casi la validità del pass sarà diversa ed è molto probabile che il Governo possa prevedere l’obbligo di doppia dose per poterlo ottenere.
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Chi non ha il green pass rischia la multa?
Attualmente, il green pass (o certificato verde) è obbligatorio nel caso di:
- matrimoni;
- battesimi;
- comunioni;
- grandi eventi.
In tali occasioni, i trasgressori rischiano una multa che va da un minimo di 400 fino a un massimo di 1.000 euro. L’importo da pagare scenderebbe a 260 euro, grazie a uno sconto del 30% dovuto al decreto legge 69/2013, se pagato entro 5 giorni.
Chi viene multato avrà la possibilità di fare ricorso:
- entro 30 giorni di tempo, se si rivolge al Giudice di Pace;
- entro 60 giorni di tempo davanti al Prefetto.
Cosa rischiano i gestori dei locali
Sebbene la multa per il mancato possesso del green pass sia di competenza esclusiva delle Forze dell’Ordine, quindi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, i gestori dei locali hanno comunque la responsabilità di controllare che i partecipanti a un evento abbiano il green pass. Se non lo fanno, rischiano la chiusura della propria attività fino a 5 giorni.
Chi si occupa dei controlli?
A seconda dei casi, i controlli sul possesso del green pass sono di competenza:
- delle Forze dell’Ordine;
- del personale delle compagnie aeree, marittime o dei trasporti, per i viaggi all’estero;
- del personale medico-sanitario nel caso di visite ai parenti ricoverati, per esempio presso una Rsa.
Per quanto riguarda, invece, la partecipazione a eventi, quali matrimoni o battesimi:
- anche i bambini dai 2 anni in su dovranno avere il green pass;
- il personale del locale avrà, come anticipato, il compito di controllare tutti gli invitati. A questo proposito è stata introdotta un’apposita figura professionale, che prende il nome di Covid manager.
Al momento non è richiesta la presentazione del green pass presso alberghi e ristoranti, ma è necessaria nel caso di partecipazione a:
- fiere;
- congressi;
- sagre;
- concerti.
In tali casi sarà il personale addetto alla sicurezza a occuparsi dei controlli.
Cosa succede nel caso di green pass falso
La presenza di un certo numero di no vax in circolazione ha portato alle prime truffe sui green pass, con la diffusione di tutta una serie di certificati verdi falsi o modificati. Quali sono i rischi in casi simili?
Chi acquista un green pass fasullo rischia una denuncia per falso, alla quale potrà seguire una vera e propria causa in Tribunale. In particolare, le pene potrebbero scaturire dai seguenti articoli del Codice penale:
- 476: Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici;
- 477: Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative;
- 479: Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici;
- 480: Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati o in autorizzazioni amministrative;
- 481: Falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità;
- 482: Falsità materiale commessa da un privato;
- 489: Uso di atto falso;
- 491-bis: Documenti informatici;
- 495: Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri.
Le sanzioni per chi vende green pass falsi
Sono previste, al contempo, delle pene per chi produce e commercializza green pass falsi. In questa ipotesi, si può parlare di reato di truffa – previsto dall’articolo 640 del Codice penale – che prevede:
- la reclusione da 6 mesi a 3 anni;
- una multa da 51 a 1.032 euro.
Green Pass – Domande frequenti
Nei casi in cui il green pass è obbligatorio si potrebbe rischiare di non partecipare all’evento e una multa: scopri quando può accadere.
Al momento il green pass è obbligatorio per i viaggi all’estero, per partecipare a eventi, quali matrimoni e battesimi, e in altre occasioni nei quali potrebbero verificarsi degli assembramenti.
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