Quando si può essere licenziati per comportamenti scorretti in malattia?
Chi è in malattia ha il diritto al riposo: quali sono allora i casi in cui si potrebbe rischiare di essere licenziati legittimamente? Analizziamo la normativa in vigore.
- La malattia professionale è uno dei diritti dei lavoratori dipendenti, derivante dal singolo contratto di lavoro.
- La presenza di una controparte – il datore di lavoro – presuppone che tale diritto debba essere esercitato con correttezza, diligenza e in buona fede.
- Qualora si dovesse approfittare del periodo di malattia e commettere comportamenti scorretti, si potrebbe anche rischiare il licenziamento.
Quando un lavoratore dipendente si mette in malattia, si presuppone che lo faccia per la presenza di una condizione – fisica e/o mentale – per la quale necessita di un determinato periodo di tempo per riprendersi.
Potrebbe, però, ledere il patto di fiducia che lo lega al datore di lavoro e approfittare di questo periodo di pausa trasformandolo in un’occasione per fare una gita o andare in vacanza.
Nell’ipotesi in cui fosse scoperto a svolgere attività che esulano dalla malattia, potrebbe rischiare il licenziamento per comportamenti scorretti in malattia. Nelle prossime righe vi spiegherò cosa si intenda per comportamenti scorretti e come funziona, in questi casi, il licenziamento.
Come funziona la malattia professionale
Prima di addentrarci nell’analisi del licenziamento per comportamenti scorretti in malattia, vogliamo ripassare brevemente in cosa consista la malattia professionale, periodo nel quale il dipendente è tenuto ad adottare comportamenti diligenti che possano favorire la sua guarigione.
La premessa generale è la seguente:
- durante il periodo di malattia, il dipendente continua a ricevere una retribuzione;
- in aggiunta, per tutta la durata della malattia professionale, non può essere licenziato, a condizione che non si superino i limiti di giorni di malattia previsto dal proprio CCNL – il cosiddetto periodo di comporto.
Una prima tipologia di licenziamento alla quale si può andare incontro durante il periodo di malattia è, dunque, quella dovuta al superamento del periodo di comporto.
A questo proposito, ti invitiamo a leggere la nostra guida sul periodo di comporto
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Malattia e sanzioni disciplinari
Potrebbero essere applicate delle sanzioni disciplinari nei casi di “eccessiva morbilità”? Ci potrebbero essere lavoratori che si mettono molto spesso in malattia, anche se per brevi periodi e in modo saltuario.
Gli stessi, potrebbero causare delle ripercussioni negative sulla produttività dell’azienda, tali da poter giustificare un licenziamento? Su questo tema, nel corso degli anni, sono stati dati diversi chiarimenti. L’ultimo risale a una sentenza della Corte di Cassazione del 2018.
Mentre in un primo momento, la malattia breve e discontinua del lavoratore non veniva vista di buon occhio, la Cassazione ha precisato che il dipendente non può essere licenziato in questi casi per disservizio o scarso rendimento. Questa ipotesi non rientra infatti nel giustificato motivo oggettivo di licenziamento.
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Comportamenti scorretti in malattia: quali sono?
Un comportamento scorretto in malattia si lega direttamente alla tipologia di patologia. Facciamo qualche esempio: un lavoratore che sta affrontando un periodo di depressione e sceglie di trascorrere una giornata in un parco o in riva al mare durante il periodo di malattia, non si sta comportando in modo scorretto. Se, invece, si è in malattia per un problema di deambulazione e poi si va a correre tutte le mattine, sicuramente qualcosa non torna.
Un dipendente che è in malattia è stato sicuramente sottoposto a una visita medica. Egli dovrà:
- non svolgere un lavoro in concorrenza con quello per il quale si è messo in malattia;
- essere sempre reperibile nelle fasce orarie in cui potrebbe esserci una visita fiscale;
- non fare nessuna attività che possa essere compromettente per il suo recupero e per la guarigione dalla malattia;
- tornare a lavorare al termine della stessa, senza prendere giorni in più ingiustamente.
Un lavoratore in malattia che compia sforzi fisici o qualsiasi altra azione che possa essere rischiosa e pregiudizievole per riprendersi dalla malattia può rischiare di essere licenziato. Verrebbe infatti meno la fiducia e il rispetto degli obblighi contrattuali sottoscritti con il datore di lavoro. Il licenziamento potrebbe avvenire anche in presenza di un falso certificato medico.
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Falsa malattia: è reato?
Determinati comportamenti sono considerati scorretti in quanto potrebbe rappresentare una simulazione fraudolenta della malattia. Se un certificato medico attesta che ho dolori alla schiena, non posso trasportare mobili sollevandoli durante un trasloco.
Nei casi di falsa malattia, oltre che la commissione di un illecito civile sanzionabile con il licenziamento immediato – quindi senza preavviso – potrebbe configurarsi in un reato: se, infatti, per la patologia inesistente dichiarata si stesse percependo un’indennità statale, si starebbe praticamente truffando lo Stato.
In tale ipotesi, oltre alle conseguenze di tipo penale, si dovrebbero inoltre restituire all’INPS tutte le somme indebitamente percepite.
Infine, il lavoratore potrebbe comunque essere licenziato per giustificato motivo se, al termine del periodo di malattia, non dovesse più essere idoneo allo svolgimento delle mansioni che svolgeva in precedenza e non si potesse occuparlo in un’attività differente all’interno del contesto aziendale.
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Licenziamento per comportamenti scorretti in malattia – Domande frequenti
I comportamenti scorretti si intendono come una violazione dei doveri di correttezza, diligenza e buona fede e sì, possono portare al licenziamento di un lavoratore dipendente.
Il licenziamento durante il periodo di malattia può scattare nell’ipotesi in cui si dovesse superare il periodo di comporto.
Le dimissioni per giusta causa si possono dare in diverse circostanze: leggi la nostra guida per saperne di più.
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