Incendio doloso: come si dimostra il dolo e cosa si rischia
Qual è la differenza tra incendio doloso e incendio colposo? Quali sono le circostanze aggravanti previste dalla legge? Analizziamo gli articoli del Codice penale ai quali fare riferimento.
- Ogni anno, in Italia, si verifica un gran numero di incendi, che contribuiscono a creare danni ingenti e irrimediabili all’ambiente.
- Nei casi in cui l’incendio venga appiccato in modo intenzionale, quindi con la componente della volontarietà, si parla di incendio doloso.
- L’incendio doloso si differenzia dall’incendio colposo, dove invece non c’è intenzionalità nel procurare un danno.
Il numero di incendi dolosi, colposi e generici che si verificano ogni anno in Italia è in costante aumento. Le Regioni più colpite tali eventi sono la Sicilia, la Calabria, la Puglia e la Campania.
I roghi, di natura dolosa e criminale in buona parte dei casi, vengono spesso appiccati per motivi speculativi, oppure per motivazioni vendicative nei confronti di altri privati o della Pubblica Amministrazione.
Dall’analisi del report di Legambiente intitolato Italia in fumo – che ha preso in considerazione i dati satellitari dell’EFFIS (European Forest Fire Information System), emerge che, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2021, in Italia il patrimonio boschivo e non devastato dalle fiamme è stato pari a 159.437 ettari.
Si tratta di situazioni abbastanza complesse, in cui riuscire a individuare i colpevoli diventa molto difficile. In questa guida abbiamo così deciso di analizzare il reato di incendio doloso – e la differenza con l’incendio colposo – mettendo in particolare in evidenza concetti quali pena e circostanze aggravanti.
Incendio doloso o colposo: differenze
Gli incendi sono eventi che possono essere generati da cause naturali, ma che possono anche verificarsi perché c’è di mezzo lo zampino dell’uomo. Tali circostanze sono proprio quelle che vengono punite dalla legge.
Considerato che potrebbero comportare danni seri a cose e oggetti, ma anche all’incolumità delle persone, è bene partire dalla differenza tra incendio doloso e incendio colposo – dalla quale deriva anche una diversa pena applicata.
L’incendio doloso è quello causato in modo intenzionale. L’incendio colposo, invece, deriva da una semplice negligenza o disattenzione. Tutto ciò fa ovviamente riferimento non a piccoli fuocherelli, ma agli incendi di grandi dimensioni che, pertanto, potrebbero essere devastanti per cose e persone.
A questo proposito, ti invitiamo a leggere la nostra guida sul concetto di dolo
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Differenza tra fuoco e incendio
Prima di approfondire quali siano le pene previste per l’incendio doloso e per quello colposo, è importante introdurre la differenza prevista dalla stessa legge tra fuoco e incendio, sulla quale è intervenuta anche la Cassazione.
Nello specifico:
- gli incendi sono i roghi di grandi dimensioni che possono rappresentare un chiaro pericolo per l’incolumità delle persone: diventano infatti incontrollabili e difficili da domare e spegnere;
- i fuochi, invece, non rappresentano una reale minaccia per le persone e, dunque, non possono prevede le stesse conseguenze penali degli incendi.
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Quando un incendio è un reato?
Nonostante la legge preveda che, affinché si possa parlare di illecito penale, si debba dimostrare il concreto pericolo dell’incendio, la stessa pericolosità viene confermata in automatico nel momento in cui le fiamme distruggono la proprietà altrui.
Viene infatti ritenuto pericoloso per la collettività qualsiasi tipologia di fuoco e di incendio – doloso o colposo che sia – che provochi danni alle cose altrui.
Il pericolo viene poi quantificato al manifestarsi di altri elementi, come per esempio:
- la presenza e la quantità di fumo;
- la mancanza di ossigeno e di respirabilità dell’aria;
- il calore scaturito dalle fiamme;
- la visibilità assente o scarsa;
- il propagarsi di gas nocivi derivanti dalla combustione del materiale.
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Incendio doloso: pena
L’incendio doloso, ovvero derivante da un comportamento volontario e messo in atto con la coscienza di provocare un danno, prevede una pena ai sensi di quanto previsto all’art. 423 del Codice penale.
In particolare, il reato prevede la reclusione da 3 a 7 anni, anche nell’ipotesi in cui il danno sia commesso nei confronti di oggetti che sono di proprietà del reo, qualora l’incendio dovesse mettere in pericolo l’incolumità pubblica.
Nel caso di incendio doloso boschivo, invece, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni, in base a quanto disciplinato all’articolo 423 bis c.p. In particolare, si legge che:
Chiunque, al di fuori dei casi di uso legittimo delle tecniche di controfuoco e di fuoco prescritto, cagiona un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni.
Cosa si rischia per incendio colposo?
