Imbrattare un muro è reato?
Fare una scritta sul muro a qualcuno, per esempio al proprio innamorato, potrebbe costare caro, anche se non concorre al reato di danneggiamento: vediamo insieme cosa si rischia se si imbratta un edificio.
- I graffiti sono sicuramente una forma d’arte, ma imbrattare un muro può comportare il pagamento di una sanzione pecuniaria.
- In base all’art. 639 cp, è prevista una multa di 103 euro, ma le conseguenze possono anche essere più gravi.
- Per gli atti vandalici, poi, sono previste delle pene, in particolare quando si configura il reato di danneggiamento.
Vi è mai capitato di ricevere una dedica d’amore con una scritta su un muro? Magari proprio sulla facciata del condominio nel quale vivete?
Avete mai pensato alle conseguenze di questo gesto dettato dall’impeto del momento? Imbrattare un muro con una scritta può comportare una sanzione pecuniaria e non solo, ma quali sono i casi in cui non si configura un reato?
Vediamo di seguito cosa dice la legge a questo proposito e quali sono le conseguenze penali alle quali si potrebbe andare incontro, con le ultime novità proposte dall’attuale Governo.
ll reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui
Imbrattare un muro, quindi provocare una lesione al decoro di un patrimonio mobiliare e immobiliare, rientra nel reato di Deturpamento e imbrattamento di cose altrui, disciplinato dall’articolo 639 del Codice penale.
In tale articolo viene stabilito che:
“Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103.
Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro.
Nei casi di recidiva per le ipotesi di cui al secondo comma si applica la pena della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro.
Nei casi previsti dal secondo comma si procede d’ufficio.
Con la sentenza di condanna per i reati di cui al secondo e terzo comma il giudice, ai fini di cui all’articolo 165, primo comma, può disporre l’obbligo di ripristino e di ripulitura dei luoghi ovvero, qualora ciò non sia possibile, l’obbligo di sostenerne le spese o di rimborsare quelle a tal fine sostenute, ovvero, se il condannato non si oppone, la prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo determinato comunque non superiore alla durata della pena sospesa, secondo le modalità indicate nella sentenza di condanna”.
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Elementi costitutivi del reato
La norma sopra esposta mira a tutelare il patrimonio, inteso come insieme di beni mobili e immobili, e a fare in modo che le azioni di deturpamento o imbrattamento della cosa non ne provochino il deterioramento.
Questa tipologia di reato non rende l’oggetto che viene rovinato inservibile, come invece avviene nel caso del reato di danneggiamento (art. 635 c.p.). Imbrattare un muro è, infatti, un’azione reversibile.
Il fatto che la scritta su un muro sia facilmente rimovibile fa sì che tale gesto non possa contribuire a configurare il reato di danneggiamento, nel quale il danno è potenzialmente irreversibile e permanente.
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Differenza tra danneggiamento e deturpamento
Come già ribadito nelle righe precedenti, la principale differenza tra il deturpamento e imbrattamento di cose altrui e il danneggiamento consiste nel fatto che:
- nel primo caso, viene prodotta una modificazione che riduce il valore della cosa altrui, o ne impedisce l’utilizzo, ma in modo temporaneo;
- nel secondo, invece, è necessario un intervento per ripristinare la funzionalità della cose stessa.
Facendo riferimento a un caso noto trattato dalla Corte di Cassazione, lo sfregio della carrozzeria di un’autovettura con una chiave non viene considerata una semplice alterazione estetica, ma una lesione non temporanea, che diminuisce il livello di protezione del veicolo dagli agenti atmosferici e di ossidazione.
Reato di danneggiamento – Articolo 635 c.p.
Il reato di danneggiamento stabilisce che “Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione del delitto previsto dall’articolo 331, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Alla stessa pena soggiace chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili le seguenti cose altrui:
1. edifici pubblici o destinati a uso pubblico o all’esercizio di un culto, o su cose di interesse storico o artistico ovunque siano ubicate o su immobili compresi nel perimetro dei centri storici ovvero su immobili i cui lavori di costruzione, di ristrutturazione, di recupero o di risanamento sono in corso o risultano ultimati, o su altre delle cose indicate nel numero 7 dell’articolo 625;
2. opere destinate all’irrigazione;
3. piantate di viti, di alberi o arbusti fruttiferi, o su boschi, selve o foreste, ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento;
4. attrezzature e impianti sportivi al fine di impedire o interrompere lo svolgimento di manifestazioni sportive.
Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con la reclusione da uno a cinque anni.
Per i reati di cui ai commi precedenti, la sospensione condizionale della pena è subordinata all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, ovvero, se il condannato non si oppone, alla prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo determinato, comunque non superiore alla durata della pena sospesa, secondo le modalità indicate dal giudice nella sentenza di condanna”.
Cosa succede se faccio un graffito?
Abbiamo detto che chi imbratta il muro di un palazzo, per esempio quello condominiale, commette un reato e deve essere punito con il pagamento di una multa.
Nell’ipotesi in cui, invece, un writer dovesse coprire la scritta con un’opera d’arte dovrebbe essere elogiato, ai sensi di quanto stabilito dalla sentenza numero 16731 del 2016 della Corte di Cassazione.
In questa ipotesi, infatti, il graffitaro non potrà essere punito in quanto non sta facendo altro che migliorare le condizioni di una facciata che è stata sporcata da qualcun altro.
Chi paga la pulizia di un muro imbrattato?
Rispondere a questa domanda non è semplicissimo, in quanto in alcuni casi le amministrazioni comunali potrebbero proporre degli accordi tra i condomini e la società che operano nei servizi ambientali, al fine di agevolare le spese che dovranno essere sostenute direttamente dai condomini.
In linea generale, la persona che dovrà pagare le spese di pulizia in caso di muro imbrattato è colei che ha subito il danno, a meno che, grazie alle telecamere di sicurezza, non si riesca a trovare il colpevole.
Disegno di legge contro gli ecoattivisti
Negli ultimi anni si è verificata una serie di attacchi a monumenti e siti artistici: più che di atti vandalici in senso letterale, si tratta in molti casi di gesti di protesta da parte dei cosiddetti ecoattivisti. Si pensi alla facciata del Senato imbrattata di vernice rossa, il cui ripristino è costato ben 40.000 euro.
La proposta presentata in Senato, dovrebbe prevedere:
- la possibilità per gli agenti di Polizia di procedere con arresti in flagranza;
- sanzioni penali con multe tra i 20.000 e i 60.000 euro nell’ipotesi di distruzione o deterioramento di beni culturali;
- sanzioni amministrative comprese tra i 10.000 e i 40.000 euro per chi deturpa o imbratta tali beni.
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Imbrattare un muro – Domande frequenti
Imbrattare un muro è un reato disciplinato dall’articolo 639 del Codice penale: scopri quali sono le conseguenze previste.
L’articolo 639 c.p. è titolato deturpamento e imbrattamento di cose altrui e punisce chiunque deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui.
La legge prevede che chi deturpa o imbratta beni immobili o mezzi di trasporto, pubblici o privati è punito con la reclusione da 1 a 6 mesi e con la multa da 300 a 1.000 euro.
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