Nel caso di incendio colposo, la pena prevista sarebbe la reclusione da 1 a 5 anni, quindi sia la pena minima sia la pena massima sono inferiori rispetto all’incendio doloso.
Le pene di cui all’art. 423 bis c.p. sono ridotte dalla metà a due terzi per i soggetti che si adoperano al fine di evitare che il delitto arrivi a conseguenze ancora peggiori, ovvero prima che inizi il dibattimento di primo grado, e lo faccia per esempio attraverso la messa in sicurezza e il ripristino delle condizioni pre-incendio dei luoghi.
Sono poi previste delle riduzioni della pena da un terzo alla metà nei confronti di chi aiuta concretamente l’autorità di polizia o l’autorità giudiziaria:
- nella ricostruzione del fatto;
- nell’individuazione degli autori;
- nella sottrazione di risorse rilevanti per la commissione dei delitti.
Pene accessorie
L’art. 423 ter c.p. prevede poi le seguenti pene accessorie:
- l’estinzione del rapporto di lavoro o di impiego nei confronti del dipendente di amministrazioni o enti pubblici, ovvero di enti a prevalente partecipazione pubblica;
- l’interdizione da cinque a dieci anni dall’assunzione di incarichi o dallo svolgimento di servizi nell’ambito della lotta attiva contro gli incendi boschivi.
Incendio doloso e confisca
Una delle conseguenze che in genere si applicano nel momento in cui si provoca un incendio doloso è la confisca dei beni che costituiscono il prodotto o il profitto del reato e delle cose che sono state utilizzate per commettere il reato – a meno che non appartengano a persone estranee al reato.
Qualora la confisca di tali beni non fosse possibile, allora sarà il giudice a stabilire quali siano i beni di valore equivalente da confiscare. Ogni bene confiscato viene messo a disposizione della Pubblica amministrazione competente e vincolato all’uso per il ripristino dei luoghi.
Di contro, se l’imputato provvede al ripristino dello stato dei luoghi, la confisca non trova applicazione.
Danneggiamento seguito da incendio
Un altro articolo del Codice penale da citare è il 424, titolato Danneggiamento seguito da incendio. Tale delitto punisce, con la reclusione da 6 mesi a 2 anni, chiunque appicca il fuoco a una cosa propria o altrui con il solo obiettivo di danneggiare.
Di base, vengono applicate le pene previste all’art. 423 c.p., che vengono però ridotte da un terzo alla metà. Si applica invece l’art. 423 bis c.p. nell’ipotesi in cui l’incendio venga applicato a:
- boschi;
- selve e foreste;
- vivai forestali destinati al rimboschimento.
Il danneggiamento seguito da incendio rientra tra i reati perseguibili d’ufficio
Incendio doloso: circostanze aggravanti
Le pene sono invece aumentate in presenza di pericoli per edifici o di danno su aree o specie animali o vegetali protette, o su animali domestici o di allevamento.
In particolare, sia nel caso dell’articolo 423 cp sia dell’articolo 424 cp, è previsto un aumento della pena in presenza di alcune circostanze aggravanti, ovvero nei casi in cui l’incendio sia appiccato su:
- edifici pubblici o destinati a uso pubblico, su monumenti, cimiteri e loro dipendenze;
- edifici abitati o destinati a uso di abitazione, su impianti industriali o cantieri, su aziende agricole, o su miniere, cave, sorgenti, o su acquedotti o altri manufatti destinati a raccogliere e condurre le acque;
- navi o altri edifici natanti, o su aeromobili;
- scali ferroviari o marittimi o aeroscali, magazzini generali o altri depositi di merci o derrate, o su ammassi o depositi di materie esplodenti, infiammabili o combustibili;
- boschi, selve o foreste.
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Quali sono i reati di danno?
Vogliamo concludere citando, infine, l’articolo 449 del Codice penale, in cui vengono disciplinati i delitti colposi di danno:
Chiunque, al di fuori delle ipotesi previste nel secondo comma dell’articolo 423-bis, cagiona per colpa un incendio, o un altro disastro preveduto dal capo primo di questo titolo, è punito con la reclusione da uno a cinque anni.
La pena è raddoppiata se si tratta di disastro ferroviario o di naufragio o di sommersione di una nave adibita a trasporto di persone o di caduta di un aeromobile adibito a trasporto di persone.
Incendio doloso – Domande frequenti
L’incendio doloso, disciplinato dall’articolo 423 del Codice penale, prevede la pena alla reclusione dai 3 ai 7 anni.
La pena prevista nel caso di incendio boschivo doloso va da un minimo di 4 anni a un massimo di 10 anni.
Un reato doloso viene commesso con coscienza e intenzionalità, a differenza di quello colposo che invece avviene per sbaglio o negligenza.
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